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Brescia Oggi-Addio scuola del progresso

Le Lettere dei Lettori Addio scuola del progresso Caro direttore, leggo l'articolo de "La Repubblica" di domenica 15 maggio firmato da Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, e tra...

20/05/2005
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Bresciaoggi

Le Lettere dei Lettori

Addio scuola del progresso

Caro direttore, leggo l'articolo de "La Repubblica" di domenica 15 maggio firmato da Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, e trasecolo. Non ci credo. Non credo che si possa osare tanto. Letizia Moratti sostiene che con la sua riforma ha introdotto, "in una scuola che negli ultimi decenni si è concentrata più che altro sulla trasmissione del sapere, principi quali la dignità della persona, la libertà, l'uguaglianza, la solidarietà, la giustizia, la cittadinanza consapevole e partecipata". Una lezione sui principi della democrazia che ci pare stonato nelle parole di un ministro di questo governo. E ancora sottolinea che nella scuola riformata sono stati inseriti, "accanto alle discipline che costituiscono il curriculum obbligatorio, insegnamenti riguardanti la convivenza civile, il rispetto di se stessi e degli altri, al di là di ogni appartenenza etnica o religiosa, la solidarietà, il rispetto delle cose e dei beni comuni, l'educazione ambientale, i sani e corretti stili di vita, la salute, l'alimentazione, l'attività sportiva e l'educazione stradale". Letizia Moratti evidentemente non conosce la scuola di base di questi ultimi trent'anni. Una scuola che conosceva e rispetteva i principi della Costituzione, e perciò aveva attivato anche a livello normativo e organizzativo vari percorsi di messa in pratica di tali principi. Insegno da trent'anni in una scuola media. Non mi sono mai sentita solo l'insegnante delle materie che insegno. In questo ho avuto buoni colleghi di lavoro, che hanno condiviso con me questa interpretazione della nostra professione: formatori di ragazzi in crescita, sollecitatori di modelli positivi, di personalità aperte al mondo e al futuro. Ma perchè le parole, i desideri e gli impegni diventassero fatti, la mia scuola media si è organizzata a tempo prolungato. Per tutti gli alunni e per tutte le classi. Tempo prolungato, come e perchè? Tempo per condividere fra insegnanti progetti e responsabilità; tempo per migliorare relazioni fra insegnanti- alunni e fra alunni e alunni; tempo per non perdere mai di vista il polso della classe nel suo insieme; per intrecciare la cultura generale e la cultura del territorio; tempo per l'integrazione di bisogni diversi dell'apprendimento; tempo per vivere esperienze che fanno gruppo; tempo per rielaborare le esperienze vissute; per provare ed esprimere emozioni; per fare emergere le potenzialità di tutti e ognuno; per darsi delle regole e imparare a rispettarle; per costruire valori di riferimento ragionati e condivisi. Ma non vi pare che stiamo parlando di quegli insegnamenti integrativi di cui la Moratti si fa vanto? E il destino del tempo prolungato nella scuola media della riforma Moratti, aperta ai principi di base della Costituzione? Soppresso per legge, per motivi di risparmio, e sostituito da un tempo scuola per tutti, minimo, non sufficiente neppure per l'apprendimento dignitoso delle materie. Margherita Moles insegnante della media "F.lli Rosselli" Artogne e Piancamuno


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