AprileOnLine: Welfare, la Cgil non scherza
"Sulle questioni di principio non si vende l'anima per un piatto di lenticchie". Ecco, oggi per il sindacato dei lavoratori, questa del mercato del lavoro è una questione di principio. Il governo dovrà trovare le forme per correggere una cosa che era stata concordata con i sindacati. Intervista al segretario confederale Cgil, Paolo Nerozzi
Carla Ronga
La Cgil boccia la parte del protocollo presentato dal governo il 23 luglio scorso sul pacchetto lavoro e accusa il governo di aver cambiato, a sorpresa, il testo definitivo pochi minuti dell'incontro con il sindacato. Ieri, la bocciatura è stata esplicitata, nero su bianco, in una lettera che il leader del Sindacato dei lavoratori ha inviato al premier Romano Prodi. Una lettera nella quale Guglielmo Epifani chiede se il protocollo è sottoscrivibile solo per parti o per intero.Una lettera che esige un chiarimento da parte dell'esecutivo rispetto all'improvvisa e inaspettata modifica al testo del protocollo. Ne parliamo con Paolo Nerozzi, segretario confederale Cgil.
In pillole, se dovessi descrivere il protocollo sul welfare, che aggettivi sceglieresti?
Un mix di interessi corporativi. Voglio dire che non c'è un impegno del sistema delle imprese, della Confindustria, ma anche delle altre, per la formazione, per la ricerca, per l'innovazione. Cosa dà l'impresa al nostro Paese? Cosa ha dato il lavoro nel passato è chiaro a tutti, non possiamo dire la stessa cosa per le imprese. Ecco perché non posso che sottolineare che questo protocollo non è un accordo di concertazione quanto piuttosto un chiaro esempio (da parte dell'impresa e del governo che l'ha accettato) di cedimento ad una logica corporativa.
Questo per quanto riguarda l'impianto generale. Poi c'è il nodo del rapporto tra sindacato e governo...
Già. Noi avevamo concordato delle prime misure, peraltro molto limitate, ma che davano il segno di un cambiamento soprattutto per il tempo determinato ma, più in generale, per il mercato del lavoro. Questo testo, che era stato concordato, alle 5 del pomeriggio, ad un'ora dall'inizio della trattativa, è cambiato. Una comportamento gravissimo nelle relazioni sindacali. Si è voluto - secondo me da pare del presidente del consiglio-, colpire direttamente la Cgil; si è voluto estendere un attacco che la Cgil peraltro ha subito in tutti questi mesi da una parte del governo...
Non solo una scelta "a favore" della Confindustria, dunque, ma un attacco mirato "contro" un sindacato?
C'è una scelta chiarissima a favore della Confindustria, ma anche una scelta chiarissima contro la Cgil. E questo su un diritto delle persone, che non ha rilevanza economica, non costa niente. Cioè non possono invocare Draghi, Buxelles, Padoa Schioppa, la Ragioneria etc.. Quella compiuta dal governo è dunque una scelta volutamente politica. È ovvio che è una scelta che avrà delle conseguenze. Perché è evidente che il governo che non mantiene la parola data apre tutto un problema di affidabilità per la gestione della Finanziaria. Noi continueremo la nostra iniziativa sul mercato del lavoro, sul tempo determinato: ieri abbiamo scritto una lettera nella quale chiediamo a Prodi come si firma l'accordo e - siccome pare probabile che si firmi per punti - come l'impresa non vuole firmare il capitolo riguardante le pensioni, noi non firmeremo i punti su cui il nostro disaccordo è chiarissimo.
Questo per quanto riguarda il mercato del lavoro. Poi c'è il nodo dello straordinario...
