Barca fa chiarezza sull’Edilizia scolastica
di Osvaldo Roman
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Nei giorni scorsi sono circolate sull’edilizia scolastica, non solo sul web, informazioni provenienti da ambienti ministeriali che hanno creato molte attese purtroppo non corrispondenti al vero. E’ stato raccontato che nel DL semplificazioni ci sarebbe anche, come novità per l'edilizia scolastica, il Piano di azione e coesione predisposto, per quanto riguarda la sezione istruzione, dal ministro Barca, in accordo con il ministro Profumo, e che tale piano prevederebbe 560 milioni di euro per la messa in sicurezza e per la ristrutturazione degli edifici scolastici nel sud, e altri 550 milioni per il territorio nazionale.
Un chiarimento su tali questioni per fortuna è venuto dalla delibera (I) del CIPE n. 6, del 20 gennaio 2012, uscita sulla G.U. n. 88 del 14 aprile 2012, ove purtroppo si deve registrare un considerevole ridimensionamento di quel miliardo, stanziato con grandi clamori nel 2009 dal governo Berlusconi e variamente manipolato da quel giocoliere che in materia si è sempre dimostrato essere Tremonti. Si è realizzata cioé quella riduzione degli stanziamenti provenienti dai fondi strutturali che l’art.33 della legge di stabilità 2012 aveva previsto.
La delibera del CIPE è un documento molto importante innanzitutto perché fa finalmente chiarezza sull’aggrovigliata matassa riguardante la gestione dei fondi strutturali costruita dal precedente governo. La Delibera chiarisce quali siano, per ogni settore d’ intervento, e con quali scadenze temporali, le risorse effettivamente disponibili dopo i tagli effettuati nelle varie manovre estive realizzate dal precedente governo.
La Delibera rivela, per la prima volta mi pare, quale fosse il motivo per cui i fondi regolarmente assegnati per determinati progetti e inseriti nei bilanci dei vari dicasteri avessero sempre bisogno di nuove delibere del CIPE per essere “sbloccati”. Ci si è spesso domandati quali fossero le cause dei lamentati blocchi. Oggi se si leggono le premesse della Delibera n.6 si scoprono tutti i tagli lineari che hanno nel tempo ridotto perfino questo tipo di stanziamenti destinato a investimenti di carattere strutturale e impedito l’avvio dei relativi piani di realizzazione e di spesa.
Solo leggendo la Delibera n.6 si comprende perché ci sono voluti ben tre mesi, da quel ormai lontano 20 gennaio 2012, per stenderla facendo chiarezza nel groviglio esistente.
Anche il Miur e lo stesso Ministro, in interviste e in incontri come quello con Cittadinanza Attiva, evidentemente ancora non a conoscenza del testo finale della delibera CIPE, continuavano invece a ripetere quanto scritto il 20 gennaio in un comunicato stampa, emanato dall’Ufficio stampa e dal portavoce della Presidenza del Consiglio dei ministri, ma non risultante nei verbali ufficiali di quella seduta del CIPE. Peraltro in quel testo non si parlava di un miliardo ma di 556 milioni di cui 456 per la messa in sicurezza in tutto il territorio nazionale, di cui due terzi nel Sud, e di 100 milioni destinati alla costruzione di nuovi plessi.
E’ opportuno invece al riguardo ricordare che l’8 maggio prossimo decorre il termine previsto dal Decreto per l’approvazione da parte del CIPE, (sentita la Conferenza unificata che avrebbe dovuto ricevere lo schema del piano entro l’8 marzo) del piano nazionale di cui al comma 1 dell’art.53 del DL sulle semplificazioni!
La delibera n.6 consente ora al governo di presentare alla Conferenza unificata lo schema di Piano previsto dal comma 1 dell’art.53, corredato della verifica sullo stato dei finanziamenti disponibili per l‘edilizia scolastica.
In Allegato
- Articolo Integrale
- (I) Delibera del CIPE n. 6, del 20 gennaio 2012, uscita sulla G.U. n. 88 del 14 aprile 2012
- (II) Piano avviato con la Circolare congiunta MIUR – MATTM n° Prot. AOODGAI/ 7667 del 15/06/2010 nell’ambito della Programmazione 2007-2013 – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
- 1) Piano di Azione e Coesione complessivo
- 2) Piano di Azione per l’Istruzione