BresciaOggi: Scuola, tremila in corteo al grido: «Ora più risorse»
La protesta promossa del coordinamento "23 febbraio"
Siamo in bolletta». «I soldi pubblici alla scuola pubblica». «La mia maestra non prende lo stipendio». «Ridateci il futuro». Sono alcuni degli slogan che campeggiavano su cartelli e striscioni ieri mattina alla manifestazione organizzata in città dal Coordinamento delle scuole bresciane apolitico e apartitico «23 febbraio» per protestare contro le difficoltà che gli istituti si trovano ad affrontare.
CIRCA TREMILA le persone che, dopo essersi ritrovate innanzi al Rettorato dell'Università degli studi di Piazza del Mercato, hanno pacificamente e lentamente sfilato lungo Corso Zanardelli e via Mazzini sino a giungere a Piazza Paolo VI. Tra loro - provenienti da tutta la provincia - c'erano genitori, figli, insegnanti, studenti, personale Ata e singoli cittadini, tutti uniti per ribadire ancora una volta che la scuola è un diritto imprescindibile, e che come tale va tutelato.
«La nostra è una manifestazione a favore e non contro qualcosa - hanno spiegato i rappresentanti del Coordinamento - A favore di un'istruzione di qualità, che sappia garantire un futuro ai nostri figli. A favore di una scuola pulita, sicura, che abbia tutti gli strumenti per funzionare. Ad oggi, purtroppo, tutto questo non è garantito». Il riferimento, naturalmente, è alla difficile situazione determinata dalla mancata restituzione da parte dello Stato dei crediti del 2009 che comporta nell'anno in corso la quasi totale paralisi del sistema.
«Gli istituti hanno anticipato moltissimi soldi ed ora non hanno più una lira: né per pagare le supplenze, né per il materiale didattico e per la cancelleria, e neppure per la carta igienica nei bagni. Così non solo è impossibile garantire le attività progettuali, ma anche le più semplici funzioni», ha chiarito qualche manifestante, mentre qualcun altro snocciolava i numeri.
A Brescia, hanno evidenziato ancora i membri del Coordinamento, la situazione è stata ulteriormente complicata dal blocco delle assunzioni imposto dal patto di stabilità, e sebbene l'emergenza ad oggi appaia praticamente risolta (martedì prossimo dovrebbe essere approvato a Roma il famoso decreto «SalvaBrescia») i genitori attendono di vedere nero su bianco lo stanziamento di nuove risorse per considerarsi davvero soddisfatti. Con queste motivazioni nella testa e con una lunga lettera nelle mani una piccola rappresentanza del Coordinamento - costituita da Paola Dioni, Pietro Chini, Tiziana Milani e Stefano Massa - durante la mattinata ha anche voluto incontrare il sindaco e il prefetto.
RICEVUTI dal primo cittadino, i rappresentanti dei genitori gli hanno esplicitamente chiesto di impegnarsi per ripristinare nel bilancio comunale i fondi previsti per il diritto allo studio, intercedendo anchicon il Ministro Mariastella Gelmini per risolvere il problema dello spostamento dei fondi. Tutte richieste che Adriano Paroli ha attentamente considerato («Guardo con molta attenzione al tema della scuola, e per quel che ci concerne come Amministrazione saremo attenti a valutare il migliore utilizzo delle risorse - ha spiegato a margine dell'incontro»).
In prefettura, invece, la delegazione è stata ricevuta dal viceprefetto Giulia D'Onofrio che ha assicurato che si sarebbe fatta ambasciatrice delle richieste del Coordinamento e ha garantito l'attenzione alla problematica sollevata, «seppure - ha spiegato - la Prefettura in materia non abbia competenza diretta».
Angela Dessì