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Arena-Il Comitato difesa scuola italiana "Questa riforma è un errore"

Il Comitato difesa scuola italiana "Questa riforma è un errore" Il Comitato nazionale difesa scuola italiana, che ha nel professor Manfredo Anzini il presidente, non concorda su diversi punti de...

30/04/2002
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L'Arena

Il Comitato difesa scuola italiana "Questa riforma è un errore"
Il Comitato nazionale difesa scuola italiana, che ha nel professor Manfredo Anzini il presidente, non concorda su diversi punti della legge di riforma della scuola predisposto dal governo. "La nostra ferma opposizione ", ricorda il presidente , " era motivata dal fatto che la proposta Bertagna manifestava nell'impianto, nei principi ispiratori, nella stessa scansione, una palese dipendenza da quella progressista Berlinguer-De Mauro. Poi vi sono stati alcuni ripensamenti e avevamo ottenuto, almeno, il ripristino della distinzione essenziale tra elementare e media, spariva il biennio a cavallo tra il quinto anno delle elementari e primo della media, il percorso della secondaria superiore ritornava a cinque anni, invece dei quattro proposti e qualche altr o dettaglio". Ma molti altri punti sono giudicati "deludenti" e il Cnadsi lo ha ribadito in un incontro con il sottosegretario all'Istruzione con delega per la riforma, Valentina Aprea. Una prima obiezione è legata agli esami di quinta elementare "di cui ", fa presente Leonzio Veggio, del consiglio di presidenza Cnadsi , " non si fa parola nella bozza governativa". "L'esame al termine della scuola primaria ", obietta Veggio , " è voluto dalla Costituzione ed è, quindi, ineludibile. La verifica al termine del percorso delle elementari ha valenza didattica e formativa di notevole importanza e questo la rende indispensabile. L'esame di quinta avrebbe lo scopo di verificare la sussistenza dell'impianto base linguistico e delle conoscenze essenziali matematico-scientifico-tecniche indi s pensabili per la Media, vista appunto come segmento scolastico diverso e già aperto all'orientamento".
Il Cnadsi insiste, inoltre, per un ripensamento sui "moduli". "Sulla maestra con prevalenza oraria ", dice Veggio , " ci è stata data assicurazione che il governo è pienamente d'accordo. In realtà, su questo argomento si deve avere il coraggio civile di guardare al bene del bambino al di là degli interessi di parte, quali sono in effetti quelli dei molti maestri ormai assuefatti e facilitati dai moduli". Il Cnadsi, inoltre, in merito a "palesi danni che i moduli provocano sui bambini", consiglia di: 1) verificare in una onesta indagine quanti siano in Italia i casi di disturbo della personalità e del comportamento nei bambini dei primi anni delle elementari; 2) verificare se l'istruzione e l'educazione dei bambini abbia avuto un beneficio o un danno dall'introduzione del sistema modulare.
Il Cnadsi ribadisce la contrarietà alla scansione didattico-valutativa biennale. "Restiamo contrari ", conferma Anzini , " alla sua adozione, soprattutto nelle classi post-elementari, sia perchè non esistono ragioni scientifiche, suffragate da reali prove, che la valutazione biennale risponda meglio di quella annuale ad un modello di scuola seria, personale e responsabile, sia perchè si tratta di metodologie lassiste, sotto copertura pedagogica che non accrescono responsabilità e impegno negli studenti, bensì, piuttosto, ne favoriscono la naturale tendenza a rinviare sforzo e fatica".
"Il sottosegretario ", aggiunge Veggio , " ci ha garantito che sarà inserita una norma che attribuisce al Consiglio di classe il diritto di decidere, anche in regime di biennio didattico, di far ripetere l'anno scolastico all'allievo che presenti situazioni di particolare gravità sul piano degli apprendimenti o su quello comportamentale".
In tema di "maturità", il Cnadsi esprime il "totale disaccordo con la soluzione adottata dal ministro, vale a dire la commissione tutta interna, eccetto il presidente". "Tanto vale, allora ", osserva Veggio , " maturare per decreto a seguito dello scrutinio finale". Il Cnadsi suggerisce, invece, una formula che "senza " riportare indietro " ci sembra riesca a coniugare le due fondamentali esigenze di un esame di Stato: l'efficacia della verifica e la garanzia pubblica". Consiste nel: 1) fissare, a livello nazionale, le discipline fondamentali e quelle caratterizzanti di ogni percorso (non più di quattro-cinque); 2) far sostenere ai candidati le prove relative solo su tali discipline, con commissione tassativamente tutta esterna, mentre le valutazioni delle altre discipline curricolari verrebbero acquisite dallo scrutinio della scuola e contribuirebbero obbligatoriamente al punteggio finale.
Il Cnadsi chiede, inoltre, che per favorire l'orientamento si organizzino, nel corso dell'ultimo anno, efficaci iniziative in orario extrascolastico finalizzate alla conoscenza, alla visita, alla presa di contatto con istituti, luoghi, industrie, ambienti e percorsi universitari o di alta formazione tecnica e artistica. In merito alla necessaria formazione degli insegnanti, sostiene che "la via concorsuale, seria e adeguata, per qualsiasi tipo di professionalità insegnante e dirigente nella scuola, è l'unica adatta in una libera società a garantire preparazione e qualità". Infine, per i nuovi Organi collegiali "il suggerimento è di favorire ampiamente l'associazionismo scolastico autonomo sia dei genitori che degli alunni". (r.p.)

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