Concorso, il 17% delle procedure non è chiuso, assunzioni rinviate
Il dato all'esame del ministro. Già fuori infanzia e primaria
Alessandra Ricciardi
La proiezione a disposizione del ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, parla chiaro: l'83% delle procedure concorsuali sarà ultimato entro il 12 settembre. Il resto non ce la fa a restituire le graduatorie in tempo utile perché i vincitori possano salire in cattedra per quest'anno. I casi più diffusi per classi di concorso come matematica e lingue, ma la realtà è molto diversificata soprattutto a livello territoriale. Regioni come Abruzzo, Molise, Calabria e Piemonte, per esempio, salvo infanzia e primaria, hanno praticamente chiuso. Più a rilento grandi regioni, come Lazio e Lombardia. Lì dove le procedure andranno avanti oltre il 15 settembre, i vincitori dovranno aspettare un altro anno prima di entrare in ruolo, così come del resto i candidati di infanzia e primaria. I posti disponibili andranno ai docenti delle graduatorie ad esaurimento, incrementando la quota di assunzione del 50% prevista dalla legge. Gli incrementi a favore delle Gae saranno recuperati l'anno successivo. Nel caso in cui le graduatorie dovessero essere esaurite, si ricorrerà alle supplenze assegnandole ai docenti precari della seconda fascia delle graduatorie di istituto.
Quale sarà lo stato di precarietà della nuova scuola, lo si potrà capire solo dopo aver avuto il riparto delle 32 mila nuove assunzioni e dopo averlo incrociato con gli esiti del concorso. Ma, tra commissioni che non hanno concluso i lavori e candidati che non hanno superato le prove, la carica dei precari è garantita