Aprileonline: La sinistra e la crisi dell'università
Alba Sasso
La formazione dei giovani, la ricerca, l'innovazione, passano per il rilancio degli atenei. I test d'ingresso vanno aboliti, vanno rafforzati i controlli, puniti severamente i responsabili. Soprattutto, va ricostruita una coscienza civica, un primato dell'etica delle responsabilità, da troppo tempo latitante nelle nostre università
Avvilente. Ha ragione chi usa questo termine. Non si può definire altrimenti una situazione di degrado morale come quella in cui sono precipitate alcune facoltà universitarie.
Avvilente che ragazzi di 18 anni pensino di affacciarsi al mondo della formazione, e poi delle professioni, a partire da una posizione di privilegio, acquisita con il mezzo più antico del mondo, il denaro. Un sistema universitario che, a partire dagli inutili quiz di ingresso, mostra tutta l'usura cui è stato sottoposto in questi anni. In cui il merito è un fantasma da tanti inseguito, senza che si riesca ad afferrarlo. Quel merito che dovrebbe sovrintendere, unico criterio, alla selezione, richiesta delle leggi europee, per ammettere i giovani a corsi di studio impegnativi come quello di medicina.
Il ministro Mussi ha già sottolineato con forza la volontà di fermare, ad ogni costo, questa deriva di corruzione e di distruzione di ogni etica dello studio. Troppo gravi i disastri che provoca. In primo luogo, ai danni degli studenti, quelli veri, che si preparano, studiano, trepidano per il loro futuro. Che vorrebbero costruirsi a partire dal loro impegno, dal sacrificio dello studio, e da quello economico delle loro famiglie. In alcuni casi, come a Bari, l'università ha fatto il possibile, negli ultimi tempi, per porre un argine al fenomeno. In altre, aspettiamo ancora un segnale deciso. In tutte, è necessario che le indagini vadano avanti senza guardare in faccia nessuno, e che facciano giustizia di privilegi e corruttele francamente intollerabili.
I test d'ingresso vanno aboliti, ormai è una necessità. Vanno rafforzati i controlli, puniti severamente i responsabili. Soprattutto, va ricostruita una coscienza civica, un primato dell'etica delle responsabilità, da troppo tempo latitante nelle nostre università. Il lavoro degli atenei va verificato con attenzione, per poter disporre al meglio anche i necessari finanziamenti dello Stato a queste istituzioni. La sinistra unita è impegnata in questa direzione, a partire già dalla prossima finanziaria. La formazione dei giovani, la ricerca, l'innovazione, passano per il rilancio delle nostre università. Si tratta di una consapevolezza che intendiamo trasformare in iniziativa politica. Nessuno può rimanere a guardare questo spettacolo avvilente senza reagire.
* a nome di Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Verdi