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Assunzione degli insegnanti: il progetto del Ministro viola la Costituzione

Assunzione degli insegnanti: il progetto del Ministro viola la Costituzione Comunicato stampa di Enrico Panini Segretario generale FLC Cgil Lo schema di Decreto per l'assunzione degli insegnan...

21/07/2004
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Assunzione degli insegnanti: il progetto del Ministro viola la Costituzione
Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale FLC Cgil

Lo schema di Decreto per l'assunzione degli insegnanti (art.5 Legge 53/'03), predisposto dal Ministro dell'Istruzione, viola la Costituzione.

Come ha recentissimamente ribadito la Corte Costituzionale (a proposito di una legge della Regione Valle d'Aosta), l'assunzione nei ruoli dello Stato non può che avvenire tramite un pubblico concorso.

Ciò a salvaguardia di diritti fondamentali posti a tutela dei lavoratori (quali la libertà di insegnamento, il diritto a non essere discriminati sulla base dei propri convincimenti ideali, ecc.) e per affermare l'imparzialità del datore di lavoro pubblico.

Consigliamo, a fronte delle chiare norme costituzionali, di non cercare scorciatoie o mettere in campo fumisterie inaccettabili!

Non solo.

Il progetto del Ministro, pienamente coerente con la linea di Forza Italia, che già nella precedente legislatura presentò primo firmatario l'on. Berlusconi e sottoscritto dai parlamentari dell'attuale maggioranza - un Disegno di Legge per l'assunzione diretta degli insegnanti da parte dei Consigli di Amministrazione delle scuole, suona come una provocazione per le decine di migliaia di docenti oggi inseriti nelle graduatorie permanenti.

Per loro il Governo non intende effettuare le oltre 100.000 immissioni in ruolo nel triennio stabilite dal Parlamento perché ora vuole cambiare le regole del gioco.

Se il progetto del Ministro andrà avanti, tutto sarà più precario: i docenti; i diritti degli studenti; il futuro della scuola pubblica, la libertà di insegnamento.

Se il Ministro Moratti cercava un'altra occasione per aumentare il già esteso fronte del conflitto con i lavoratori della scuola c'è sicuramente riuscita.

Non possiamo fare a meno, però, di chiederci perché debba continuare ancora da parte del Ministro dell'Istruzione questa ricerca esasperata del conflitto su tutto.

Roma, 21 luglio 2001


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