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Camera 13.2-Discussione interpellanza-Normativa relativa alle graduatorie permanenti per il personale docente

Normativa relativa alle graduatorie permanenti per il personale docente - n. 2-00608) PRESIDENTE. L'onorevole Lusetti ha facoltà di illustrare l'interpellanza n. 2- 00608 (vedi l'allegato A - Inter...

13/02/2003
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Normativa relativa alle graduatorie permanenti per il personale docente - n. 2-00608)
PRESIDENTE. L'onorevole Lusetti ha facoltà di illustrare l'interpellanza n. 2- 00608 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 7).

RENZO LUSETTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, illustro brevemente la questione, dal momento che l'interpellanza a mio avviso risulta essere chiara ed esplicita. Chiedo e sollecito il Governo ad esaminare la normativa per adottare un criterio equo di valutazione che garantisca obiettività rispetto alle legittime aspettative dei precari abilitati nei concorsi ordinari e nei concorsi riservati.
A questo proposito, al di là anche dei toni che sono contenuti nella premessa di questa interpellanza urgente, vorrei chiedere al rappresentante del Governo onorevole Aprea cosa pensi della proposta di legge depositata di recente, forse non ne è a conoscenza, presentata dal collega De Laurentiis, - che ovviamente ho sottoscritto -, e che appartiene alla maggioranza, - ciò non significa nulla, dal momento che il problema non è inquadrabile in un'ottica di maggioranza e di opposizione, trattandosi di un problema politico di carattere generale, - la quale ha come obiettivo quello di sanare la delicatissima situazione dei docenti abilitati a seguito del concorso del 1999 e delle sessioni riservate di esami previste dalle ordinanze ministeriali del 1999 e del 2000.
Siccome, come lei sa, stiamo discutendo di un provvedimento di carattere generale - quale è quello che abbiamo discusso stamattina, anche se con qualche polemica tra maggioranza opposizione - e siccome la proposta di legge a firma De Laurentiis ha come obiettivo quello di regolamentare la fase di transizione verso il nuovo sistema, volevo capire - dalla risposta che lei vorrà dare a tutti coloro che hanno sottoscritto questa interpellanza - se vi possa essere un

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consenso, uno spazio o comunque l'idea, da parte del Governo, di sollecitare un atto normativo a sé stante o inserito in un altro provvedimento che eviti la cosiddetta via giudiziale, ma che si faccia carico, dal punto di vista normativo, di sanare la situazione di migliaia e migliaia di precari che ci sono oggi nella scuola italiana, senza demonizzare nessuno.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, onorevole Aprea, ha facoltà di rispondere.

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Il problema sollevato dall'onorevole Lusetti e dagli altri colleghi concerne la tabella di valutazione dei titoli allegata al decreto direttoriale n. 12 del 12 febbraio 2002, approvata con decreto ministeriale n. 11 emanato nella stessa data, ai fini dell'inserimento nelle graduatorie permanenti per l'immissione in ruolo, di cui all'articolo 1, comma 6, della legge 3 maggio 1999, n. 124; in particolare, il problema riguarda l'ulteriore punteggio di 30 punti previsto dalla suddetta tabella per l'abilitazione conseguita presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario.
Sulla questione si è già avuto occasione di riferire in Senato, in data 26 settembre 2002, in relazione all'interpellanza urgente n. 3-00464, presentata dal senatore Castellani.
Come già fatto presente in quell'occasione, l'amministrazione aveva ritenuto congrua l'attribuzione del suddetto punteggio aggiuntivo di 30 punti per l'abilitazione conseguita presso le SISS, in considerazione del percorso seguito dagli specializzati (due anni di corso intensivo, verifiche intermedi, tirocinio, esami finali) nonché della preparazione di alto profilo, sia a livello teorico che pratico, che i corsisti acquisiscono.
Quanto alla decisione di consentire agli abilitati SISS il cumulo dei 30 punti predetti con il punteggio previsto per il servizio di insegnamento prestato durante la frequenza dei corsi, la stessa era motivata relazione al principio giuridico consolidato per cui i servizi effettivamente prestati, a prescindere dalle variabili legate alla natura, alle caratteristiche e alla durata del rapporto di lavoro, debbano essere valutabili.

