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Camera-30 settembre-Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola

Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola. C. 4091 Santulli e C. 4095 Angela Napoli. (Seguito dell'esame e rinvio). La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella se...

30/09/2003
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Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola.
C. 4091 Santulli e C. 4095 Angela Napoli.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 settembre 2003.

Fabio GARAGNANI (FI), nel rilevare che le proposte di legge in titolo contengono taluni elementi apprezzabili e condivisibili relativi allo status degli insegnanti della scuola, che oggi risulta essere alquanto aleatorio, osserva che tale categoria è penalizzata in particolare da una eccessiva "proletarizzazione" e dequalificazione del relativo ruolo. Esprime quindi la convinzione che, negli ultimi decenni, siano stati inseriti nel corpo insegnante della scuola elementi non adeguatamente preparati, a causa degli insufficienti criteri di selezione in vigore. Ritiene che la garanzia del posto di lavoro e la mancata verifica della preparazione dei docenti abbiano rappresentato elementi non positivi, assieme alla inadeguatezza degli strumenti didattici e degli stipendi previsti per gli insegnanti della scuola. Ritiene inoltre che il diffuso processo di massificazione dei docenti, determinato dalle organizzazioni sindacali, abbia penalizzato il corpo degli insegnanti.
Entrando nel merito delle proposte di legge in titolo, rileva che esse non contengono alcun riferimento agli obblighi che dovrebbero avere i docenti. A tale riguardo, richiama la recente manifestazione svoltasi a Bologna contro i provvedimenti del ministro Moratti, alla quale hanno partecipato assieme docenti e alunni delle stesse classi.
Pur ritenendo opportuno fare riferimento allo stato di disagio nel quale versano gli insegnanti della scuola, ritiene che i provvedimenti in discussione dovrebbero affrontare anche le questioni dei doveri di lealtà verso lo Stato e di rispetto della personalità di ogni bambino che, in una ottica di pluralismo educativo, rappresentano elementi necessari.
Nel rilevare che le proposte di legge presentate delineano un chiaro quadro dello stato di disagio dei docenti delle scuole italiane, osserva tuttavia che esse non si soffermano sulla natura dei diritti dei docenti e che risultano, a suo avviso, carenti dal punto di vista della individuazione dei loro doveri. Esprime quindi la convinzione che si debba avere il coraggio, in una scuola come quella italiana dove si parla solo di diritti, di affrontare il problema delle sanzioni che i dirigenti scolastici dovrebbero poter comminare a quei docenti che non compiono il proprio dovere.

Carlo CARLI (DS-U), dopo aver richiamato i contenuti del primo comma dell'articolo 33 della Costituzione, che prevede la libertà di insegnamento, rigetta il tentativo del deputato Garagnani di criminalizzare i docenti italiani, descrivendoli come elementi politicizzati e strumentalizzati, anziché ringraziarli per il grande impegno personale che hanno profuso per la valorizzazione della scuola italiana. Considera quindi pesanti ed ingiuste le valutazioni testé espresse da un rappresentante politico di quel centro-destra che sta demolendo la scuola pubblica italiana. Ricorda quindi al deputato Garagnani che l'Italia è un paese democratico dove è possibile manifestare liberamente.

Domenico VOLPINI (MARGH-U) dichiara di condividere l'esigenza di una valutazione adeguata dei docenti della scuola italiana. A tale riguardo, ricorda che, nel corso della precedente legislatura, era stato già delineato un sistema di valutazione. Giudica peraltro inadeguata l'impostazione "dirigistica" delineata dal deputato Garagnani, poiché i dirigenti scolastici, essendo "esperti" in una singola disciplina, non sono in grado di valutare il livello di aggiornamento dei singoli docenti nelle varie materie. Considerata anche l'esperienza del passato, ritiene quindi opportuno non affidare ai dirigenti scolastici i compiti di valutazione dei singoli docenti, ma di attribuirli invece ad un organismo terzo, possibilmente non politicizzato.
Pur ritenendo condivisibile la previsione di maggiori emolumenti per i docenti che "lavorano meglio", quanto alla possibilità di licenziamento dei dipendenti statali, osserva che essa è già prevista dall'ordinamento italiano.
Per quanto riguarda l'esigenza, sottolineata dal deputato Garagnani, di una lealtà verso lo Stato da parte dei docenti, esprime la convinzione che essi dovrebbero rispettare i principi previsti dalla Costituzione e dai codici civile e penale.

Piera CAPITELLI (DS-U), pur ritenendo "irricevibili" dal punto di vista della correttezza istituzionale le proposte di legge in titolo, poiché mettono fortemente in discussione il ruolo e l'esistenza delle organizzazioni sindacali, ritiene che esse contengano comunque taluni elementi che potrebbero essere approfonditi in sede di Comitato ristretto. Rilevata l'opportunità di far precedere l'avvio della discussione da una serie di audizioni, sottolinea che le proposte di legge in esame configurano una sorta di "disordine istituzionale" rispetto al modello di scuola che il centro-destra intende realizzare. A tale riguardo, sottolinea la contraddittorietà dei provvedimenti in titolo anche rispetto alle proposte di legge sugli organi collegiali della scuola, che l'Assemblea ha iniziato ad esaminare, e all'articolo 5 della legge n. 53 del 2003 in materia di formazione degli insegnanti. Sottolinea inoltre che i provvedimenti in esame mettono in discussione sia il principio dell'autonomia scolastica sia il ruolo dei dirigenti scolastici, creando un enorme confusione nella normativa per la scuola.
Giudica un elemento fortemente dirompente la previsione in base alla quale la rappresentanza dei docenti della scuola non debba essere attribuita alle organizzazioni sindacali, ma ad organizzazioni di carattere professionale. A suo avviso, con i provvedimenti in esame si delinea un fortissimo e grave attacco al sistema della contrattazione, rispetto al quale sarebbe opportuno svolgere talune audizioni delle rappresentanze sindacali. A tale riguardo, ritiene che dalla relazione svolta dal deputato Santulli emerga una posizione ideologica, estremamente pericolosa anche per la democrazia nella scuola.
Giudica inoltre estremamente pericolosa la previsione di creare albi professionali dei docenti, poiché essa è finalizzata, a suo avviso, alla modificazione dei criteri di reclutamento del personale docente.

Ferdinando ADORNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.


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