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Bando di gara in dirittura d'arrivo

VERSO IL CONCORSO/ Profumo strappa l'iter abbreviato. Resta il nodo del numero di assunzioni

18/09/2012
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi  


I toni del confronto si sono ammorbiditi e alla fine il ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, ha strappato l'iter consultivo abbreviato. Il Cnpi, il consiglio nazionale della pubblica istruzione, sta per fissare al 21 settembre prossimo la data per l'assemblea plenaria che dovrà rilasciare il parere al decreto che indice il concorso: si tratta di reclutare circa 12 mila nuovi insegnanti.

Un concorso molto atteso, che arriva dopo 13 anni di fermo. I comitati tecnici del Cnpi (alla seduta di venerdì scorso ha partecipato lo stesso Profumo, in qualità di presidente dell'organismo consultivo) sono al lavoro in questi giorni per esaminare programmi, prove e tabella di valutazione titoli, materiale di cui ItaliaOggi pubblica degli stralci con l'avvertenza che si tratta di documenti suscettibili di modifiche. Perché delle modifiche saranno richieste dal Cnpi, ma i vertici ministeriali hanno fatto capire di essere disposti anche ad accoglierle purché non stravolgano l'impianto del concorso. Del resto, perché la gara sia bandita, l'importante è che il parere ci sia, essendo questo obbligatorio ma non vincolante. Se il calendario dei lavori sarà rispettato, il prossimo 25 settembre il bando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, così come richiesto da Profumo. Resta ancora il nodo sui numeri delle assunzioni: 12 mila in tre anni, oppure in due? Chiarimento importante e che lascia però in piedi i dubbi sulla possibilità di fare un nuovo concorso, come promesso dal ministro ai giovani che si stanno per abilitare con i tirocini, già nella prossima primavera. Intanto dai comitati del Cnpi giungono i primi rumors: è necessario rivedere il peso dei master e dei dottorati di ricerca rispetto ai titoli abilitativi per l'insegnamento e armonizzare i programmi per evitare alcune incongruenze. L'integrazione con il territorio e le famiglie, nel caso di alunni disabili, per esempio, è richiesta per la scuola primaria ma non per quella secondaria; così come la psicopedagogia dell'eta evolutiva e l'orientamento. E poi i test preselettivi, che inizialmente alcuni avrebbero voluto cassare, rilevando la mancanza di espressa previsione normativa al riguardo, e che invece probabilmente saranno salvati con alcuni accorgimenti: dovrà essere chiarito se si tratta di prove su carta oppure on line e soprattutto andrebbe abbassata l'asticella per superarli: ad oggi la bozza di bando prevede che la preselezione è superata con un punteggio minimo di 35 su 50, con una penalizzazione di -0,5 punti per ogni risposta sbagliata. Tra i requisiti di base, la conoscenza delle Indicazioni nazionali, ovvero dei programmi di studio del primo ciclo. Non è detto però quali siano i programmi richiesti: i vecchi, dell'era Moratti, oppure i nuovi rivisti da Profumo dopo la sperimentazione di Fioroni e però non ancora ufficiali?

 






 

 




 


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