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Come è noto, la questione è stata poi oggetto di esame da parte degli organi di giurisdizione amministrativa. In particolare, il TAR del Lazio (sezione III bis) con sentenza del 28 maggio 2002, n. 4731, ha ritenuto del tutto legittima e congrua l'attribuzione del punteggio aggiuntivo di 30 punti, rispetto a quello dell'abilitazione, per gli specializzati.
Lo stesso TAR ha invece ritenuto illegittima la suddetta tabella di valutazione dei titoli nella parte in cui consente suddetto cumulo.
Va sottolineato che il TAR, con la sentenza sopra richiamata, ha esaminato l'intera materia dell'inserimento nelle graduatorie permanenti e degli specializzati SISS, affermando la piena legittimità di tutti i relativi provvedimenti del MIUR, con la sola eccezione dell'aspetto relativo alla cumulabilità del servizio prestato durante i corsi.
Pertanto, l'amministrazione non ha interposto appello avverso la suddetta sentenza n. 4731. Per l'esecuzione della stessa sono state fornite indicazioni agli uffici scolastici periferici con circolare n. 69 in data 14 giugno 2002.
Alcuni interessati hanno però presentato ricorso al TAR del Lazio avverso la citata circolare n. 69 del 14 giugno 2002. In particolare, i ricorrenti hanno contestato la circolare stessa, nella parte in cui la detrazione del punteggio precedentemente attribuito per i servizi di insegnamento prestati dagli specializzati presso le SISS durante il biennio di frequenza dei corsi di specializzazione, è stata limitata ai soli periodi di coincidenza del servizio con l'effettiva attivazione e frequenza dei corsi e non per l'intero biennio di durata legale dei corsi di specializzazione e solo per le graduatorie nelle quali gli specializzati SISS beneficiano dell'attribuzione del punteggio fisso aggiuntivo di 30 punti.
Il TAR del Lazio, con sentenza del 13 agosto 2002, n. 7121, ha accolto in parte il ricorso stesso. Il TAR ha infatti ritenuto che il servizio prestato in materia diversa da quella compresa nelle aree disciplinari che sono state oggetto del corso di specializzazione SISS non è produttivo di punti valutabili nella graduatoria nella quale si chiede l'iscrizione in forza dell'abilitazione conseguita presso la scuola di specializzazione.

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Il medesimo organo giurisdizionale ha, di contro, ritenuto che al docente in formazione spetti il punteggio per il servizio prestato contemporaneamente alla frequenza del corso in una materia estranea al corso stesso; ciò si verifica esclusivamente nell'ipotesi di utilizzo in una diversa graduatoria nella quale il docente ha la possibilità di iscriversi in forza di abilitazione ordinaria e, quindi, a condizione che si tratti di servizio non valutato ai fini della graduatoria nella quale il docente ha beneficiato dei 30 punti come, peraltro, era stato indicato nella circolare contestata.
La delicatezza e l'opinabilità della materia che vede i diritti confliggenti dei docenti inseriti nelle graduatorie ha imposto il ricorso al Consiglio di Stato il quale, com'è noto, con sentenza n. 7460 del 2002, ha rigettato il ricorso dell'amministrazione, sancendo definitivamente il divieto di cumulo.
Pertanto, l'amministrazione, con lettera circolare del 4 febbraio 2003, ha fornito indicazioni agli uffici scolastici regionali per l'esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato ai fini dell'adeguamento dei punteggi e delle posizioni in graduatoria permanente e conseguentemente d'istituto spettanti agli interessati. Ciò salvaguardando, comunque, il principio della continuità didattica per esigenze di interesse pubblico.
Ai docenti aventi titolo all'assunzione in base alla graduatoria rettificata verrà riconosciuta la decorrenza giuridica della nomina con riferimento alla tipologia e durata che gli interessati avrebbero avuto diritto a conseguire a suo tempo per scorrimento delle suindicate graduatorie. Ai medesimi, ove non occupati ad altro titolo, sarà loro garantita la stipula di un contratto a tempo determinato. Detto contratto avrà decorrenza dalla data di pubblicazione delle graduatorie e termine alla data di conclusione della supplenza che sarebbe, a suo tempo, spettata, mentre gli effetti economici decorreranno dalla data di effettiva presa di servizio.
Sulla problematica in argomento sono stati anche approvati ordini del giorno, rispettivamente il 16 ottobre ed il 20 novembre al Senato e alla Camera dei deputati. Con riferimento a detti ordini del giorno, è stata già approvata una bozza di una nuova tabella di valutazione dei titoli per

