Brescia Oggi-I problemi della scuola

I problemi della scuola

Caro direttore, la lettera pubblicata su Bresciaoggi di sabato 2 luglio e firmata da 8 insegnanti della scuola media di Vezza d'Oglio denuncia che la scuola non va in vacanza. Così serie sono le preoccupazioni di alcuni docenti riguardo all'organizzazione della loro scuola, da indurli nel pieno del solleone a rimanere concentrati sui problemi e a interrogarsi sul valore sociale del loro lavoro nel prossimo anno scolastico. Sono con loro e ritengo che l'argomento meriti ancora attenzione. Troppo silenzio e troppi, come al solito pragmatici, adeguamenti in provincia di Brescia al nuovo modello di scuola proposto dalla Riforma Moratti, che mette al centro un risparmio e un taglio delle risorse. La lettera degli 8 insegnanti mette a fuoco il tema dell'impoverimento delle risorse umane in una piccola scuola media di provincia, non solo perchè diminuisce il numero degli insegnanti, ma anche perchè si smonta un lavoro e un servizio che avevano radici nel territorio. Confermo. E ricordo che anche nella scuola media di Artogne, come già è stato denunciato, sta avvenendo un ridimensionamento di un progetto formativo dell'intera scuola, progetto sostenuto dai genitori, dalle Amministrazioni, dal dirigente scolastico. In questa scuola, interamente a Tempo prolungato, infatti mancano all'appello un insegnante di lettere, 9 ore di Matematica, 9 ore di lingua straniera, 2 ore di Musica, 2 ore di Artistica, 2 ore di Ed. Fisica. E perciò il progetto formativo dell'anno prossimo sara' mancante di attività finora ritenute importanti e soprattutto non sarà uguale per tutte le classi. E però, ad aprile e maggio, quando sono arrivati gli organici di diritto nelle scuole, nessuno ne parlava. Non ho visto un documento scritto circolare in provincia di Brescia che riuscisse a fare sintesi della situazione delle scuole. Ancora ripeto: il sindacato non lo poteva fare? Non ho visto denunce di scuole. I consiglieri d'opposizione del Consiglio Regionale hanno scritto a Formigoni, facendo presenti le esigenze di organico della scuola elementare e della scuola media superiore, ma non era menzionata la scuola media o secondaria di primo grado. Degli organici ridotti alla scuola media, della scomparsa del tempo prolungato nella scuola media, da cui deriva in buona parte questo taglio di organici e il venire meno di un rapporto costruttivo e propositivo della scuola con il territorio, nessuno parla. Nessuno parla delle difficoltà di una scuola in una delicata età di passaggio in cui gli stimoli di una cultura aperta, formativa, coinvolgente, esplorativa delle potenzialità, motivante, sono molto importanti. E a tutti e tutte questo va dato, non in base alle richieste estemporaneee delle famiglie. Vogliamo riproporre una scuola in base al censo e in base alle condizioni socio-culturali di partenza? Oppure in base alle mode? È decisivo, anche per le scelte future, avere in questa età insegnanti capaci e messi nella condizione di prendersi cura di un percorso di crescita di una gruppo di ragazzi e di ciascuno/a di essi. Nella situazione denunciata dalla lettera di 8 insegnanti della scuola media di Vezza d'Oglio si evidenzia proprio questo: l'organizzazione di un orario di lavoro degli insegnanti, in cui vengono meno le possibilità di rapporto costruttivo e motivante con gli studenti e con il territorio in cui i ragazzi vivono. Amplifico il messaggio di questi insegnanti, perchè lo condivido. Mi piacerebbe che in una specie di tam tam altre scuole si inserissero nel dibattito facendo emergere situazioni sconosciute all'opinione pubblica. Margherita Moles insegnante lettere scuola media Artogne -Pian Camuno