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Aprileonline-La legge Moratti non va in vacanza. Peccato...

La legge Moratti non va in vacanza. Peccato... Scuola. Bilancio di fine anno scolastico. Crescono le incongruenze della riforma e le ragioni per opporsi. Il caso dell'inglese nelle elementari Emi...

16/06/2005
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Aprileonline

La legge Moratti non va in vacanza. Peccato...
Scuola. Bilancio di fine anno scolastico. Crescono le incongruenze della riforma e le ragioni per opporsi. Il caso dell'inglese nelle elementari
Emilia Basile

Le scuole hanno chiuso il secondo quadrimestre, mentre dal Ministero della pubblica istruzione si cerca di attivare le ulteriori riforme previste dalla legge Moratti.
Sono stati moltissimi i dibattiti che si sono susseguiti sia in televisione che nelle scuole, mentre la riforma scolastica inesorabilmente andava avanti. E quante volte, da quando la Moratti è stata nominata ministro, sono scesi in piazza le rappresentanze sindacali e i Cobas scuola, gli alunni e i loro genitori. Quello che interessa, è che la scuola con questi cambiamenti non è andata verso un modello migliore, ma è peggiorata moltissimo. Prendiamo un esempio: l'inglese alle elementari. Ancora in molte scuole primarie non se ne sente pronunciare nemmeno una parola. E questo succede soprattutto perché, al contrario di quanto afferma la Moratti, nuovi docenti "qualificati" non sono stati assunti. Per "qualificati", intendiamo naturalmente i tanti laureati in Lingua e Letteratura inglese. Al contrario, in molte zone decentrate, non arrivano neppure gli insegnanti di inglese oppure, dove arrivano, questo idioma è insegnato male poiché gli insegnanti addetti ad italiano o a storia o geografia, con un corso di pochi mesi sono diventati "bravissimi" in inglese. Per non parlare poi della pronuncia inglese che si ritroveranno questi maestri e maestre che condizionerà tutto l'excursus scolastico degli alunni.
Questo non è che uno solo dei problemi della riforma. I problemi sorgono anche per il doposcuola, per l'orario dedicato all'acquisizione delle abilità informatiche da parte degli alunni e per la ricreazione. Insomma, la Moratti continua a non dialogare con gli insegnati e con i genitori degli alunni, e quando interviene, come è successo non moltissimo tempo fa a "Ballarò", invece di ascoltare espone molte cifre che nessuno potrà mai controllare.
Nel settembre 2005 saranno inserite altre riforme nella scuola, soprattutto in quella secondaria. La creazione di licei o scuole secondarie di serie A o B sembra uscita fuori dal medioevo più cupo. La "legge cornice", la famigerata 53, prevede proprio questo, senza nessun confronto con le maestranze sindacali, come ha tenuto a precisare la stessa Cgil. La diessina Alba Sasso, infatti, parla di una scuola che invece di andare avanti è andata indietro e si appresta a diventare di nuovo classista. Il rischio per i futuri studenti è enorme: quello innanzitutto di vedere considerata la propria scuola professionale come un ghetto di serie B, come qualcosa che non potrà mai sfociare nell'università.
La riforma morattiana prevede la suddivisione in quattro licei degli attuali tre: classico, scientifico, linguistico e "delle scienze umane". Quattro sono anche gli indirizzi che verranno imposti: uno economico, uno artistico, uno tecnologico, uno musicale. Chi vorrà continuare gli studi all'università, dovrà frequentare un ultimo anno integrativo e propedeutico per essere ammesso in un ateneo. L'inglese verrà insegnato, almeno nei licei, anche nelle materie non linguistiche dell'ultimo anno. E' previsto l'accorpamento di informatica e matematica, per conseguire la "patente europea del computer" per chi supera gli esami. Infine, è obbligatorio per tutti lo studi di una seconda lingua dell'Unione europea.
La riforma, nonostante le tante opposizioni, va inesorabilmente avanti. Intanto, la nostra solidarietà va ad Antonio Marracini, un'insegnante di chimica dell'Istituto Leonardo da Vinci di Borgomanero, che ha attuato lo sciopero della fame contro il prosieguo di questa riforma.


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