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AprileOnLine: Una manifestazione dolorosa ma inevitabile

intervista con l'etologo Enrico Alleva, della Commissione Lincea per i Problemi della Ricerca

17/11/2006
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Aprileonline

Ricerca E' vero che sono stati tagliati 100 milioni destinati all'IIT, ma sembra che questi soldi non vengano riutilizzati nella ricerca, come spiega una interessante analisi sull'impatto della finanziaria, promossa dalla Commissione Lincea per i Problemi della Ricerca. Della manifestazione di Roma e di questo documento ne parliamo con uno degli estensori, l'etologo Enrico Alleva
Le interminabili discussioni intorno alle modifiche della finanziaria coinvolgono direttamente i tagli a Università e Ricerca, una scelta ritenuta non in linea con le promesse e il programma proposto dall'attuale governo. Si è arrivati così alla manifestazione che vede sfilare insieme il mondo della scuola e quello accademico, mentre ancora non si riescono a comprendere le decisioni defintive adottate dal governo al riguardo. Ne abbiamo parlato con Enrico Alleva, socio Corrispondente della Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell'Accademia Nazionale dei Lincei, e dirigente di ricerca dell'ISS, l'Istituto Superiore di Sanità.

Professor Alleva, il suo impegno per convincere a modificare la finanziaria in tema di università e ricerca in quet'ultimo periodo è stato pressoché totale. Eppure, ogni giorno la situazione sembra essere sempre meno chiara. A che punto siamo?
Sia a carattere personale, che come responsabile di un grupppo che include, con orgoglio, otto precari ultratrentacinquenni, di cui una ricercatrice con tre figli e due ricercatori con due figli, sono naturalmente molto proeccupato. Come membro della commissione lincea della ricerca scientifica, assai attiva grazie alla presidenza del noto fisico Giorgio Parisi, avevamo reso visibili e disponibili ai membri del governo interessato e alla comunità scientifica le nostre preoccupazioni, reperibili sul sito www.lincei.it . Notte dopo notte, sembrerebbe che parte non irrilevante di quanto da noi suggerito stia però perdendo quota. Per noi rimane irrinunciabile l'entrata in ruolo di giovani, perché affidare stabilmente la direzione di un laboratorio, anche molto piccolo, a un ultratrentenne è il miglior investimento economico per il futuro di competitività del paese.

Lei è stato tra i promotori di un documento inerente proprio la condizione della ricerca in Italia, reso noto un mese fa. Ha avuto gli effeti desiderato?
Per vizio alfabetico sono stato tra i primi firmatari di innumerevoli proteste contro la politica del precedente governo, e non credo di essermi illuso, ora qualcosa sta cambiando. Ma saranno le cifre in finanziaria a darne la certezza. Il ministro Mussi ha ripetutamente enunciato in pubblico un arruolamento straordinario di 1000-2000 ricercatori in dieci anni: forse sarà un augurio di durata decennale del suo ruolo in questa compagine ministeriale, ma certamente il numero di ricercatori che saranno messi in ruolo nel 2007 porterà la sua firma. E questo è un numero, non una chiacchiera.
Ma il ministro ha anche più volte "ridacchiato", affermando che "se i vincitori dei concorsi universitari fossero stati estratti a sorte, anziché con i metodi poco meritocratici dell'accademia italiana, sarebbe stato meglio". Aspettiamo dunque che quanto la Commissione lincea ha messo sul sito web sia preso in considerazione; altrimenti, sarà utile inserire i cognomi dei vincitori. Perché da etologo ho studiato il nepotismo anche tra gli uccelli tropicali, il fenomeno mi è ben noto...

C'è stata molta polemica per i fondi destinati all'IIT, l'Isituto voluto da Tremonti al quale non sono stati rinnovati i cento milioni di euro di finanziamento. Ma a chi sono andati questi soldi?
Ho scritto sul "Manifesto", ringranziando l'onorevole Walter Tocci, che l'IIT è un ente "famoso e fumoso". E una verifica di come i fondi già allocati siano stati spesi all'interno del Grande Raccordo Anulare di Roma sarebbe urgente... La farà il ministro Mussi, o qualche sottosegretaro? Aspetto volontieri l'occasione di poter dare una mano in tal senso.

Cosa ne pensa della manifestazione che vedrà in piazza scuole, niversità ed enti di ricerca?
Credo sia doloroso manifestare contro il governo, un peso non da poco. Sono iscritto alla Cgil dal giorno in cui, giovanissimo, venni inserito nel ruolo di ricercatore: una generazione fortunata (quella dei baby-boomers), che ebbe da scegliere tra vari posti fissi. La sanatoria infatti coinvolse persino noi perfezionandi della Scuola Normale Superiore di Pisa, il Cnr, e il prestigioso laboratorio farmacologico fondato dal Premio Nobel Daniel Bové All'Istituto Superiore di Sanità.
Non far sentire ai precari di oggi la nostra cordiale e convinta partecipazione sarebbe un errore. All'interno della fondazione Giuseppe Di Vittorio, costola della Cgil, c'è però un pò di baruffa, spiacevoli defezioni dalla linea proposta dall'unico sindacato che si sia occupato dei ricercatori precari in Italia.

Lei dunque ci sarà?
Io, purtroppo, devo augurare un buono sciopero a tutti, perché dovrò andarmi ad azzuffare con Vittorio Sgarbi a Milano nella puntata delle "Invasioni barbariche". Lui ama poco i cani, mentre noi etologi siamo professionalmente i portavoce del "popolo dei senza voce", cioè degli animali.
E mi dispiace molto non poter personalmente partecipare a una giornata senza dubbio importante per l'immediato futuro.


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