Borse di studio: «Con il nuovo Isee, 30mila universitari restano senza»
La denuncia: «I nuovi criteri penalizzano gli studenti». In Toscana, domande in calo del 25%, in Puglia del 30%, in Emilia 18%. La campagna #iononrinuncio
Antonella DE Gregorio
Universitari in rivolta a Cagliari. Situazione critica in Lazio. Toscana, Veneto e Puglia sul piede di guerra. Ma la protesta è per ora tutta «social»: con l’hashtag #iononrinuncio e il gruppo Facebook «Nuovo Isee: esclusi dalla borsa», gli studenti si organizzano in rete e raccolgono firme per chiedere al ministro Giannini di correre ai ripari. Le nuove modalità di calcolo dell’Isee, come avevano denunciato le associazioni degli studenti, stanno facendo crollare il numero degli aventi diritto: è cambiata, in particolare, la modalità di calcolo della casa nel reddito familiare, tagliando la possibilità di accedere al contributo, anche se il reddito dello studente non è cambiato. Sarebbero addirittura 30mila gli esclusi, quest’anno, secondo i calcoli delle associazioni studentesche. «Un abominio democratico. Ci volete ignoranti, ci volete ribelli», scrive Paolo Ciotta su Twitter. E Silvia D’Ovidio commenta: «troppo facile vantarsi di dare la borsa a tutti gli idonei se restringi arbitrariamente la platea!». Molti scrivono: «Migliaia abbandoneranno gli studi». E «Il nuovo Isee condanna molti studenti a lasciare l’università».
I nuovi criteri
Il «tweetbombing» è partito da qualche giorno, dopo che si era diffusa la notizia che da quest’anno l’Isee viene calcolato considerando anche la rivalutazione ai fini Imu delle case di proprietà, le pensioni minime e di invalidità, gli assegni famigliari e persino i soldi che passano ma non rimangono sul conto corrente. «Un esempio: hai chiesto un prestito per pagare i debiti ma ora non li hai più? Per lo Stato è come se li avessi ancora. Questo vuol dire che tantissime famiglie vengono automaticamente escluse e non possono più accedere ad alcuni servizi essenziali, perché considerate più “ricche”. E, nel caso specifico degli studenti universitari, questo significa che non potranno più avere accesso alla borsa di studio o al posto alloggio», aveva spiegato Giorgia Meloni (Fi).
Crollo delle domande
Ma gli studenti fanno sentire la loro voce: «l’accesso agli studi deve essere garantito a tutti», dicono. E chiedono la sanatoria per tutti gli esclusi. Numeri drammatici, secondo i dati pubblicati da Aziende per il diritto allo studio Universitario di diverse città e rielaborate dalle organizzazioni studentesche: nella Regione Lazio, su 24 mila domande presentate per la borsa di studio risulterebbero ben 11 mila esclusi. Gli studenti che non avranno aiuto economico per affrontare l’anno accademico sono il 25% a Cagliari. In Toscana, rispetto al 2014/15 le domande di borsa di studio sono crollate di 1349 unità a Firenze di 990 a Siena e addirittura di più di 1800 a Pisa. Analoga situazione in Veneto. «Non abbiamo i dati relativi agli idonei o al numero di domande per la borsa di studio ma a parlare bastano i dati relativi agli idonei alle residenze universitarie», dicono gli studenti di LINK- Coordinamento universitario. Gli idonei erano 1332 nel 2014/15 e si sono ridotti alle sole 880 unità quest’anno con una flessione negativa del 39%». In Puglia, calo di domande del 30% a Bari, e del 23 % a Lecce. A Milano, tra Statale e Bicocca, le domande di riconferma di alloggio calano del 15%.
Sanatoria
«Non possiamo stare a guardare - afferma Alberto Campailla, portavoce di Link - di fronte a questo attacco al diritto allo studio. Per questo con moltissimi studenti ci siamo mobilitati tramite la campagna #iononrinuncio, che ha lanciato una petizione che ha superato le 3000 firme in appena dieci giorni. Ci siamo mobilitati tramite un partecipatissimo tweetmob diretto al Ministro Giannini e al premier Renzi in cui si pretende una presa di responsabilità rispetto all’esclusione di moltissimi studenti dalla possibilità di accedere all’università. Chiediamo con forza l’abolizione del parametro dell’Ispe - continua Campailla - poiché la valutazione del patrimonio immobiliare è già compresa nel calcolo dell’Isee. Chiediamo inoltre una sanatoria per coloro che quest’anno si trovano esclusi dalla possibilità di accedere alla borsa di studio o alla casa dello studente a causa del vertiginoso aumento dell’Ispe».
Iniziative in programma
La mobilitazione, intanto, continua. Sono in programma assemblee e iniziative in molti atenei. A Pisa e Milano Bicocca si sono svolte le prime assemblee, mentre a Roma si terrà un’assemblea venerdì 18. ««E il 9 ottobre saremo in piazza assieme agli studenti medi per rivendicare il diritto all’accesso ai luoghi della formazione».