Befana 2019, ancora carbone per la scuola
di Pippo Frisone
Il Governo giallo-verde non li chiama tagli ma risparmi e sostiene che nella finanziaria ci sono 2,6 Mld in più stanziati per l’Istruzione rispetto al precedente governo Gentiloni,
L’opposizione, invece, guardando alla programmazione triennale parla di tagli per circa 4 Mld.
A mettere tutti d’accordo è la Tabella n.7 ,allegata al Bilancio 2019 che elenca le cifre che finanziano in più o in meno il Ministero dell’Istruzione.
Nel triennio 19-21 si passa da 48,3 Mld a 44.4 Mld cosi articolati:
- nella Primaria da 29,4 a 27,1 Mld
- nella Secondaria da 15,3 a 14,1 Mld
- nel Sostegno, BES e Integrazione da 3,2 a 2,3 Mld
- Solo sul Sostegno si hanno tagli per 1Mld e 300 milioni, -30%
Il Sottosegretario Giuliano guarda invece il bicchiere mezzo pieno: LSU da stabilizzare : 12mila per le pulizie delle scuole
Tempo pieno al Sud : 2mila maestre per lo sviluppo del Tempo Pieno
Licei Musicali : 400 cattedre in più di strumento musicale
Convitti Educandati: 290 posti in più di Educatori
Restano confermati i forti tagli all’alternanza scuola-lavoro: nei Tecnici il taglio più alto, passa da 400h a 150h, nei Professionali da 400h a 180h e nei Licei da 200h a 90.
Mantengono i loro effetti i concorsi riservati e straordinari per i docenti gia avviati o da avviare nel 2019 per docenti abilitati della secondaria, docenti di Infanzia e primaria. Si ipotizza anche un concorso riservato per i docenti IRC con tre anni di servizio. Ancora fermi al palo i concorsi ordinari per tutti i docenti d’ogni ordine e grado. Continua il suo iter il concorso per i dirigenti scolastici con una sforbiciata nella procedura sulla formazione che accorcia i tempi di conclusione, rendendo disponibile la copertura dei posti sin dal 1.9.2019. Al via anche il
concorso ordinario per DSGA le cui domande di partecipazione scadono il 28 gennaio 2019.
Altro terreno dolente è quello dei rinnovi contrattuali di tutto il pubblico impiego scaduti il 31.12.2018. Le poste messe in bilancio dal Governo sono giudicate da tutti i sindacati del tutto insufficienti: 1,1Mld nel 2019, 1,425 Mld nel 2010, 1,775 nel 2021 che comprendono 250 Mln
dell’elemento perequativo che doveva garantire a tutti almeno un aumento medio lordo di 85 euro.
Questa è la prima novità sugli stipendi di gennaio 2019 del personale della scuola. Non ci saranno
tagli agli stipendi ma verranno garantiti a tutti anche gli aspetti perequativi goduti fino a dicembre 2018. In assenza di rinnovo, scatteranno i primi aumenti ( si fa per dire ) col meccanismo dell’indennità di vacanza contrattuale col mese di aprile 2019 per circa 8 euro lordi pari al 30% dell’inflazione programmata all’1,9% per l’anno in corso. Altro aumento dovrebbe scattare a luglio pari al 50% dell’inflazione con crca 13 euro lordi.
Le cifre messe in bilancio per i rinnovi contrattuali dovrebbero dare aumenti medi lordi di €32 nel 2019, di €40 nel 2020 e di €49 nel 2021. Di fronte alle forti proteste sindacali il governo si è impegnato a reperire ulteriori risorse per il 2010 e 2021.
Chi ha chiuso il contratto nel 2018 sono stati i dirigenti scolastici con aumenti a regime di €450 lordi di cui ben €380 dovuti all’allineamento delle retribuzioni alla dirigenza statale, previsto dalla riforma Madia.
Il bilancio complessivo di questa manovra sedicente del popolo e del cambiamento, per quanto riguarda Scuola e Pubblico Impiego rimane purtroppo incardinato nel solco tracciato dai Governi precedenti: grandi annunci e poche risorse. Risultato, la Scuola nella calza della Befana del 2019 troverà ancora una volta soltanto carbone.