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l'aggiornamento delle graduatorie permanenti in parola che è stata inviata al consiglio nazionale della pubblica istruzione per il prescritto parere.
La problematica, onorevole Lusetti, è veramente completata. Attiene alla fase di transizione del reclutamento degli insegnanti che inizialmente e fino alla legge n. 124 avevano più canali di reclutamento e che la legge n. 124 ha unificato. Inoltre, è determinata tanto dal reclutamento attraverso i vecchi concorsi, le vecchie abilitazioni ed i corsi abilitanti quanto dalla formazione universitaria.
Sappiamo che il Parlamento è molto sensibile. Lei stesso ha citato una proposta di legge di un deputato della maggioranza. Noi già siamo a conoscenza di ordini del giorno che verranno presentati anche durante la discussione del provvedimento di legge delega sugli ordinamenti.
Il ministro è sensibile a questo tema e, quindi, ancorché si tratti di diritti confliggenti, cercheremo di trovare una soluzione che non danneggi gli specializzati all'insegnamento ma tuteli adeguatamente gli insegnanti precari già inseriti nelle graduatorie permanenti affinché non ci sia lo scavalcamento di cui, purtroppo, troppo spesso si parla perché in troppi casi si è verificato a seguito dell'applicazione della legge n. 124 in una fase transitoria. Poiché essa durerà - temiamo - un bel po' di anni, richiederà effettivamente tutta una serie di interventi per limitare i danni a chi abbia già conseguito dei diritti ed oggi se li vede, non dico calpestati, ma, in qualche caso, sicuramente, messi in discussione.

PRESIDENTE. L'onorevole Lusetti ha facoltà di replicare.

RENZO LUSETTI. Signor Presidente, l'onorevole Aprea è sempre molto cortese nelle risposte.

PRESIDENTE. È un dono di natura.

RENZO LUSETTI. Lo so, lo so che è un dono di natura. Non posso ritenermi soddisfatto. Lei sa Presidente, perché mi conosce da tanti anni, da quando ero ragazzino...

PRESIDENTE. Anche io.

RENZO LUSETTI. ...che sono una persona molto equilibrata. Non mi permetterei mai di alimentare una guerra tra

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poveri o di mettere in contrasto due situazioni che hanno, dal loro punto di vista, ragione. Dico solo che il problema del precariato esiste ed è molto forte, sia in termini numerici sia in termini di qualità professionale, e la mancanza di norme transitorie rischia di penalizzare chi, lavorando nella scuola da tanti anni, ha, non solo delle legittime aspettative, come i precari, ma anche molte qualità professionali.
Sebbene non sono un esperto del mondo della scuola tuttavia sono circondato da amici e parenti che vi lavorano e, pertanto, mi sforzo di capire e mi informo su tutto il sistema formativo che, a mio avviso, dev'essere la base per la crescita del nostro paese.
Non posso dichiararmi soddisfatto dalla risposta fornita dal sottosegretario Aprea perché pur comprendendo le molte buone intenzioni non vedo delle concretezze. Onorevole sottosegretario, circa un anno fa presentai un'interpellanza su un altro argomento - sulla sicurezza degli edifici scolastici - alla quale lei rispose dicendo che il Governo stava facendo il possibile. Anche in quel caso ho apprezzato le buone intenzioni però, al di là di un piccolo stanziamento effettuato in sede di legge finanziaria, non c'è stato più nulla. Non desidero con ciò fare dei paragoni però ho la sensazione che, se su questa materia non ci si mette concretamente mano, questo Governo rischia di aggravare la grande precarietà in cui vive oggi la scuola.
Onorevole sottosegretario, la scuola sta vivendo una sorta di eterna transizione nel senso che in questa materia siamo in transizione su tutto. A mio parere occorre, da parte del Governo, del Parlamento ed anche dell'opposizione, che farà la sua parte, adoperarsi al fine di sanare questo tipo di impostazione.
La risposta che il sottosegretario Aprea ha dato alla mia interpellanza urgente mi è parsa un po' burocratica - tranne nella parte finale dove giustamente il sottosegretario ha svolto delle valutazioni politiche - perché la stessa ha fatto un po' la storia di quello che è accaduto, cosa questa che anch'io ho cercato di mettere in luce in maniera sintetica nella premessa alla mia interpellanza sottoscritta, fra l'altro, oltre che dal sottoscritto anche da tanti altri colleghi del gruppo della Margherita. Mi preme, al riguardo, evidenziare che la posizione

