Buona scuola, ecco i contenuti del maxi emendamento
Assunzioni subito, ma parte della riforma inizia nel 2016/17. Finestra per i precari "di seconda fascia". E slitta la chiamata diretta
Centomila assunzioni entro il prossimo mese di agosto, ma un parte della riforma slitta al 2016/2017. Ecco il compromesso che esce dal maxiemendamento confezionato dai relatori - Francesca Puglisi e Franco Conte - della riforma scolastica targata Renzi-Giannini presentato in commissione Istruzione al Senato poche ore fa. Le 100mila assunzioni previste dalla Buona scuola scatteranno tutte dal primo settembre 2015 e saranno appannaggio dei vincitori dell'ultimo concorso a posti - quello del 2012 - e degli inclusi nelle graduatorie ad esaurimento. Ma soltanto una parte potrà coronare il sogno nella stessa provincia della graduatorie in cui si trova inserita. Se la proposta si trasformerà in legge, entro poche settimane oltre 50mila precari dovranno scegliere un'altra provincia o un'altra regione italiana e rimanere pronti ad un eventuale trasferimento a tempo di record.
L'organico dell'autonomia e gli albi territoriali slittano all'anno scolastico 2016/2017. Stesso discorso per la chiamata diretta dei presidi-sindaci. Anche i ruoli del personale docente si trasformeranno in ruoli regionali a partire dallo stesso anno, quando la mobilità non avverrà più tra le scuole - com'è stato finora - ma tra gli albi. Ma prima verrà avviato un piano di mobilità straordinario per consentire a tutti coloro che volessero avvicinarsi a casa di farlo, prima dell'assunzione dei 100mila precari in lista d'attesa. Per i precari di seconda fascia che rientrano nella sentenza della Corte di giustizia europea - che ha condannato l'Italia per abuso di precariato nella scuola - si aprono le porte di un concorso pubblico, da bandire entro il prossimo primo settembre, nel quale il servizio prestato per almeno 180 giorni verrà valorizzato attraverso un punteggio aggiuntivo.
Sarà il preside a valutare i neo immessi in ruolo, sentito il parere del Comitato di valutazione che nascerà in ogni scuola: 40 milioni annui. Prenderà il via dal prossimo anno scolastico - il 2015/2016 - invece la valorizzazione del merito degli insegnanti, cui sono destinati 200 milioni all'anno. E sarà sempre il preside-sceriffo, sulla base dei criteri confezionati dal Comitato di valutazione, a distribuire i premi agli insegnanti "migliori". Il Comitato sarà presieduto dal dirigente scolastico. E sarà composto da tre docenti, due genitori - uno studente e un genitori al superiore - e un rappresentante nominato dell'Ufficio scolastico regionale. Restano le detrazioni fiscali per le famiglie che optano per le scuole paritarie e la possibilità di donare finanziamenti liberali alle scuole: statali e paritarie. Viene però introdotto, accogliendo le richieste di opposizioni e minoranza Pd, un tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali alle scuole fatte da privati o associazioni e un fondo perequativo da destinare agli istituti che ricevono meno donazioni volontarie rispetto alla media nazionale.
Mentre restano 9 le deleghe all'interno del disegno di legge su cui, probabilmente, sarà votata la fiducia: dalla formazione iniziale degli insegnanti alla riforma del sostegno.