Concorso docenti, strage di respinti: tanti posti andranno persi
Non si conoscono ancora i dati ufficiali, ma sarebbe davvero alto il numero di candidati del concorso docenti 2016 non ammessi alle prove orali.
Alessandro Giuliani
Non si conoscono ancora i dati ufficiali, ma sarebbe davvero alto il numero di candidati del concorso docenti 2016 non ammessi alle prove orali.
Qualche giorno fa, Il Corriere della Sera stimava solo il 55% di candidati passati alla fase successiva. In tante discipline a concorso, i docenti aspiranti al ruolo rimasti in gioco sono già meno dei posti a disposizione. Così, per il prossimo triennio un numero non indifferente di posti sono destinati ad andare ancora a supplenza, perché in quegli stessi insegnamenti le liste delle GaE provinciali sono svuotate da tempo.
“I risultati provvisori pubblicati dagli uffici scolastici regionali sembrano bollettini di guerra. Gli insegnanti di sostegno i più bocciati. Ma soffrono anche gli specialisti dell’italiano per stranieri, i tecnici di laboratorio, gli insegnanti di arte e disegno”, ha scritto il quotidiano nazionale.
Sempre Il Corriere della Sera ha portato degli esempi pratici, con numeri, mai smentiti dal Miur, che parlano da soli.
“In Emilia Romagna, su 37 candidati per i laboratori di scienze e tecnologie meccaniche, sono stati ammessi agli orali solo in 16.
Sempre in Emilia, per la AD01, la classe di concorso che raggruppa arte e immagine e disegno e storia dell’arte, alle superiori, sono stati ammessi alla prova orale 30 candidati su 121 partecipanti, mentre le cattedre a disposizione sono 82.
In Lombardia, su 68 iscritti alla prima prova per accedere alla classe B12- Laboratorio di scienze e tecnologie chimiche e microbiologiche- solo 7 candidati l’hanno superata: ci sono 51 posti a bando.
In Campania per i 22 posti per la classe di italiano per stranieri, la A23, solo in 11 hanno superato lo scritto: eppure si trattava di insegnanti abilitati che possedevano anche una certificazione DITALS o un master ad hoc.
In Liguria su 27 partecipanti alla prova scritta per Filosofia e scienze umane, solo un ammesso alla prova orale: i posti a disposizione sono 15.
In Calabria, con 86 posti a disposizione per Tecnologia nella scuola secondaria di I grado (classe di concorso A60), solo in 28 potranno sostenere la prova orale.
Alle prove orali del concorso di sostegno per la scuola secondaria di I grado in Sardegna è stato ammesso un solo candidato. In realtà i partecipanti erano già un numero risibile, 4. I posti a disposizione sono 18.
Anche in Piemonte per il sostegno alla primaria, su 378 posti disponibili, sono stati ammessi solo in 130 su 333 candidati alla prova orale”.
Il problema è che non sarebbero delle eccezioni quelle commissioni che hanno “fermato” la maggior parte degli esaminati. I quali, adesso, attraverso lettere-denunce (inviate anche alla nostra redazione), esprimono tutta la loro rabbia, puntando il dito sulle incongruenze (griglie valutative non pubblicate, convocazioni troppo a ridosso della verifica, discrepanza dei contenuti della verifica rispetto ai programmi generali della disciplina) che hanno caratterizzato lo svolgimento della loro prova.
“In Puglia – scrive una nostra lettrice -, 289 candidati erano iscritti alla prova per il l’Ambito Disciplinare AD05 Inglese, per 126 posti disponibili. Sono stati ammessi alla prova orale solo 68 candidati (ossia solo 23 % dei candidati). Molti dei miei colleghi brillanti del TFA, fra cui una di madrelingua inglese (italo-americana) sono stati bocciati, nonostante i loro curricula di tutto rispetto, certificati da varie università italiane e straniere”.
Non è andata meglio ai candidati della la classe di concorso A021 Geografia nel Lazio: “il 19 maggio u.s. – hanno denunciato al nostro giornale - circa 123 docenti hanno sostenuto la prova scritta a Latina”, ma “il 23 giugno u.s. l’USR Lazio ha pubblicato un elenco dei partecipanti ammessi alla prova orale: 40 candidati”.
Stesso copione in Calabria, dove in una delle selezioni per il sostegno sono rimasti in “lizza” appena 54 a fronte di 74 posti liberi.
Quasi sempre a prevalere è il senso di rabbia, a seguito di prove svolte ritenute più che sufficienti. Tanto che fioccano le richieste di accesso agli atti.