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Autonomia scolastica: forse fra sei mesi sarà solamente virtuale

A partire dal 1° gennaio prossimo la clausola di salvaguardia non sarà più in vigore. Quindi non si potranno più usare i risparmi derivanti dai tagli agli organici per coprire spese di personale. Rimarranno disponibili solo le risorse del fondo di istituto. Alle scuole resteranno pochi spiccioli

05/07/2013
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La Tecnica della Scuola

R.P.

A partire dal 1° gennaio 2014 la clausola di salvaguardia che ha finora consentito di coprire una serie di costi di personale attingendo ai risparmi derivanti dal taglio degli organici previsto dall’art. 64 del decreto legge 112/2008 non sarà più in vigore.
Potrebbe sembrare una buona notizia, ma è vero esattamente il contrario.
Il perché lo ha spiegato chiaramente il sottosegretario all’istruzione Toccafondi intervenendo al Senato mentre si discuteva il disegno di legge sulla cancellazione delle norme sui docenti inidonei.
Toccafondi, infatti, ha fatto presente che, fino ad ora, alla mancata attuazione della norma sugli inidonei si è data copertura
“con la clausola di salvaguardia di cui all'articolo 1, comma 621, lettera b), della legge n. 296 del 2006, nei fatti riducendo l'importo disponibile dei fondi di cui all'articolo 4, comma 82, della legge n. 183 del 2011 e di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008”.
Ed ha aggiunto:
“Ferma restando la necessità di verificare in quale misura detta copertura sia effettivamente disponibile nel corrente anno 2013, sicuramente non lo sarà più dal 1° gennaio 2014”.
“A decorrere da quella data 
- ha spiegato il sottosegretario -
il fondo di cui all'articolo 4, comma 82, della legge n. 183 del 2011 risulta azzerato per effetto della legge n. 228 del 2012 e l'ammontare di risorse residue nel fondo di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008 potrebbe essere nullo, salva più favorevole certificazione a cura del Ministero dell'economia, in attuazione del contratto collettivo nazionale siglato in data 13 marzo 2013”.
In altre parole: i risparmi derivanti dai tagli agli organici sono stati assorbiti in parte dalle deroghe al sostegno adottate a seguito della sentenza della Corte Costituzionale sia dal contratto nazionale del marzo scorso che aveva riconosciuto gli scatti stipendiali a chi li aveva già maturati.
A partire dal prossimo mese di gennaio, dunque, non vi saranno più “tesoretti” ai quali attingere. Gli unici fondi disponibili saranno quelli che oggi vengono utilizzati per i compensi accessori (funzioni strumentali, MOF e così via). Ma utilizzare questo capitolo vorrebbe dire eliminare quel poco che le scuole possono ancora gestire. In altre parole significherebbe trasformare l’autonomia scolastica in una semplice espressione linguistica priva di valore pratico.

 


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