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Cancellazione residui, la partita inizia ora

Forse si va alla cancellazione dei residui attivi delle scuole. Ma in che modo non è ancora chiaro. Chi ha già pagato supplenze e personale senza aver riscosso i fondi dello Stato potrebbe essere costretto a cancellare i residui senza avere neppure un euro dal Miur.

13/05/2012
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La Tecnica della Scuola

R.P.

A quanto riferisce la Flc-Cgil, sulla annosa questione dei “residui attivi delle scuole”, i tecnici del Ministero avrebbero rassicurato la delegazione di sindacalisti, ds e dsga dichiarando che “tutti i residui attivi coperti da altrettanti residui passivi saranno restituiti”.
Per i non addetti ai lavori può sembrare una buona notizia ma se proviamo ad analizzarla meglio forse scopriamo che nasconde un’insidia.
Vediamo di spiegarci.
Partiamo da un esempio concreto.
Nella scuola X nel 2009 (ci sono scuole che vantano persino crediti più vecchi) le spese per le supplenze sono arrivate a 100mila euro: a quella stessa scuola il Miur aveva “girato” a suo tempo complessivamente 70mila euro. Quindi la scuola si ritrova oggi ad avere un residuo attivo di 30mila euro relativo al 2009.
Stando alla dichiarazione dei tecnici del Miur questo residuo verrà certamente riconosciuto ma a condizione che ad esso corrisponda un analogo residuo passivo.
Cioè nel bilancio della scuola deve esserci un impegno di spesa per il pagamento delle supplenze del 2009 pari appunto a 30mila euro.
Ma è del tutto evidente che tale residuo può essere ancora presente nel bilancio della scuola solo se la scuola stessa non ha ancora pagato quanto dovuto ai supplenti che hanno lavorato nel 2009 !
Tutti sanno, però, che la maggior parte delle scuole ha sempre fatto di tutto per pagare lo stipendio dei supplenti magari utilizzando i soldi esistenti in cassa e destinati ad altri scopi (funzionamento didattico, progetti finanziati con fondi della legge 440, contributi delle famiglie e così via).
Nel concreto l’annuncio dei tecnici del Ministero, se stiamo alla lettera della frase riportata dalla Flc-Cgil, significa una cosa sola: le scuole che hanno già pagato le supplenze degli anni passati (e sono certamente la stragrande maggioranza) non vedranno più nemmeno un euro perché in sostanza si sentiranno dire: “Se avete pagato è perché in qualche modo i soldi li avevate e quindi non c’è nessuna ragione per coprire i residui attivi che esponete nei vostri bilanci”.
Anzi, non è neppure da escludere che, a questo punto, il Ministero compia il passo successivo che spesso ritorna d’attualità: “Se non avete residui passivi per le supplenze significa che non ha neppure senso continuare a mantenere in essere i residui attivi relativi a quella voce; quindi al momento della stesura del prossimo Programma Annuale provvedete pure a cancellare i residui attivi”.
E siccome a settembre tutte le scuole dovranno predisporre il Programma Annuale per il periodo settembre/dicembre 2012, è anche possibile che al Miur stiano già studiando una misura in questa direzione. Se così fosse le scuole che in qualche modo hanno fatto salti mortali per pagare i docenti precari saranno penalizzate, mentre qualche vantaggio potrebbe esserci per le scuole che hanno ancora debiti nei confronti del personale.
Ma queste, per ora, sono solo ipotesi. E’ anche possibile che il problema venga affrontato in modo più sistematico nel decreto che il Ministro dovrà emanare in applicazione alle disposizioni in materia di autonomia contenute nell’art. 50 del decreto semplificazioni.
 

 


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