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Caos tra cattedre scoperte e stipendi sempre più bassi

Come ogni anno arrivano i dati della ricerca di Eurydice sugli stipendi degli insegnanti

27/08/2011
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Il Riformista

Elena Iannone

Come ogni anno arrivano i dati della ricerca di Eurydice sugli
stipendi degli insegnanti europei, e come ogni anno viene confermato
che l'Italia, con un divario notevole rispetto ai colleghi
delle nazioni limitrofe, è tra i paesi che peggio retribuisce i propri
insegnanti. Quest'anno però la ricerca arriva proprio dopo le
numerose polemiche sugli abbassamenti di stipendio che subiranno
i nuovi lavoratori previsti dal piano di assunzione per il
triennio 2011-2013.
Un'estate bollente, al di là delle temperature, quella che precede
gli inserimenti, con contratto a tempo indeterminato, di oltre
66mila lavoratori fra personale docente e personale Ata prevista
nel piano triennale del decreto dello scorso 4 agosto. Si registrano
grandi ritardi nell'assegnazione delle cattedre.
I rappresentati sindacali, ad esclusione di Flc Cgil, hanno firmato
un accordo che consente l'eliminazione del primo scatto di
carriera dei nuovi assunti. Questo significa che un precario che firmerà
a settembre l'agognato contratto a tempo indeterminato dovrà
attendere la bellezza di 8 anni prima di godere del primo scatto
salariale: «Una vera e propria operazione di riduzione dello stipendio
per chi, già precario, ottiene finalmente il contratto a lungo
inseguito». Così risponde Mimmo Pantaleo, segretario generale
Flc sul motivo che ha indotto la rappresentanza Flc Cgil a non
firmare l'accordo: «C'erano le risorse dei fondi contrattuali che
avrebbero compensato naturalmente le nuove assunzioni, ma da
parte del governo c'è stata la volontà ferrea di andare a incidere
sulle retribuzioni».
Il decreto legge prevede in tutto un'infornata di contratti per
un totale di 95.000 nuove assunzioni fra tutto il personale scolastico
e divise su tutte le tipologie di istituti fino a colmare i posti
vacanti. E il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ieri ha
ammonito i professori intimando loro di «rispettare le regole» per
quel che concerne il caro libri. Attacco che è sembrato ingiustificato
alla luce dei dati che vogliono solo il 5% delle scuole a sforare
il budget, e mai oltre il 10% del tetto della spesa.
Quanto agli inseganti, proprio i loro stipendi, secondo i dati di
Eurydice, non sembrano esattamente adeguati alla media europea:
mentre un docente italiano della scuola secondaria superiore guadagna
da un minimo di 24.669 curo e un massimo di 3 8.745 annui
e un maestro d'infanzia ad inizio carriera arriva appena a 22.903
curo (con speranza di scatto massimale fino a 33.740 curo dopo 35
anni di servizio), un suo collega austriaco percepisce un minimo
di 3 8.182 curo fino a un massimo, per gli insegnanti liceali, 72.065
curo all'anno. Un insegnante del Lussemburgo può arrivare a guadagnare
anche 125.671 curo, somma che insieme a quella dei paesi
scandinavi rimane tra gli stipendi più elevati. Più moderati, ma
non per questo meno dignitosi, sono invece i salari a cui possono
ambire gli insegnanti tedeschi con un massimo di 63.985 curo.
 


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