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Ascani: «Per settembre criticità limitate al 20% delle scuole superiori»

Per chiudere la partita sull’edilizia scolastica servono circa 8 miliardi ed è un’occasione da non sprecare»

12/06/2020
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Il Sole 24 Ore

«Stiamo predisponendo un piano per il Recovery Fund. Dal 2014 a oggi abbiamo autorizzato 28mila interventi in altrettanti edifici scolastici mentre in altri 12 mila non si è intervenuti. Per chiudere la partita sull’edilizia scolastica servono circa 8 miliardi ed è un’occasione da non sprecare». A lanciare la proposta, alla vigilia degli Stati generali voluti dal governo, è Anna Ascani (Pd). A supporto della sua tesi la viceministra all’Istruzione aggiunge: «Mentre la spesa per il personale andrebbe finanziata ogni anno un investimento di questo tipo basta farlo una volta sola». Ma dall’esponente dem, che è reduce da incontri quasi quotidiani con le regioni e da riunioni settimanali con gli enti locali, giunge anche una parola di chiarezza in vista di settembre: «Se la situazione epidemiologica resta questa, alla primaria e alla secondaria di I grado non vedo grandissimi problemi mentre in un 20% di scuole superiori dei centri più popolosi effettivamente c’è qualche criticità».

Ci aiuta a mettere qualche punto fermo in vista del ritorno in classe?

Stiamo affinando un cruscotto informativo con il dettaglio in metri quadri di tutte le aule italiane a partire dai dati di anagrafe edilizia che già abbiamo. Ci serve a stabilire dove il distanziamento richiesto dal Cts si può già rispettare magari passando dal banco doppio a quello singolo e dove bisogna invece utilizzare altri spazi anche eventualmente esterni.

Avete qualche preferenza?

Abbiamo chiesto a comuni e province innanzitutto di completare la ricognizione degli edifici di loro proprietà e poi di valutare accordi con il terzo settore e con l’intera comunità sulla base di paletti precisi. Dobbiamo prediligere spazi liberi. Penso a scuole chiuse per il dimensionamento ma anche cinema, musei, sale conferenza, auditorium o altri spazi di proprietà degli enti locali.

Il cruscotto quando sarà pronto?

Una prima versione alla fine della prossima settimana, poi entro fine mese contiamo di avere il 100% dei dati. Insieme agli iscritti di quest’anno e alla tabella con l’organico dei docenti inseriremo il criterio del metro lineare di distanza chiesto dal Comitato tecnico scientifico. Al netto dello spazio della cattedra, della porta e delle finestre, serviranno circa due metri quadri per alunno ed è su quello che ci stiamo regolando.

Avete appena comunicato agli enti locali che avranno 330 milioni di fondi Pon. Con quali tempi?

Sono 330 milioni di fondi Pon riprogrammati per l’edilizia leggera. Abbiamo condiviso con gli enti locali l’idea di utilizzare come parametro il numero di studenti e fissato il cronoprogramma. Entro domani (oggi, ndr) ci daranno l’ok e apriremo subito la registrazione degli enti, poi pubblicheremo l’avviso, costruiremo gli elenchi degli interventi e li autorizzeremo entro il 30 giugno.


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