Cambia la scuola media: addio al “voto in condotta”, sarà un giudizio sintetico
Sarà il collegio dei docenti a deliberare criteri e modalità di valutazione di apprendimenti e comportamento. I criteri saranno resi pubblici e inseriti nel Piano triennale dell'offerta formativa.
Claudio Tucci
Addio al voto in condotta alle scuole medie: la novità è illustrata dal Miur in una circolare inviata poco fa a tutti gli istituti in attuazione delle nuove regole sulla valutazione degli studenti del primo ciclo di istruzione, primaria e scuola media, introdotte dalla legge 107.
Le nuove norme
Le nuove modalità di valutazione mettono al centro l'intero processo formativo e i risultati di apprendimento, con l'obiettivo di dare più valore al percorso fatto dagli alunni, e sono improntate ad una loro presa in carico complessiva per contrastare le povertà educative e favorire l'inclusione, attivando tutte le strategie di accompagnamento necessarie. Sarà il collegio dei docenti a deliberare criteri e modalità di valutazione di apprendimenti e comportamento. I criteri saranno resi pubblici e inseriti nel Piano triennale dell'offerta formativa. Le scuole, per rendere più completa e chiara la valutazione anche alle famiglie, dovranno accompagnare i voti in decimi con la descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto.
Addio al voto in condotta
In quest’ottica, a cambiare è poi la valutazione del comportamento che d’ora in poi sarà espressa con giudizio sintetico e non più con voti decimali, per offrire un quadro più complessivo sulla relazione che ciascun studente ha con gli altri e con l'ambiente scolastico. Come si ricorderà, la valutazione decimale della condotta era stata re-introdotta dall’ex ministro Mariastella Gelmini con la riforma entrata in vigore nel 2009. Con la reintroduzione del giudizio scompare, quindi, la norma che finora prevedeva la non ammissione alla classe successiva per chi conseguiva un voto di comportamento inferiore a 6/10, ma resta ancora confermata la non ammissione alla classe successiva nei confronti di coloro a cui è stata irrogata la sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale.