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Bagnasco: "Abbiamo fiducia in tutta la scuola"

Repubblica.it lancia l´appello in difesa dell´istruzione pubblica. Oggi sit-in del Pd

01/03/2011
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la Repubblica

 

 
CORRADO ZUNINO


ROMA - «Io non inculco, io insegno». Scrive a Repubblica.it una insegnante, ed è una delle duemila persone che ieri hanno preso la parola nello spazio aperto dal sito "Difendo la scuola pubblica perché... è di tutti". Le reazioni alle parole di Silvio Berlusconi di sabato scorso - «libertà vuol dire non essere costretti a mandare i figli in una scuola di Stato, dove ci sono insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori» - continuano. Crescono. E così cresce la mobilitazione per affiancare al "Costituzione day", il prossimo 12 marzo, una giornata di difesa della scuola pubblica, dei suoi docenti. «Nell´istituto dove insegno abbiamo osservato a mezzogiorno un minuto di silenzio: una silenziosa indignazione che dovrà trovare la forza per diventare voce», scrive un "prof". Altri citano Piero Calamandrei, altri ancora ricordano la parificazione fatta da questo governo tra il Cepu e i licei statali. L´iniziativa di "Repubblica. it" ha già avuto il sostegno di Roberto Vecchioni, il "professore" vincitore dell´ultimo Festival di Sanremo, e della moglie Daria Colombo, anche lei insegnante. Hanno aderito i prof-scrittori Marco Lodoli e Paola Mastrocola, quindi Andrea Camilleri.
Sulla questione è intervenuto con nettezza il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei: «La Chiesa ha stima e fiducia nella scuola», ha a cuore «l´educazione integrale», in «qualunque sede, statale o non statale», a patto che ci sia la «formazione della persona che è scopo della scuola a tutti i livelli». Ancora: «Ci sono tantissimi insegnanti e operatori che si dedicano al proprio lavoro con grande generosità, impegno e competenza, sia nella scuola statale che non statale». E a La7 il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha detto: «L´insegnamento è sempre pubblico, poi esiste una scuola statale e una parificata. Cerchiamo di favorire la libera scelta delle famiglie e di fare in modo che gli insegnanti vengano tutelati».
Il Pd, dopo aver lanciato con il capogruppo alla Camera Dario Franceschini l´idea della mobilitazione per il 12 marzo, oggi alle 17,30 darà vita a un sit-in a Palazzo Chigi con Franceschini, Anna Finocchiaro e Rosy Bindi. «Nessuno vuole privatizzare la scuola pubblica», ha assicurato ieri il ministro Mariastella Gelmini, ma alla manifestazione del 12, che annuncia una "primavera calda" dopo l´autunno in piazza, aderiscono sia la Cgil che il sindacato di base della Gilda: «È la prima volta nella storia dell´Italia democratica che un presidente del Consiglio attacca frontalmente la scuola pubblica statale che egli stesso dovrebbe rappresentare», ha detto Rino Di Meglio, coordinatore Gilda. Arrivano le prime adesioni dal mondo degli studenti alla manifestazione promossa dall´associazione Articolo 21. Così scrive la Rete degli studenti: «Difendiamo la scuola pubblica e la Costituzione. Le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio sono sconcertanti e seguono riforme che destrutturano il carattere pubblico della scuola. Da mesi ci mobilitiamo e il 12 marzo saremo di nuovo in piazza: il premier sogna un paese in cui nulla sfugge al suo controllo, alle sue televisioni, al suo modello culturale».


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