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Brunetta: se il Governo tocca Imu e Iva, pronti a tagliare risorse all’istruzione
Comincia ad essere messo in dubbio l’impegno preso in estate dal Governo sull’intoccabilità dei fondi destinati alla scuola.
20/09/2013
La Tecnica della Scuola
L’avvertimento del capogruppo Pdl alla Camera: se si fa il gioco delle tre carta, faremo ostruzione in occasione della conversione dei decreti cari al Pd su scuola, fondi allo spettacolo e stabilizzazione dei precari della PA. Ma la formazione dei giovani non era un terreno “franco”?
Comincia ad essere messo in dubbio l’impegno preso in estate dal Governo sull’intoccabilità dei fondi destinati alla scuola. A far vacillare il patto preso tra i responsabili dell’Esecutivo Letta, sono le pressioni esercitate da alcuni parlamentari. Uno su tutti: il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta. Che tira in ballo i risparmi assicurati alla scuola per il timore crescente di assistere all’aumento dell’Iva e al pagamento dell’Imu su tutte le proprietà edilizie.
"Non si faccia il gioco delle tre carte: l'Imu sulle prime case e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare e l'Iva non aumenta", ha detto Brunetta. Per poi aggiungere: "se questo è il gioco di rimettere in discussione decisioni già prese, allora il Pdl denuncerà, in occasione della conversione, anche i decreti cari al Pd su scuola, fondi allo spettacolo e stabilizzazione dei precari della PA, che portano via risorse per quasi 2 miliardi".
Insomma, rischia di saltare in Parlamento l’impegno formale preso dal Governo sul decreto scuola, con circa 400 milioni di euro investiti su più fronti e che inciderà già sull’anno scolastico in corso. Rimane solo un dubbio: ma la scuola non doveva essere un settore “franco”, al di sopra delle diatribe della politica, perché a tutela del futuro delle nuove generazioni?
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