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Cambiare la scuola, la Flc lancia la sfida

Innalzamento dell'obbligo a 18 anni, revisione dell'alternanza con il lavoro, riduzione degli alunni per classe, valorizzazione dei docenti, investimenti sull'infanzia: queste le proposte del segretario Sinopoli all'Assemblea nazionale in corso a Roma

23/03/2018
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Rassegna.it

Innalzamento dell'obbligo a 18 anni, revisione radicale dell'attuale modello di alternanza scuola-lavoro, riduzione degli alunni per classe, edifici scolastici adeguati alla nuova didattica, interventi per valorizzare la professione docente. Sono alcune delle azioni proposte dalla Flc Cgil nel corso dell'assemblea nazionale organizzata il 21-22 marzo a Roma, assieme a Proteo Fare Sapere, dal titolo "La scuola che verrà". Una scuola che dovrà essere "bella, colorata, accogliente, vivibile, democratica, partecipata, autonoma, uguale e diversa su tutto il territorio nazionale" e sulla quale si dovranno investire in un arco temporale di sei anni circa 20 miliardi (4,5 per gli ordinamenti scolastici, 8 per la valorizzazione del personale e altrettanti per una 'nuova' edilizia scolastica).

"Apriamo un grande dibattito, il più largo e unitario possibile, tra coloro che la scuola la vivono, i pedagogisti nazionali e internazionali, i sindacati, gli intellettuali, le forze politiche, e cerchiamo di giungere alla meta: l'Assemblea costituente della scuola". Questo il messaggio lanciato dal segretario generale della Flc Francesco Sinopoli: "Lo studio, la scuola, l'università, sono parte di un riscatto sociale, strumenti indispensabili per la comprensione del mondo, perché educano al sapere critico. Ed è il sapere il presupposto per la costruzione di una cittadinanza democratica, aperta e inclusiva". Per Sinopoli la scuola "non deve educare il capitale umano, non è un luogo di addestramento al lavoro così com'è, non può sottrarsi alla missione di costruire esperienze di apprendimento per la vita e per la libera intelligenza degli studenti, e deve impegnarsi a superare le diseguaglianze e non a moltiplicarle, come invece accade innanzitutto tra Sud e Nord".

Ma per fare tutto questo il mondo scolastico deve rimettersi "nelle condizioni di costruire le basi affinché in tutto il territorio nazionale siano garantite le stesse opportunità e gli stessi diritti". Servono dunque "infrastrutture, organici adeguati alla realizzazione del tempo pieno nelle regioni del Sud, generalizzazione della scuola dell'infanzia e gratuità effettiva della scuola. Sapendo, però, che la scuola da sola non può colmare il più grande divario territoriale d'Europa e non può assolvere alla sua missione senza un grande progetto nazionale, mirato a superare i differenziali nelle possibilità di investimento degli stessi sistemi territoriali sulla cultura, sul sapere, e anche sulla scuola"

Venendo al dettaglio delle proposte, per la Flc bisogna anzitutto tornare a ragionare sui cicli. "Totalmente fuori strada - ha spiegato - la scelta della sperimentazione quadriennale. Piuttosto bisogna ripensare a un percorso unitario di una scuola del primo ciclo. Il primo ciclo, attraverso una sperimentazione affidata per un tempo ragionevolmente lungo (cinque anni) alle autonomie scolastiche, dovrebbe sforzarsi di individuare gli snodi di continuità ancora oggi non risolti fra primaria e medie e fra medie e superiori, e perché no, fra istruzione secondaria e terziaria".

Occorre puntare, poi, sulla scuola dell'infanzia. I decreti attuativi relativi al provvedimento 0-6 anni previsto dalla "Buona Scuola" stanno "disattendendo le aspettative, impedendo ancora allo 0-3 di uscire dal sistema dei servizi a domanda e alla scuola dell'infanzia di generalizzare la sua presenza in tutto il Paese" ha osservato il leader della Flc, invitando a una riflessione su un tema "maturo: l'obbligo della frequenza per le bambine e i bambini del segmento 3-6". Sinopoli si è quindi soffermato sulla valutazione, puntando l'indice contro l'attuale "ossessione quantitativa e classificatoria" e sull'alternanza scuola-lavoro ("vanno cancellate le norme sulla precisa quantificazione delle ore dei percorsi e quelle che utilizzano l'alternanza per piegare la scuola all'interesse di brevissimo periodo del sistema produttivo").

Quanto alla valorizzazione degli insegnanti, la proposta della Flc Cgil prevede sia l'anzianità (l'inquadramento per fasce va mantenuto) sia l'impegno personale. Quindi anzianità e impegni quantificabili con la possibilità per tutti i docenti di raggiungere la fascia stipendiale più alta a metà carriera (15/20 anni) e non come succede oggi a 35 anni. Stesso discorso dovrebbe valere per il personale Ata.


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