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Cittadinanzattiva. Solo una scuola su quattro è in regola. La manutenzione è un optional

Un detto popolare italiano recita così: “Dalle buone scuole e dalle buone strade si conoscono i buoni governi”.

21/09/2012
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Dazebao.org

Diego Sambucini

ROMA - Un detto popolare italiano recita così: “Dalle buone scuole e dalle buone strade si conoscono i buoni governi”.

Aforisma estremamente stereotipato e alquanto provocatorio ma che rappresenta in parte la realtà scolastica nel nostro Paese. A tale proverbio combacia perfettamente il X Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici presentato da Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna nazionale “Impararesicuri “giunta alla sua decima annualità. L’indagine effettuata ha confermato ancora una volta lo scarso livello di sicurezza in cui versano molti istituti del nostro Paese. Infatti, secondo il monitoraggio di Cittadinanzattiva, solamente un quarto delle scuole è in regola con tutte le certificazioni di sicurezza. Il 21% delle scuole presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato, come rivelano gli stessi responsabili del servizio di protezione e prevenzione intervistati dalla associazione. Nell’87% dei casi hanno richiesto interventi mantenutivi all’ente interessato, ma quest’ultimo, nel 15% delle situazioni, non è mai intervenuto o l’ha fatto con estremo ritardo. Gli interventi di tipo strutturale, che richiedono più soldi e tempo, sono stati richiesti nel 45% delle scuole ma in ben il 58% non hanno ottenuto alcuna risposta da parte dell’ente proprietario. E la situazione delle aule non è certo migliore. Il cattivo stato di manutenzione, denuncia ancora l’associazione, fa sì che in un’aula su quattro (24%) siano presenti segni di fatiscenza, come umidità muffe, infiltrazioni di acqua oltre che distacchi di intonaco visibili in più di un’aula su 10 (14%).

Barriere architettoniche e pavimenti sconnessi
Barriere architettoniche (11%) e pavimenti sconnessi (10%), ostacolano la vita agli studenti con disabilità presenti in numero sempre crescente nelle nostre scuole (in dieci anni il loro numero è cresciuto del 56%, ad oggi siamo ad oltre 190 mila studenti disabili). E sedere sui banchi di scuola risulta dannoso per la salute: temperature ed aerazione non sono adeguate nella gran parte delle aule, visto che il 49% di esse è senza tapparelle o persiane e il 57% ha le finestre rotte. E ancora il 10% delle sedie e il 12% dei banchi è rotto e in oltre la metà dei casi gli arredi non sono a norma, adeguati ad esempio all’altezza degli alunni. E, sempre in tema di aule Cittadinanzattiva ha esaminato anche il capitolo dolente del sovraffollamento. E, anche in questo caso, i risultati non sono incoraggianti: una classe su quattro non è adeguata alla normativa antincendio (DM 26 agosto 1992). E pur attenendosi a quanto prevede l’art.64 della legge 133/2008, che fissa i limiti di alunni per classe (29 nella scuola dell’infanzia, 27 nella primaria, 30 nella secondaria di primo grado e in quella di secondo grado), abbiamo rilevato ben 60 classi fuorilegge. Inoltre, in molti casi sono assenti le porte con apertura antipanico o addirittura le scale di sicurezza e le uscite di emergenza.

Rischio di rimanere intrappolati in casi di emergenza
La conclusione è che in queste aule il rischio di rimanere intrappolati in caso di emergenza è elevato. Per quanto riguarda poi, palestre, cortili, mense e laboratori l’impressione generale che se ne ricava, evidenzia il Rapporto, è che i servizi accessori restino appunto accessori, cioè si può farne a meno. Il 46% degli edifici monitorati non ha una palestra al proprio interno, in un terzo dei casi i cortili sono usati come parcheggio, un terzo delle scuole non è dotato di aule computer e quasi la metà è priva di laboratori didattici. Per non parlare poi di mense e biblioteche. Le prime sono presenti solo in una scuola su tre, un po’ meglio le seconde che troviamo in una scuola su due. Palestre e cortili, laddove ci sono, risultano in cattive condizioni. Le palestre presentano segni di fatiscenza nel 17% dei casi, distacchi di intonaco nel 7%, sono senza spogliatoi nel 18%, hanno attrezzature danneggiate nel 13%, mancano di cassetta di pronto soccorso in un caso su tre (34%). Altra grave gravità da mettere in evidenza sono le barriere architettoniche. Siamo a quota 191.037 studenti disabili inseriti nelle nostre scuole, con una crescita in percentuale del 56% rispetto a dieci anni fa. E per loro la vita non è affatto facile all’interno delle scuole. Scalini all’ingresso del 14% delle scuole, ascensore assente nel 54% degli edifici e non funzionante nel 14% di quelli che ne sono dotati; barriere architettoniche nel 18% delle mense, nel 14% all’ingresso, nel 13% dei laboratori, nel 12% dei cortili, nell’11% delle aule e dei laboratori multimediali, nell’8% delle palestre. Nel 34% delle scuole non esistono bagni per disabili, e il 7% di chi c’è l’ha presenta barriere architettoniche.

Migliora la situazione per prevenzione e vigilanza

Situazione migliorata, invece, per quanto riguarda prevenzione e vigilanza. Le prove di evacuazione sono effettuate almeno due volte l’anno dal 93% delle scuole, il piano di evacuazione è presente nel 98% dei casi, i cancelli sono tenuti chiusi durante l’orario scolastico nel 64% delle scuole. Qualcosa in più si potrebbe fare sul versante della formazione: sebbene siano diffusi materiali informativi per gli studenti nel 78% delle scuole e realizzate iniziative di formazione per li stessi in oltre l’80%, solo nel 45% dei casi l’informazione è diffusa anche ai genitori. Inoltre, la segnaletica è in parte carente: un 20% di scuole non presenta ovunque la piantina di evacuazione, il 15% non segnala le uscite di emergenza, il 24% non espone il divieto di fumo.
La scuola che ottiene il miglior punteggio si trova a Macerata, si tratta dell’ITAS Ricci, la peggiore è l’IPIA Marconi di Canicattì.

 


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