Bufera sui tirocini: sono troppi. Patroni Griffi blocca il decreto sui 23 mila Tfa, vanno ridotti
La Funzione pubblica chiede di rispettare il fabbisogno. Intanto i contratti di supplenza sono 120 mila
di Alessandra Ricciardi
Semplicemente sono troppi, vanno ridotti. I posti autorizzati dal ministero dell'istruzione, uno degli ultimi atti firmati dall'ex ministro Mariastella Gelmini, vanno riportati al fabbisogno «reale» di nuovi docenti. É con questa motivazione che il ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha rispedito al mittente il decreto che si apprestava ad avviare in questi giorni 23 mila Tfa, i percorsi universitari di formazione.
Nel minino in particolare i tirocini per le scuole secondarie superiori: 15 mila, quasi il triplo rispetto al fabbisogno stimato. Il decreto sui Tfa era stato uno dei motivi di frizione interna già nball'ex maggioranza di governo, con Comunione e liberazione che spingeva perché i numeri fossero ben più sostanziosi di quelli inizialmente indicati dalla Gelmini. Alla vigilia della caduta del governo, la Gelmini apre i cordoni e autorizza più posti di quelli preventivati, rispondendo così a quanti chiedevano più giovani da immettere nel sistema, scalzando l'unicità di fatto delle graduatorie permanenti (da cui lo scorso anno sono state fatte 65 mila assunzioni). Ora tocca al nuovo responsabile di viale Trastevere, Francesco Profumo, dipanare la matassa, resa ancora più ingarbugliata dalla recente posizione della Funzione pubblica. Perché è vero che si sono autorizzati posti per classi di concorso assai inflazionate e che difficilmente potranno dare uno sbocco occupazionale nei prossimi anni, ma è anche vero che al dicastero dell'istruzione risultano per l'anno in corso oltre 120 mila contratti di supplenza di lunga durata: 38 mila per il sostegno, gli altri su cattedre ordinarie, di cui 71 mila fino al 30 giugno.
Numeri destinati a crescere se sarà confermata la previsione che vede per quest'anno un boom di domande di pensionamento (si veda ItaliaOggi di martedì scorso). La Funzione pubblica ha richiamato il rispetto dei paletti fissati dal decreto ministeriale n. 249/2010: per determinare il numero dei posti annualmente disponibili per l'accesso ai Tfa si fa riferimento al reale fabbisogno definito in base alle rilevazioni regionali e maggiorato a livello nazionale del 30%. Nulla però dice il decreto sull'organico di riferimento in base al quale calcolare le necessità (di diritto oppure di fatto, tradizionalmente sempre più abbondante). La prossima settimana i vertici dell'Istruzione si sono impegnati a incontrare i sindacati per chiarire la questione. Anche perché su una cosa Profumo non sembra avere indecisioni, ovvero sul fatto che i Tfa vanno banditi in tempo utile per concludersi entro l'anno. Sullo sfondo sempre il progetto di un nuovo concorso nel 2012, a cui possano accedere i Tfa. Ed è proprio per questa eventualità che i sindacati hanno chiesto di poter vedere anche le carte del nuovo reclutamento, per chiarire lo spazio che avranno i vecchi precari e quello dei nuovi formati. Intanto, sarà oggetto di revisione, se non addirittura di annullamento, anche il decreto che istituisce i corsi di abilitazione per infanzia e primaria. Interessati i docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro il 2001/02.