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Assegnazioni e chiamate unite

L'ipotesi di un contratto unico per superare le criticità. Oggi nuovo round a viale Trastevere, sindacati prudenti, tavolo politico dopo le elezioni

31/05/2016
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

L'ipotesi è sul tavolo del confronto sindacati-ministero, fare un unico contratto sulle assegnazioni provvisorie e chiamata diretta dei docenti. Un contratto che disciplinerebbe senza soluzione di continuità i passaggi più delicati delle due operazioni che contrassegneranno la vigilia dell'avvio del nuovo anno scolastico. Oggi ci sarà a viale Trastevere il nuovo round del confronto sulle assegnazioni ed è dato per probabile un rinvio a dopo le elezioni amministrative del 5 giugno (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di martedì scorso) quando dovrebbe essere convocato un tavolo politico, così come chiesto unitariamente da Cgil, Cisl, Uil e Snals la scorsa settimana al gabinetto del ministro Stefania Giannini. A quel punto potrebbe essere formalizzata l'ipotesi di trovare una soluzione unica ai problemi delle assegnazioni e della chiamata diretta. I sindacati predicano prudenza, così come l'amministrazione trasteverina.

Al Miur da un lato c'è la consapevolezza che annullare, o comunque ridurre, il ricorso alla chiamata diretta dei docenti per il prossimo anno scolastico, la richiesta delle sigle sindacali, è sic et sempliciter impensabile: il premier Matteo Renzi ne ha fatto uno dei capisaldi della riforma della Buona scuola, a colpi di maggiore autonomia e responsabilità delle singole scuole e dei dirigenti scolastici. Dall'altro però c'è anche l'evidenza che gestire tutti passaggi di avvio del nuovo anno questa volta è assai complesso se non rischioso.

Il timing delle operazioni che sta emergendo,prevede la chiusura entro il 10 di agosto dei trasferimenti. Pausa ferragostana e poi si parte con i bandi per la chiamata diretta: orientativamente, dal 22 agosto. Ci sarebbe poi una settimana per lo svolgimento di eventuali colloqui ai candidati. Poi la chiamata del docente alla scuola. Dal 7 al 15 settembre scatterebbero invece le assegnazioni d'ufficio di chi non è stato scelto da parte dei direttori scolastici regionali. Nell'arco di un mese di operazioni ad incastro vanno collocate le assegnazioni provvisorie: le richieste di quanti, docenti di ruolo di nuova assunzione, puntano ad essere avvicinati a casa per un anno.

L'orientamento a viale Trastevere è di far assegnare i docenti prima che scattino le chiamate dirette, così da evitare ai dirigenti e agli stessi insegnanti la fatica di una selezione che potrebbe verificarsi vana. Circa 100 mila i potenziali interessati alle assegnazioni provvisorie. Per le sigle sindacali, essendo questa un'operazione di avvicinamento a casa di un solo anno, non dovrebbe scattare p la chiamata diretta e neanche l'assegnazione all'ambito. Di opposto avviso al Miur, che vedrebbe altrimenti ridotta a una minima parte del contingente la chiamata diretta. Ed è questo descritto solo uno degli intrecci tra assegnazioni e chiamata diretta che giustificherebbero una soluzione organica. Un'ipotesi che però a viale Trastevere non sono disposti a percorrere se questo significa depotenziare la chiamata diretta. E il gioco ricomincia.


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