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Aprileonline: La scuola col cancelletto

Nei nuovi programmi dei licei non si fa alcun cenno esplicito alla Resistenza. Opposizione e sindacati protestano, il ministero dell'Istruzione assicura che se ne parlerà nel corso dello studio della seconda guerra mondiale. Pd e Flc: "cancellare la Resistenza dai programmi scolastici non è, né può essere una semplice dimenticanza, ma il tentativo di un governo fazioso di riscrivere la storia indottrinando i ragazzi"

31/03/2010
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Aprileonline

Nei nuovi programmi dei licei non si fa alcun cenno esplicito alla Resistenza. Opposizione e sindacati protestano, il ministero dell'Istruzione assicura che se ne parlerà nel corso dello studio della seconda guerra mondiale.
"E' grave - afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - che nelle indicazioni nazionali di storia, per l'ultimo anno dei licei, non ci sia la Resistenza che è stata uno straordinario movimento di massa contro il fascismo e che ha ispirato i contenuti della nostra Costituzione".
Nella bozza delle Indicazioni nazionali per i licei si legge che l'ultimo anno è dedicato allo studio dell'epoca contemporanea. E si precisa: "nella costruzione dei percorsi didattici non potranno essere tralasciati i seguenti nuclei tematici: l'inizio della società di massa in Occidente; l'età giolittiana; la prima guerra mondiale; le rivoluzioni russe e l'Urss da Lenin a Stalin; la crisi del dopoguerra; il fascismo; la crisi del '29 e le sue conseguenze negli Stati Uniti e nel mondo; il nazismo; la shoah e gli altri genocidi del XX secolo; la seconda guerra mondiale; la guerra fredda: il confronto ideologico tra democrazia e comunismo; l'aspirazione alla costruzione di un sistema mondiale pacifico: l'Onu; la formazione e le tappe dell'Italia repubblicana;...."
La parola Resistenza non compare come pure assenti sono Antifascismo e Liberazione.

"E' gravissimo - afferma Manuela Ghizzoni, capogruppo in Commissione istruzione alla Camera per il Pd - che le indicazioni di studio per i licei non prevedano esplicitamente lo studio della Resistenza e dell'Antifascismo. Il ministero ritiene che quando si affronta il Novecento ci si debba limitare a studiare "la formazione e le tappe dell'Italia repubblicana", come se la nostra Repubblica e la nostra Costituzione fossero sbocciate dal nulla".
"E' già di per se sconfortante che qualcuno al ministero abbia pensato che riferimenti precisi all'Antifascismo e alla Resistenza non abbiano valore didattico, civile ed educativo - aggiunge - ma pensare che nemmeno il Ministro ritenga che ciò abbia valore politico è allarmante".
Ghizzoni invita quindi a un chiarimento la Gelmini "perché‚ ogni silenzio apparirebbe inevitabilmente come un avvallo a posizioni che di fatto implicano la cancellazione dello studio della storia migliore del nostro Paese".

Da viale Trastevere una risposta arriva in serata. In una nota si assicura che è destituita di "qualsiasi fondamento" la notizia secondo la quale nei programmi scolastici sarebbe stato ridimensionato lo studio della Resistenza. "Lo studio della Resistenza è importante - dice il ministero - ed è previsto dalle nuove Indicazioni nazionali, nell'ambito della storia della seconda guerra mondiale e della nascita della Repubblica. La Resistenza dunque continuerà ad essere affrontata dagli studenti come momento significativo della storia d'Italia".

"Le scuse del consigliere del ministro Gelmini, Max Bruschi, non bastano: cancellare la Resistenza dai programmi scolastici non è, né può essere una semplice dimenticanza, ma il tentativo di un governo fazioso di riscrivere la storia indottrinando i ragazzi". È quanto afferma Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria del Pd.
"La nostra Repubblica è nata dalla Resistenza e dall'antifascismo, le nostre istituzioni, la nostra democrazia e le nostre libertà- sottolinea Puglisi- sono figlie della lotta partigiana. La verità è che si vogliono cancellare verità e memoria e questo fa parte di una strategia che l'intero governo sta portando avanti con determinazione: un'Italia senza passato, addormentata dai reality, oppressa dalla paura per l'altro e sempre più divisa".

E anche il sindacato non si accontenta della nota ministeriale. Oggi ci sarà un incontro specifico, presso il ministero dell'Istruzione, sulle indicazioni nazionali dei licei e in questa sede - annuncia Mimmo Pantaleo -"chiederemo che ci sia un riferimento esplicito al valore della Resistenza".


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