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che traspare da questa mia interpellanza su questa problematica non rappresenta quella dell'intero gruppo della Margherita e, in questo senso, mi assumo la responsabilità di quello che dico.
Va bene il divieto di cumulo, però, non si tratta certo di una scelta politica ma di una scelta giudiziaria perché la giustizia amministrativa attraverso due sentenze ha condotto la politica a questa conclusione. Avremo modo di vedere come saranno predisposte le tabelle di valutazione dei titoli rispetto alle quali prendo atto che il Governo sta cercando di predisporre un'ordinanza. È vero inoltre che ci sono più canali di reclutamento, però, al di là della sensibilità mostrata non vedo, da parte del Governo, delle proposte concrete.
Signor Presidente, prima di essere rieletto in Parlamento ho fatto l'esperienza di assessore presso il comune di Roma. La delega che mi era stata data era un po' impegnativa perché ero assessore al personale. A quel tempo tra i trentamila dipendenti del comune di Roma vi erano anche 6 mila precari, tremila della scuola materna e tremila degli asili nido. Vi lascio, quindi, immaginare i cortei di protesta inscenati nei miei confronti dai precari sotto gli uffici del Campidoglio. All'epoca non si poneva, almeno al comune di Roma, il problema dei SSIS, comunque, con grande pazienza - a volte l'ho anche persa soprattutto quando, discutendo con le organizzazioni sindacali, alcuni precari si sono riuniti in organizzazioni non riconosciute secondo i classici criteri di rappresentanza sindacale - alla fine siamo riusciti a trovare una soluzione facendo ricorso anche ad un criterio di selezione che, in qualche modo, ci ha consentito di provare l'effettiva qualità o qualificazione degli insegnanti di scuola materna e delle educatrici degli asili nido. Pertanto, al termine della mia esperienza in giunta comunale, siamo riusciti a sanare la situazione relativa a quei seimila precari, sebbene dopo ne sono arrivati degli altri, fatto questo che testimonia come il problema del precariato non si possa risolvere dall'oggi al domani.

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Però o si adottano norme transitorie che ci consentano di sanare senza svendere, quindi senza fare quelle sanatorie sic et simpliciter che risolvono forse il problema delle insegnanti ma non il problema didattico educativo di cui ha bisogno la scuola italiana, oppure, se non c'è una norma transitoria molto forte e concreta, il problema non si risolve .
Io le ho citato la proposta a firma De Laurentiis ed altri non per fare polemica con la maggioranza, anche se il collega De Laurentiis è un collega stimatissimo ed è evidente che egli, come il senatore Castellani al Senato e come tanti altri, è stato sollecitato (con questo sistema elettorale è chiaro che ognuno nel proprio collegio elettorale è sollecitato, magari da entrambi i fronti). È evidente che quando arriveremo, se ci arriveremo, alla fine del provvedimento di cui stiamo parlando...

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Addirittura!

RENZO LUSETTI. Sì, ci arriveremo, ci arriveremo, ma non si sa mai qua. Diciamo allora che il giorno in cui arriveremo alla conclusione di questo provvedimento, che stamattina ha creato non pochi problemi, alla maggioranza in modo particolare (ma non ne gioisco per questo), è evidente che ci saranno tanti ordini del giorno, molti dei quali, onorevole Aprea, saranno della maggioranza e, quindi, lei si troverà ad affrontare questo tema in maniera forse molto più stringente di adesso.

VALENTINA APREA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Lo so, lo so!

RENZO LUSETTI. Lei si troverà a dover dare un parere, a dover accettare o meno, con raccomandazione o meno, questi ordini del giorno, che vengono preannunciati (uno firmato da me e da altri colleghi); saranno tantissimi. Vedrà che ci sarà tutto il Parlamento impegnato su questo tema. Quindi, mi dichiararo insoddisfatto davanti a questa risposta molto cortese, ma un po' troppo burocratica e, nella parte politica, poco di sostanza. Infatti, al di là delle buone

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intenzioni, al di là della sensibilità che il ministro può avere su questo tema, non ho intravisto azioni concrete. Mi auguro che ci sia un'azione forte del Governo su questo tema, mi auguro che la proposta di legge De Laurentiis possa essere messa all'ordine del giorno - il collega romano giustamente se ne farà carico anche lui, perché è qui presente in aula - ; potrebbe essere inserita in qualche provvedimento, magari in questo stesso che abbiamo trattato questa mattina oppure in altra sede. Però è fondamentale che il Parlamento si assuma questa forte responsabilità in questa fase di transizione verso un nuovo sistema per sanare, mi auguro una volta per tutte, una situazione che rischia di penalizzare fortemente decine di migliaia di precari che ci sono in questo nostro paese, che magari oggi insegnano e domani no, che magari hanno il problema del prossimo anno scolastico, non sapendo assolutamente dove andranno, cosa faranno (molti di loro hanno anche famiglia). Ecco, io mi auguro che il Governo faccia tesoro di questa interpellanza mia e degli altri colleghi, di questa proposta di legge del collega De Laurentiis, degli ordini del giorno che saranno tantissimi alla fine del provvedimento di sistema, mi auguro che sia fatta chiarezza e giustizia e si risolva un problema che c'è da tempo, sanando fino in fondo il precariato della


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