Lo straordinario a costo zero non è solo un regalo all'impresa che ne ha avuti già abbastanza. La Confindustria e le imprese hanno preso senza dare niente: preso nella Finanziaria, preso in questo pacchetto e non hanno dato niente - per il paese, non parlo dei lavoratori - e questo è una cosa che non si era mai vista fino ad ora, mai successa. Non solo, ma poi si inserisce un intervento sull'organizzazione del lavoro, sugli orari e un messaggio pessimo ai giovani rispetto allo straordinario: che vuol dire meno posti di lavoro. Sono certo (lo dico in maniera ironica, perché è chiaro che penso esattamente il contrario), che tutti coloro che hanno organizzato le manifestazioni davanti alla Cgil (peraltro composte da ben 17 persone di cui 12 sopra i 40 anni); che coloro che hanno fatto un appello al patto generazionale; coloro che si sono tanto preoccupati in questi mesi per i giovani... beh, si impegneranno dentro il governo affinché la nota sul tempo determinato passi e vi sia, sulla precarietà, un intervento chiaro a favore dei giovani... Altrimenti li si prende in giro due volte: ci vogliono convincere che il problema dei giovani non è il rapporto giovani - impresa, giovani - società, ma piuttosto giovani - operai, e così non va bene. Perché la questione centrale è cosa fa l'impresa e il governo per i giovani? Aveva un'occasione per fare una cosa e non l'ha fatta. Li ha addirittura anche umiliati dal punti di vista valoriale per quello che significa il tempo determinato, la lotta contro la precarietà .. è una cosa molto grave che avrà delle conseguenze. Non si può pensare di rompere una relazione senza pagarne poi il fio. È anche un brutto segno dal punto di vista politico, una cosa da "ladri di caramelle"....
Per Epifani, il tempo della concertazione, così come avuta finora, è finito. Cosa significa nella pratica?
Noi prenderemo la parte acquisitiva. Mentre sulla parte attinente al mercato del lavoro il governo si scontrerà con la contrarietà della Cgil. Daremo battaglia. Su questa parte avranno la contrarietà della CGIL che darà battaglia.
Una battaglia che vi vedrà affiancati dalle sinistre dell'Unione...
La Cgil si muove in autonomia dalla politica. Noi solleviamo il problema della precarietà, problema fino ad ora colto da una parte della sinistra, ma non da tutta. Lasciami dire che non abbiamo per nulla apprezzato i manifesti che tappezzano l'Italia di intervento di un partito a sostegno del referendum tra i lavoratori...
Già, parliamo del referendum. Si farà?
La consultazione vincolante tra tutti i lavoratori si farà. L'abbiamo rimandata a settembre perché era opportuno avere un po' di tempo per prepararla meglio rispetto alla Cisl e la Uil. Tra l'altro, si tratta di provvedimenti che entrano nella Finanziaria, quindi c'è tutto il tempo per consultare ampiamente i lavoratori, i pensionati e anche i giovani.
Sulle pensioni, qual'è la risposta che vi sta arrivando dai vostri tesserati?
Per quanto riguarda le pensioni abbiamo ottenuto dei risultati importanti: per i giovani, i lavori usuranti, le donne e i 40 anni. Al di là dello scalone finale che poteva essere fatto meglio, la nostra valutazione è positiva. Bisognerebbe che tutti riflettessero nel merito anche delle conquiste che sono state fatte. Abbiamo un mese di tempo...
Dalla nostra base stiamo riscontrando che, pur con le preoccupazioni, con elementi anche di disagio, sul terreno delle pensioni il consenso è molto alto. Mentre è molto alta la rabbia sul terreno del mercato del lavoro e la delusione verso l'atteggiamento del governo.
Mi aiuti a sciogliere il rebus dei 5000 usuranti...
Lo spiego in tre parole: 1) è circa, 2) è un diritto per tutti, 3) ci sono le cifre economiche. Gli usuranti ci saranno per tutti. Su una stima di 15-20 mila operai che andranno in pensione nell'anno, si è stimato che gli usuranti saranno circa cinquemila ma, nel testo, si prevedono soldi per 1milione e 400mila o giù di lì. La copertura quindi è garantita a tutti. Lo ribadisco, il vero problema delle pensioni riguarda i due ultimi piccoli gradini.
Ieri da Bersani è arrivato un segnale netto: discutiamo pure, ma il governo non cambia rotta. Che giudizio ne avete tratto?
Non si rendono conto che questo non è uno scherzo, è un punto importante. Perché, come spiegò Luciano Lama a proposito dell'accordo di san Valentino, "sulle questioni di principio non si vende l'anima per un piatto di lenticchie". Ecco, oggi per la Cgil, questa del mercato del lavoro è una questione di principio. Il governo dovrà trovare le forme - investendo Cgil Cisl e Uil - per correggere una cosa che era stata concordata con i sindacati. Per quanto riguarda l'intransigenza di Bersani, beh... ha dovuto correggersi tante volte per i tassisti che sono sicuro si correggerà almeno altrettante volte per i pecari e per i lavoratori.