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Lettori, specie in via di estinzione

VINCONO sentenze a gruppi, vincono ricorsi collettivi, ma in massa vengono tagliati.

16/09/2013
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la Repubblica

Di Corrado Zunino

VINCONO sentenze a gruppi, vincono ricorsi collettivi, ma in massa vengono tagliati. Spostati dalle università italiane. Sono i lettori madrelingua, razza che le spending review in successione sembrano voler destinare all'estinzione. Neppure l'ultimo decreto scuola ha fatto in tempo (e ha trovato i soldi) per occuparsi di loro. A Cassino i lettori madrelingue sono stati tutti, bruscamente, licenziati. Negli atenei di Siena, Lecce, Catania e Bergamo la busta paga è stata tagliata in media della metà. A Verona, Firenze e Bologna il 60 per cento dello stipendio è stato sottratto al futuro: non varrà per il calcolo della pensione né il trattamento di fine rapporto.

Alcuni di loro, docenti madrelingua, hanno curriculum ragguardevoli. Hanno già manifestato davanti al ministero dell'Istruzione, a fine giugno, e ora immaginano nuove forme di lotta. Perché nonostante i tribunali del lavoro  -  a partire da Catania (13 ricorrenti che si sono visti restituire la parte dello stipendio cancellata), continuando con Cassino (17 licenziati reintegrati al lavoro)  -  quei tagli e quelle espulsioni non rientrano. Il ministero della Pubblica istruzione, attraverso i suoi tecnici contabili, teme che un reintegro di massa di madrelinguisti faccia sballare i conti delle singole università, già gravate da deficit  pesanti. Appoggiandosi perlopiù alla Cgil, i lettori chiedono un trattamento unico e l'abrogazione dell'articolo 26 della legge Gelmini da cui è partito il cataclisma. E sottolineano qualcosa che va oltre le loro legittime voglie di campare con decenza: un paese che taglia lo studio alto delle lingue straniere, non si preoccupa più della loro buona pronuncia, è un paese che si chiude in sé, che non si dà prospettive, che non cerca nuovo lavoro.

Così pensano i lettori, almeno. E allora chiedono, evocando il rischio di una procedura d'infrazione che la Commissione europea potrebbe aprire per le violazioni sindacali, di rilanciare l'insegnamento delle lingue negli atenei italiani. Chiedono di fermare la chiusura dei centri linguistici di ateneo e la consegna degli appalti madrelinguisti ai soliti privati.  


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