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Buona scuola, ecco le prime modifiche

La relatrice Coscia (Pd) annuncia: anno di transizione per i nuovi incarichi ai prof e criteri ai dirigenti

14/04/2015
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

È stata la relatrice, Maria Coscia (Pd), a individuare i primi filoni di intervento che saranno concretizzati nei prossimi giorni in emendamenti, il cui termine ultimo è stato fissato per sabato 18 aprile, anche se «con possibilità di modifica, se necessario», come precisa la Coscia. Al termine delle audizioni l'obiettivo della maggioranza parlamentare resta quello di licenziare il testo entro gli inizi di giugno, «se prevarrà la responsabilità di tutti i gruppi», precisa Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd. Tra le modifiche che si annunciano, la previsione di incarichi provvisori per il primo anno per i docenti che saranno assunti grazie alla riforma: dovrebbe consentire, precisa la Coscia, di gestire meglio la mobilità.

Nel mirino la previsione che a proporre l'incarico ai 110 mila neo assunti, un incarico triennale e rinnovabile, siano direttamente i dirigenti scolastici. Dalla formulazione della norma, sembrerebbe che la proposta di incarico possa riguardare anche i vecchi assunti e non solo quanti di questi faranno domanda di mobilità andando a ricadere nella nuova regolamentazionene. «Ancora più in generale, occorrerà chiarire come si coordini la previsione di attribuzioni di incarichi triennali con la previsione che destinatario di tali incarichi risulti personale assunto a tempo indeterminato». La stessa perplessità è stata sollevata dai sindacati: cosa fare nel caso di un docente a cui non arrivano proposte di incarico oppure ne arrivano da più dirigenti?

Secondo la Coscia, è opportuno limitare anche discrezionalità dei dirigenti (un altro dei punti del ddl bersagliato da sindacati e associazioni professionali di categoria), definendo «criteri di carattere generale da indicare ai dirigenti per l'individuazione dei docenti da reperire». Si prefigura poi come necessario anche un emendamento sull'indicazioni obbligatorio da parte dei neo assunti di un ordine di preferenza tra tutti gli albi territoriali in cui essere iscritti, per garantire «il corretto funzionamento del meccanismo di assegnazione dei posti «e anche per evitare che nel caso di indisponibilità di cattedre vuote «non si proceda all'assunzione». Sarà certamente oggetto di numerosi emendamenti anche il divieto di assegnare incarichi di supplenza per più di tre anni, così come è prevedibile uno scontro sul destino degli iscritti in graduatoria di istituto. «Da parte nostra c'è la disponibilità a valutare i miglioramenti proposti da tutti i gruppi parlamentari, fermo restando l'impianto generale del provvedimento», promette la Coscia.

Forza Italia, Sel e M5s hanno chiesto lo stralcio della parte riguardante le assunzioni dei docenti precari, ma la relatrice lo respinto precisando che con lo stralcio del piano assunzionale «verrebbe meno la riforma».


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