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BresciaOggi-La riforma e lo sport

La riforma e lo sport Caro direttore, mi permetto di intervenire nel dibattito sollevato dalla proposta di riforma del secondo ciclo scolastico recentemente presentata dal ministro Moratti. Come ...

15/03/2005
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Bresciaoggi

La riforma e lo sport

Caro direttore, mi permetto di intervenire nel dibattito sollevato dalla proposta di riforma del secondo ciclo scolastico recentemente presentata dal ministro Moratti. Come riportato correttamente e in più occasioni dai suoi lettori, la bozza di decreto prevede il drastico dimezzamento delle ore obbligatorie di educazione fisica, che da due passerebbero così ad una a settimana, con una seconda ora declassata a opzionale, in concorrenza con altre materie di peso. La scelta ministeriale, in assoluta controtendenza rispetto a quanto applicato nel resto d'Europa, dove le ore dedicate all'attività motoria sono mediamente 3, ha sollevato le più ferme critiche da parte dell'intero mondo sportivo, portando alla mobilitazione anche i massimi vertici del Coni, con una mozione del Consiglio nazionale votata all'unanimità, e numerosi atleti di fama internazionale, fra cui gli olimpionici Josefa Idem e Jury Chechi. Sollecitata da più parti e contestata, tra gli altri, dallo stesso responsabile nazionale del dipartimento sport scolastico di Forza Italia, Paolo Santulli, il ministro Moratti ha presentato una seconda bozza che non muta, anzi, peggiora nella sostanza la situazione delle ore di scienze motorie: una obbligatoria, la seconda opzionale in lizza non più con 3, ma con 4 o 5 materie. Non entro, in questa sede, nel merito dell'importanza dell'attività fisica scolastica come fondamentale strumento di socializzazione e adozione di un corretto stile di vita, perché ritengo sia ormai opinione comune e condivisa, anche se evidentemente non propria della politica ministeriale. Rimane comunque incomprensibile il ricorso ad un atteggiamento sostanzialmente ragionieristico tanto inutile quanto non richiesto, che mette a rischio un terzo delle 15.000 cattedre attualmente esistenti nella secondaria superiore e mira, allo stesso tempo, a sconfessare e ostacolare le politiche di sensibilizzazione e avvicinamento all'attività motoria da sempre favorite. Il tutto, mentre il ministro Sirchia, allarmato dai dati sull'aumento delle patologie derivanti da vita sedentaria, diffusi anche dall'Organizzazione mondiale della sanità, si è fatto promotore di una campagna scolastica per garantire la salute pubblica attraverso una corretta educazione fisica e alimentare. Di più. Un recente studio Istat relativo all'organizzazione e al funzionamento della scuola ha evidenziato come tutti i protagonisti - studenti, docenti e genitori - preferiscano che le scienze motorie rimangano una disciplina regolamentata all'interno dell'orario obbligatorio. In risposta e a supporto di quanto auspicato dalla presidente dall'Abief - Associazione bresciana insegnanti di educazione fisica, Anna Didonè, mi preme sottolineare come, a livello locale, la maggioranza di centro sinistra di Palazzo Loggia abbia già presentato un ordine del giorno contro una riforma che, così articolata, limita ogni possibilità di una corretta e sana crescita fisica e sportiva all'interno del percorso scolastico. Personalmente, alla luce di quanto esposto e in qualità di atleta, prima, e assessore allo Sport, oggi, mi farò portatore delle problematiche evidenziate presso le sedi deputate, affinché l'attività fisica rimanga, come appannaggio di tutti, una disciplina a tutela della salute e dello sviluppo psico-motorio giovanile. Giorgio Lamberti
assessore allo Sport
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