Scuola, tutte le norme da rifare
Un nuovo testo unico per razionalizzare il settore, dagli organi collegiali ai dirigenti
Marco Nobilio
Una legge delega per rivedere tutte le leggi sulla scuola e riunirle in un testo unico aggiornato e semplificato. Lo prevede il disegno di legge delega deliberato dal governo giovedì scorso. Il provvedimento, frutto dello spacchettamento in dieci ddl del provvedimento delega di Semplificazione già approvato dal cdm a dicembre scorso, dispone che il governo dovrà provvedere entro due anni dall'entrata in vigore della legge.
Il nuovo testo unico avrà la forma del decreto legislativo e sarà emanato dal governo su proposta del presidente del consiglio dei ministri, del ministro delegato per la pubblica amministrazione e del ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il ministro dell'economia. Obiettivo, la semplificazione e codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione, università, alta formazione artistica musicale e coreutica e di ricerca. In primo luogo l'esecutivo dovrà organizzare le disposizioni per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività. E dovrà assicurare l'unicità, la contestualità, la completezza, la chiarezza e la semplicità della disciplina. Poi dovrà coordinare sotto il profilo formale e sostanziale il testo delle disposizioni legislative vigenti. Comprese quelle di recepimento e attuazione della normativa europea. Anche intervenendo, laddove possibile, mediante la riscrittura e l'aggiornamento del testo unico già esistente. Sarà possibile, quindi, evitare di cancellare totalmente le norme contenute nel dlgs 297/94.
Il lavoro di riscrittura, infatti, riguarderà l'aggiornamento delle norme esistenti e l'aggiunta di quelle che sono intervenute successivamente. Come, per esempio, quelle contenute nella riforma Renzi (legge 107/2015). E in più, il governo dovrà adeguare, aggiornare e semplificare il linguaggio normativo. Per rendere più agevole il testo vigente della normativa di settore, è previsto che il nuovo testo unico dovrà indicare espressamente le norme abrogate. Fermo restando, però, che nei casi dubbi e nel caso di contrasto tra fonti normative in vigore alla data di emanazione del provvedimento, le disposizioni prevalenti saranno comunque quelle contenute nel testo unico. Così come previsto dall'articolo 15 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile (le cosiddette preleggi).
Le nuove disposizioni dovranno anche prevedere fusioni o soppressioni degli enti preposti alla valutazione di scuola e università. Che potranno essere anche inglobati nell'amministrazione scolastica sotto forma di uffici. Sempre, però, prendendo in carico il personale che vi lavora. Evitando, quindi, esuberi e licenziamenti e, comunque, senza determinare ulteriori spese per l'erario. Il nuovo testo unico disporrà anche la riduzione del numero di componenti degli organi collegiali degli enti sottoposti alla vigilanza del ministero e la razionalizzazione e omogeneizzazione dei poteri di vigilanza ministeriale. È prevista poi la revisione degli organi collegiali territoriali della scuola, in modo da definirne competenze e responsabilità, eliminando duplicazioni e sovrapposizione di funzioni.
La razionalizzazione degli organi collegiali dovrà ridefinire anche la relazione rispetto al ruolo, le competenze e le responsabilità dei dirigenti scolastici. Il governo dovrà provvedere anche alla riallocazione delle funzioni e dei compiti amministrativi in tema di cessazioni dal servizio, di progressioni e ricostruzioni di carriera, di trattamento di fine rapporto del personale della scuola. Sempre, però, rispettando l'autonomia scolastica.
Infine, è previsto il riordino della normativa sull'attività sportiva studentesca in ogni ciclo di istruzione, tramite la previsione, nel rispetto dell'autonomia scolastica, di centri sportivi studenteschi e di una federazione nazionale dello sport scolastico. In ogni caso, gli effetti delle nuove disposizioni non dovranno comportare nuovi oneri per lo stato. Al termine del lavoro di elaborazione dello schema di decreto legislativo relativo al nuovo testo unico, lo stesso sarà sottoposto al vaglio della conferenza unificata e del Consiglio di stato per i pareri di rito. Sarà poi trasmesso alle Camere per l'espressione dei pareri della commissione parlamentare per la semplificazione e delle commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari. Dopo di che, il disegno di legge potrà essere adottato e dispiegherà effetti.