azzettino-Scuola, "privatizzazione" dei precari
rischio che teme la Cgil: "La riforma, attraverso la chiamata diretta, ha lo scopo di farli sparire" Scuola, "privatizzazione" dei precari I precari della scuola sono una categoria in via d...
rischio che teme la Cgil: "La riforma, attraverso la chiamata diretta, ha lo scopo di farli sparire"
Scuola, "privatizzazione" dei precari
I precari della scuola sono una categoria in via di estinzione, non perché si darà il via alle immissioni in ruolo, quanto piuttosto perché esiste il rischio concreto che, per le assunzioni, presto si passerà alla chiamata diretta. È questo il monito che ha aperto l'incontro organizzato dalla Cgil scuola, ieri pomeriggio, nel liceo scientifico Grigoletti, alla presenza di Luciano Liojii della segreteria nazionale, al fianco del segretario provinciale Gianfranco Dall'Agnese. L'incontro aveva l'obiettivo di gettare le basi della protesta nazionale unitaria, in programma per il 15 novembre, e fare il punto su un comparto che sempre più paga le conseguenze della riforma Moratti: un migliaio di persone nel Friuli cccidentale, da sempre in bilico con i contratti a termine, rinnovati, quando va bene, di anno in anno e con uno stipendio al palo (circa 1.100 euro) per fare i conti con il crescente costo della vita.Dalla denuncia è emerso un dato preoccupante: i precari sono il parafulmine di una situazione esplosiva e in via di ulteriore deterioramento, in quanto, ha ribadito Lijoii, "si vuole privatizzare il rapporto di lavoro, escludendo il canale del concorso pubblico e delle graduatorie vigenti, a vantaggio della chiamata diretta del dirigente scolastico". Secondo il sindacato, questo è il vero scopo di questa riforma, come dimostra il decreto sul personale uscito alla metà di luglio, in grave ritardo sulla tabella di marcia dell'avvio dell'anno scolastico. "Non riesco a intravedere alcuna altra motivazione logica - ha continuato - è una strategia per far sparire la categoria dei precari".
La maggiore minaccia incombente sulla scuola pubblica ora è rappresentata dalla Finanziaria 2005, poiché introduce un nuovo taglio agli organici docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari): "Erano stati promessi nuovi posti di lavoro, invece con questo piano si compie un passo indietro - ha continuato Liojii - questa legge è una presa in giro. Anche la modifica dello statuto giuridico degli insegnanti è fattore di preoccupazione". Unica nota positiva, le ultime novità diffuse da Gianfranco Dall'Agnese: "Lunedì prossimo saranno pubblicate le graduatorie provinciali di prima fascia d'istituto. Così facendo si potranno rifare le nomine per le supplenze brevi, perché per alcuni comparti, come nel caso del sostegno, non esistono aventi diritto. Nessuna notizia invece per la terza fascia".
Alessandra Betto