Aprileonline: PD: Gelmini ci riporta a Gentile
Sono sei i licei, con le due new entry del musicale-coreutico e delle scienze umane oltre ad artistico, classico, linguistico e scientifico, previsti dalla riforma arrivata oggi al Consiglio dei ministri per una prima lettura. Le novità per la scuola superiore dovrebbero essere operative nel 2010-2011 per le prime e seconde classi. Cinque anni di studio - secondo le prime bozze - in due periodi biennali e un quinto anno che completa il percorso disciplinare. Bastico (Pd): Licei italiani tornano al 1923. Modifiche in Parlamento. Per la Flc Cgil: "la riforma dei licei non ha nulla di epocale ma è ispirata anch'essa da una logica di tagli"
"Altro che cambiamento epocale. La "riforma" Gelmini per i licei non è altro che un ritorno al passato e ad un'idea che credevamo superata, quella dell'insegnamento classista voluto da Gentile nel 1923 e basato solo sugli apprendimenti teorici". Il Pd boccia senza appello la riforma dei licei approvata dal Consiglio dei Ministri.
"E condivisibile - afferma la responsabile Scuola del Pd Mariangela Bastico - la riduzione, per i licei come per gli istituti tecnici e professionali, della frammentazione degli indirizzi e delle specializzazioni. Ma è profondamente sbagliato che questo determini la cancellazione delle buone sperimentazioni e delle innovazioni che sono state realizzate in questi anni nelle scuole e che al contrario avrebbero dovuto costituire il fondamento della riforma. Il ministro Gelmini ha idea di quante elaborazioni e quanto lavoro di ricerca e di applicazione ci sia in queste esperienze? Come può il ministro cestinarle con tanta indifferenza?".
"In definitiva -prosegue Bastico - le scelte operate dalla Gelmini consegnano al Paese il messaggio che l'unica vera scuola di qualità sia quella liceale e non invece gli istituti superiori innovati e trasformati in questi anni con l'impegno culturale, scientifico e di ricerca di tanti e che hanno visto con successo l'introduzione del metodo scientifico, laboratoriale e del "saper fare". Un'impostazione che è l'esatto contrario di ciò che occorre per l'apprendimento e l'educazione degli studenti nel 2009. Inoltre, anche sui licei si abbatte la scure Tremonti-Gelmini: il taglio delle ore, delle discipline, degli insegnanti è generalizzato. E per risparmiare, le nuove norme si applicheranno nelle prime e seconde classi, così gli studenti che salgono sul treno dell'istruzione liceale quest'anno ne dovranno scendere il prossimo, un fatto assolutamente scorretto e che infrange il patto educativo tra scuola, studenti e famiglie".
"C'è poi una grande preoccupazione - conclude la responsabile scuola del Pd - sul liceo tecnologico: come si rapporta all'istruzione tecnica? Vuole il ministro realizzare ancora un percorso di serie A e uno di serie B? Anche qui è dimostrata un'impostazione gentiliana che fa considerare l'istruzione tecnica come subalterna. Insomma, c'è una grande necessità di riflettere, modificare e approfondire la sostanza della riforma con un dibattito parlamentare e nel Paese. Il Partito Democratico sarà in prima fila".
"Una riforma iricevibile" è il giudizio della Flc- Cgil, che critica la riforma Gelmini giudicandola improntata solo ad una logica di tagli economici. Una posizione che segna una nuova distanza con Cisl e Uil che, sebbene con alcune riserve approvano il provvedimento.
"La riforma dei licei non ha nulla di epocale ma è ispirata anch'essa da una logica di tagli: non si coglie alcuna logica realmente riformatrice né l'effettivo miglioramento della qualità formativa", dice infatti Domenico Pantaleo, segretario della Flc-Cgil. "I licei da 6, che dovevano essere, sono effettivamente diventati 12 e forse alla fine saranno ancora di più. Il Ministero, rispetto alle prime bozze circolate, si è accorto che c'era troppo latino e poca scienza e sociologia ed ha dovuto correre ai ripari introducendo due nuovi licei sotto la voce opzioni. I licei artistici dovranno moltiplicarsi coerentemente ai materiali a cui si applica il design. In compenso i licei musicali saranno appena 40, quindi non saranno presenti in tutte le province".
La Flc-Cgil critica poi il fatto che "i bienni mancano di un area comune unitaria", i nuovi orari e "l'idea di far partire insieme prime e seconde, che costringerà gli alunni delle seconde del 2010 a lasciare spezzato un percorso iniziato con il rischio di vuoti o doppioni nella preparazione".
Insomma scelte solo improntate "al risparmio, mortificando nei fatti le tante sperimentazioni positive e il tutto a scapito della preparazione degli studenti: per noi - conclude Pantaleo - occorre un disegno organico e per queste ragioni bisogna apportare modifiche sostanziali all'impianto dei provvedimenti per i licei e per gli istituti tecnici e professionali".
Per il responsabile della Cisl-Scuola Francesco Scrima, invece, "la filiera liceale era quella che richiedeva interventi meno incisivi rispetto ai tecnici e professionali: è stato però fatto un lavoro di chiarezza e, nello stesso tempo, sono state elevate ad ordinamento le diverse sperimentazioni in atto. Le vere novità - prosegue - sono i due licei Musicale-coreutico e delle Scienze umane ed il mantenimento del tecnologico tramite l'opzione. Il riordino che c'è stato in questo senso fa un po' di chiarezza e dà più certezze". Per la Cisl quindi "il giudizio è sufficentemente positivo, fermo restando che non condividiamo il fatto che si parta in prima e seconda: i processi devono essere graduali, bisogna partire dalla prima, altrimenti il buon lavoro fatto rischia di essere disperso".
"La riforma della scuola superiore non è più rinviabile, va fatta e possibilmente licei e tecnici devono seguire la stessa tempistica di approvazione", spiega invece il segretario Uil-Scuola Massimo Di Menna: "È però sbagliato far partire questo cambiamento importante in modo diverso tra la prima e la seconda classe, deve partire dalla prima. Poi occorre approfondimento da subito tutte le ricadute del provvedimento sul personale di ruolo e precario: per loro - continua - bisogna trovare tutele e garanzie, altrimenti ci saranno particolari tensioni. A sostegno del cambiamento, che è importante e ineludibile, occorre un pool di ispettori e dirigenti: serve una grandissima attenzione".