AprileOnLine-''Nessuno tradisca la scuola''
Intervista ''a tutto tondo'' ad Alba Sasso. La composizione del governo, la nomina di Giuseppe Fioroni al Ministero dell'Istruzione. La deludente presenza ''rosa'' nell'esecutivo A. Not.
Tra le critiche sollevate al nuovo governo di centrosinistra due ci trovano d’accordo. La nomina di Giuseppe Fioroni al Ministero dell’Istruzione e il basso numero di donne presenti nell’esecutivo. Ne parliamo con Alba Sasso, deputata, tra le massime esperte di scuola del nostro Paese e in prima fila nella lotta fatta contro la riforma Moratti.
Qual’è il tuo giudizio complessivo sul nuovo governo?
È una buona squadra. Ci sono persone di grande valore. Lavorerà bene. Il discorso d’insediamento di Prodi è stato significativo da diversi punti di vista. Un esempio è il riferimento fatto al mondo del precariato. Questa realtà, purtroppo, ha assunto dimensioni drammatiche anche nel mondo della scuola e dell’Università. Tutti gli atti del ministro Moratti sono stati improntati a raggiungere l’obiettivo della regolarità dell'avvio dell'anno scolastico. Una ricerca di efficienza senza efficacia. E neppure c'è riuscita. Le premessa per elevare la qualità dell’istruzione sono la continuità didattica e la stabilità del lavoro.
A proposito di scuola, ti aspettavi la nomina di Giuseppe Fioroni al Ministero dell’Istruzione?
Credo che non se l’aspettasse nessuno perché si è concretizzata nelle ultime 24 ore. Bisognerà lavorare e fare squadra. Prodi ha parlato di ricostruzione di un'etica pubblica e di cultura della legalità. E dove iniziare se non dalla scuola? Vorrei che fosse chiaro a tutti che almeno il 70% del mondo della scuola ha votato per l’Unione. Queste aspettative vanno ascoltate e debitamente prese in considerazione nel lavoro del governo.
Cosa significa politicamente questa nomina?
Mi auguro che Fioroni - nonostante le cose che si dicono di lui, ossia che sia stato scelto dal Vaticano – sappia capire le esigenze e i problemi della scuola. Ci vuole in questa fase molto equilibrio e molta saggezza. Prodi ha parlato di ricostruire un'etica pubblica e di cultura della legalità. E da dove iniziare se non dalla scuola?
Sei delusa dal basso numero di donne presenti nell’esecutivo?
Molto delusa. Un numero più elevato di donne sarebbe stato un riconoscimento nei confronti dell’elettorato dal momento che in campagna elettorale sono state fatte delle promesse. Sicuramente ci sono donne che avrebbero potuto avere ministeri più significativi. Un maggior numero di donne avrebbe dato più qualità all’esecutivo. Più volte hanno dimostrato, se impegnate nell’amministrazione della cosa pubblica, di raggiungere ottimi risultati.
Il centrosinistra ha mostrato di avere ancora al suo interno una cultura marcatamente patriarcale?
Un pochino sì.
Un’occasione perduta?
Spero che si riesca a recuperare.