CNR, altri 10 milioni sottratti a progetti di ricerca
Si tratta proprio dei progetti “Cibo&Salute” e “Materiali innovativi e tecnologie efficienti per le energie rinnovabili” (MATER) di cui il CNR è il capofila e che il MIUR aveva selezionato per 10 milioni nell’ambito della quota del 30% del fondo premiale
Nell’agosto 2015, molti Ricercatori del CNR si erano trovati costretti a rientrare precipitosamente dalle ferie estive o a rinviarle per rispettare la scadenza del 5 settembre 2015 che il DM n. 543 del 5 agosto 2015 aveva fissato per la trasmissione al Ministero delle proposte progettuali per concorrere alla quota del 30% del finanziamento premiale. Adesso vengono a sapere dal loro Presidente Massimo Inguscio che, dopo il prelievo forzato effettuato alla fine di marzo di gran parte dei fondi residui di progetti di ricerca presenti nelle casse degli istituti dell’Ente, il CNR sottrae altri 10 milioni. Si tratta proprio dei progetti “Cibo&Salute” e “Materiali innovativi e tecnologie efficienti per le energie rinnovabili” (MATER) di cui il CNR è il capofila e che il MIUR aveva selezionato per 10 milioni nell’ambito della quota del 30% del fondo premiale. Il Presidente Inguscio ha spiegato che i 10 milioni sono stati iscritti al bilancio dell’Ente (insieme, ovviamente (!), ai 18,2 milioni di euro assegnati dal MIUR al CNR nell’ambito della quota del 70% del medesimo fondo premiale) per coprire in parte il buco di bilancio dell’Ente che, ad oggi, anche dopo l’iscrizione di questi 28 milioni di euro, ammonterebbe a circa 40 milioni di euro. L’ironia della sorte vuole che gli altri Enti, quali l’INGV, la SZN, l’OGS, che partecipano ai suddetti progetti hanno (giustamente) chiesto al CNR la quota di finanziamento loro spettante, allo scopo – si presume – di svolgere le attività di ricerca di loro competenza.
Segnaliamo ai lettori il comunicato ANPRI del 22 luglio 2016.
Della sottrazione di questi 10 milioni di euro, di cui si vociferava già da alcuni giorni, ne ha dato conferma ieri [21 luglio] il presidente Inguscio che ha detto che nel corso di una riunione con i Direttori di Dipartimento, indetta per decidere i dettagli della partecipazione a tali progetti, è venuto a sapere che i 10 milioni destinati ai suddetti progetti erano stati iscritti al bilancio dell’Ente (insieme, ovviamente (!), ai 18,2 milioni di euro assegnati dal MIUR al CNR nell’ambito della quota del 70% del medesimo fondo premiale) per coprire in parte il buco di bilancio dell’Ente che, ad oggi, anche dopo l’iscrizione di questi 28 milioni di euro, ammonterebbe a circa 40 milioni di euro.
Il Presidente ha promesso che, qualora si dovessero liberare un po’ di risorse economiche, provvederà ad assegnarle agli Istituti coinvolti nei due progetti.
L’ironia della sorte vuole che gli altri Enti, quali l’INGV, la SZN, l’OGS, che partecipano ai suddetti progetti hanno (giustamente) chiesto al CNR la quota di finanziamento loro spettante, allo scopo – si presume – di svolgere le attività di ricerca di loro competenza.
Ricordiamo, infine, che l’elaborazione e la presentazione dei due progetti selezionati dal MIUR erano costati enormi sacrifici a tanti Ricercatori dell’Ente costretti rientrare precipitosamente dalle ferie estive o a rinviarle per rispettare la scadenza del 5 settembre 2015 che il DM n. 543 del 5 agosto 2015 aveva fissato per la trasmissione al Ministero delle proposte progettuali.
Gianpaolo Pulcini
Segretario Nazionale, Responsabile CNR