Assunzioni, ecco le scadenze
Pronta la circolare con tutte le indicazioni per chiudere entro la prima metà di novembre. Monito agli uffici: estate decisiva, scaglionate le ferie
Alessandra Ricciardi
Il tempo stringe. E il singolo errore umano o intoppo burocratico che può esserci su un territorio può compromettere la riuscita dell'intera operazione. La task force che sta lavorando al ministero dell'istruzione per realizzare il piano straordinario delle 100mila assunzioni, divenuta legge la riforma della Buona scuola, ha messo a punto la tabella di marcia e le relative indicazioni operative, che saranno impartite con una circolare-vademecum nelle prossime ore a tutti gli uffici periferici.
Si parte con la cosiddetta Fase 0: le 36 mila assunzioni sui posti vacanti e disponibili del turn over. Il decreto di autorizzazione, depennate una cinquantina di cattedre, secondo quanto risulta a ItaliaOggi è stato già restituito controfirmato dal ministero dell'economia e a giorni sarà pubblicato. Si tratta delle assunzioni da fare secondo le vecchie regole, scorrendo le relative graduatorie: le nomine dovranno chiudersi entro il 14 agosto. Si passa poi alla Fase A: altre 10 mila immissioni in ruolo circa sui posti vacanti e disponibili di organico di diritto che residuano: data di completamento il 15 settembre prossimo. I docenti assunti prenderanno servizio in quei giorni, con decorrenza giuridica primo settembre.
C'è infine la fase B, quella più complessa del potenziamento che dovrà far lievitare il contingente fino a 102 mila nuovi assunti, con una disponibilità aggiuntiva di insegnanti di circa 7 unità a scuola. In base alla rilevazione del fabbisogno, i docenti saranno assegnati entro i primi giorni di novembre, massimo il 15 del mese, agli istituti. Per partecipare a queste fase nazionale, sarà emanato un bando: gli interessati dovranno fare domanda dal 28 luglio al 14 agosto. Il consiglio ministeriale è che tutti presentino domanda, anche chi conta ragionevolmente di essere assunto nelle fasi precedenti, per evitare poi di restarne esclusi.
Per superare le maggiori difficoltà delle amministrazioni locali, il dicastero guidato da Stefania Giannini ha pronta anche una squadra di esperti da inviare sul territorio a seconda dei casi. Consapevole che sulla riuscita del piano straordinario si gioca il match decisivo della partita con i sindacati e con il mondo scolastico in generale che alla riforma Renzi ha detto no.