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AprileOnLine: Un appello per il rinnovamento dell'università

Università e Valutazione

11/07/2007
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Aprileonline

In occasione del dibattito sull'Università apparso sui media a
proposito della Legge Finanziaria 2007, si è creato spontaneamente un gruppo di lavoro di docenti interessati a sviluppare la discussione sul tema centrale della valutazione. Il documento costituisce una sintesi di quanto elaborato

In occasione del dibattito sull'Università apparso sui media a
proposito della Legge Finanziaria 2007, si è creato spontaneamente un gruppo di lavoro di docenti interessati a sviluppare la discussione sul tema centrale della valutazione nell'Università.

Il documento, che è qui sotto allegato, costituisce una sintesi di quanto elaborato, ovvero un comune denominatore largamente condiviso dal gruppo e che è stato proposto e firmato da varie centinaia di Colleghi delle università italiane.
Ad una rilettura del documento a qualche mese dalla sua stesura, i suoi contenuti appaiono tutti pienamente condivisibili quanto disattesi, mentre il vivace dibattito su una nuova università che si era avviato appare oggi accantonato, creando delusione tra tutti coloro che credevano che qualcosa di nuovo stesse effettivamente iniziando.
Il gruppo, che proprio per dare un segnale positivo e di fiducia si è dato il nome "Siamo favorevoli" vuole ora richiamare chi di dovere alle proprie responsabilità e, se possibile, riprendere il dibattito interrotto rilanciando la discussione sui contenuti del documento.

Dunque se sei anche Tu d'accordo col documento e vuoi aderire, vai sul sito https://valutazione.universita.selfip.org/ e clicca dove indicato sotto il documento, indicando Nome, Cognome, Sede ed e-mail.

Il DOCUMENTO
Le Università sono elementi strutturali di un Paese democratico contribuendo, attraverso la formazione e la ricerca, allo sviluppo economico ed alla competitività; esse devono pertanto essere considerate obiettivo privilegiato nell'assegnazione delle risorse per la ricerca e l'alta formazione, e in modo particolare per il reclutamento dei giovani. Le Università devono, però, rendere conto del modo in cui spendono le risorse che ricevono. Da operatori dell'Università e fermamente convinti di questi principi indichiamo pertanto come centrale il tema della valutazione, pur auspicando un superamento rapido dell'attuale situazione di emergenza venutasi a creare a seguito del taglio indiscriminato delle risorse per l'Università. Solo con l'attuazione di un rigoroso sistema di valutazione le risorse per l'Università, finanziarie, di personale ed infrastrutturali, potranno essere distribuite e gestite con efficacia, garantendo una corretta applicazione dei principi di autonomia e di responsabilità. Non ci può essere vera autonomia senza risorse, né risorse senza responsabilità, né responsabilità senza valutazione. Pertanto,

siamo favorevoli:

all'introduzione di rigorosi ed efficaci criteri e strumenti di valutazione che, in accordo con le esperienze già maturate in ambito internazionale, premino i risultati conseguiti nella ricerca, nella formazione e nel funzionamento dell'Università;

all'attivazione, quanto prima, di un'Agenzia Nazionale di Valutazione che individui il merito in modo terzo e trasparente in base ad obiettivi e criteri certi e predefiniti, utilizzando valutatori di indiscusso profilo scientifico anche esterni all'Accademia e/o stranieri, e che vada oltre l'esperienza del CIVR;

alla creazione di un'Anagrafe Nazionale della Ricerca che renda trasparente la verifica dei progetti finanziati, delle risorse utilizzate, dei risultati ottenuti;

all'istituzione di misure successive alla valutazione che definiscano con chiarezza le conseguenze della valutazione stessa, mediante incentivi e disincentivi significativi sia sull'assegnazione delle risorse alle strutture, che sulla progressione stipendiale dei singoli e sul loro ruolo nei processi di gestione nell'università tra cui quelli valutativi.

Siamo convinti che un siffatto processo di valutazione non si limiterà solo a premiare i più meritevoli, ma innescherà anche un meccanismo virtuoso di miglioramento complessivo del sistema, basato sulla competizione tra gli atenei, le strutture locali e i singoli docenti-ricercatori. Solo dalla valutazione può nascere un nuovo sistema di governance dell'Università e della ricerca nel nostro Paese che sia alla base di una rinnovata competitività in ambito internazionale.

Firme: Salvatore Aloj, Generoso Andria, Sandro Betocchi, Giovanni De Simone, Benedetto De Vivo, Roberto Di Lauro, Nicola Fusco,Paolo De Girolamo, Maurizio Manno, Giovanni Miano, Stefania Montagnani, Giuseppe Palumbo, Guglielmo Rubinacci, Lucio Santoro


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