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Brunetta, o del santo gabbato

Massimo Spinelli, responsabile per la Lombardia di una organizzazione sindacale di dirigenti scolastici (ANP), restituisce al mittente la lettera dei sindacati confederali milanesi colpevoli, nel richiedere il rispetto del CCNL, di istigazione a “compiere un’azione illegittima”,

03/10/2011
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ScuolaOggi

Attilio Paparazzo 


Nei giorni scorsi i sindacati scuola di Milano FLC CGIL, CISL, UIL, SNALS hanno inviato ai Dirigenti Scolastici (DS) una lettera di invito ad avviare la contrattazione dell’organizzazione del lavoro nelle scuole secondo i dettati del contratto nazionale scuola 2006/09 ancora in vigore per effetto delle arcinote manomissioni alle relazioni sindacali ad opera del govrrno in carica.
Con quella lettera le OO.SS. milanesi dichiaravano di voler operare per la valorizzazione dell’autonomia scolastica nel rispetto dell’art. 117 della Costituzione e del DPR 275/99 che ne definisce le funzioni. Il richiamo, tutt’altro che pleonastico, ai fondamenti costituzionali era portato per favorire una assunzione reciproca di responsabilità, nel rispetto dei ruoli, in un settore come la Scuola dove si incrociano e si sostanziano molteplici principi costituzionali.
Non un qualunque luogo di lavoro, dunque, ma un delicatissimo sistema che richiede altissima assunzione di responsabilità a tutti gli operatori.
Massimo Spinelli, responsabile per la Lombardia di una organizzazione sindacale di dirigenti scolastici (ANP), restituisce al mittente la lettera dei sindacati confederali milanesi colpevoli, nel richiedere il rispetto del CCNL, di istigazione a “compiere un’azione illegittima”, scommette poi che: “i dirigenti degli istituti della provincia di Milano non si lasceranno intimidire”… (!?!)
Non c’è alcun dubbio sul fatto che i dirigenti scolastici siano da qualche anno oggetto di intimidazione e che più di ogni altro operatore scolastico vivano l’angoscia di una funzione disconosciuta e resa improbabile. Ma Spinelli scrive con penna biforcuta e strabica fingendo di non sapere che le minacce ai dirigenti provengono dal ministro Brunetta, che la miseria organizzativa è frutto dei tagli del ministro Tremonti e l’indecenza culturale proviene dalle riforme epocali del ministro Gelmini.
Il dramma è tutto qui, Spinelli sa come stanno le cose, ma vive nel delirio del ghe pensi mi.
Caro Spinelli lascia perdere, non ce la puoi fare, non dipende da te. C’è una regia politica che opera per impedire alle scuole di svolgere la funzione che la Costituzione le assegna; insegnanti, dirigenti e personale ATA operano quotidianamente su un campo minato. Tutti vedono come sia messo a rischio il diritto all’istruzione e la sicurezza di chi studia e di chi lavora; le condizioni generali peggiorano di anno in anno e se la scuola rimane un prezioso bene comune lo si deve a chi di giorno in giorno ci mette la faccia, la testa e il cuore e realizza il miracolo mettendo logore pezze alle falle prodotte dall’assenza di un governo amico della scuola.
Brunetta pensa che la scuola sia un ufficio e vuol far credere che un dirigente con manicotti neri da capufficio possa fare da scudo e da bersaglio delle nefandezze ministeriali.
I sindacati, quelli veri, sono molto preoccupati per tutto questo e, pur sapendo che i dirigenti scolastici sono sotto ricatto, non possono fare a meno di dire la verità. Corrette relazioni sindacali non impediscono al dirigente di assegnare i docenti alle classi e ai plessi e il personale ATA alle postazioni e ai compiti. I sindacati non intendono interferire in questo, vogliono condividere i criteri su cui si procede a organizzare il lavoro, sì quel lavoro da cui dipende lo star bene a scuola e l’effettivo esercizio del diritto allo studio. Il lavoro da cui discende quel “metter pezze” che non sollevano il DS dalle responsabilità, ma lo aiutano a evitare i rischi più gravi. Serve questa disponibilità?
Non ci si chieda però di concordare il tutto nel segreto delle presidenze senza scrivere e far sapere nulla al feroce ministro… così gabbato lo santo… La CGIL nel difendere le prerogative contrattuali nel pubblico come nel privato difende anche quelle dei dirigenti scolastici in quanto lavoratori, senza dir bugie, senza omissione alcuna.

Attilio Paparazzo
Segretario FLC CGIL Milano


 


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