AprileOnLine: Epifani fa muro contro il terrorismo
Noi siamo vittime, bisogna operare e vigilare per mettere al sicuro la nostra organizzazione"
Nuove Br Il segretario generale della Cgil ha parlato a Mestre durante un convegno. Presa di distanza dal terrorismo, simbolicamente sottolineata anche con la costituzione della Cgil in parte civile al processo. Linea dura contro la violenza: "Noi siamo vittime, bisogna operare e vigilare per mettere al sicuro la nostra organizzazione"
E' un Guglielmo Epifani deciso quello che ha parlato a un convegno promosso dalla Cgil a Mestre. Linea dura contro le infiltrazioni dei brigatisti nel sindacato, che, ha ricordato il segretario generale della Cgil, vengono condannate e anche perseguite attraverso sospensioni ed espulsioni, perché l'organizzazione è innanzitutto "vittima". La presa di distanza dal fenomeno è stata rimarcata con l'annuncio della costituzione della Cgil in parte civile in caso di processo: "E' la procedura che usiamo, in questo caso è stata una scelta tempestiva e corretta. E' una delle scelte che facciamo per marcare, nei processi, la nostra vicinanza alle vittime e la nostra lontananza verso gli autori di questi fatti".
Sulla strategia adottata dalla Cgil per combattere il terrorismo, il leader del primo sindacato italiano ha ricordato: "Noi abbiamo sempre avuto a che fare, negli ultimi trent'anni, con il fenomeno del terrorismo ad andamenti ciclici e in contesti diversi. Gli Anni '70 sono una cosa, gli Anni '80 e '90 un'altra ancora, e adesso il nuovo secolo che speravamo ci avrebbe risparmiato questa cosa. Di volta in volta - ha sottolineato Epifani - abbiamo adeguato strumenti di controllo e vigilanza perché non tutti i fenomeni che si assomigliano in un punto, però riflettevano contesti diversi. Anche questa volta - ha concluso - è così e sarà così".
Epifani ha poi affrontato la questione dell'opera di pulizia all'interno della Cgil per evitare infiltrazioni terroristiche. "Come prevedono le regole, quando abbiamo trovato qualcuno coinvolto, sia iscritto che delegato, è stato immediatamente sospeso. Qualche altro, sul quale non ci sono dubbi in relazione alle proprie responsabilità, è stato espulso". Il segretario della Cgil ha detto che il sindacato è soprattutto impegnato "a capire le dimensioni del fenomeno e il rapporto tra questa insorgenza del terrorismo e il tentativo di infiltrarsi nel movimento sindacale e, per quello che ci riguarda, in qualche settore e in qualche luogo di lavoro".Dopo aver ricordato che sono stati espulsi dalla Cgil i presunti brigatisti che erano iscritti all'organizzazione, Epifani ha aggiunto che "adesso bisogna operare e vigilare per mettere al sicuro la nostra organizzazione. E chiaro che questi si sono infiltrati, - ha specificato - noi siamo vittime e dobbiamo fare in modo che la Cgil non sia più oggetto di infiltrazioni".
Quanto alle indagini, Epifani ritiene che "stia emergendo una rete non vastissima, come dicono gli stessi inquirenti, però abbastanza strutturata. Bisogna far lavorare la magistratura - ha concluso Epifani - io ho molta fiducia nel suo lavoro e spero che possa fare chiarezza fino in fondo, trovando quello che ancora non è emerso, estirpando tutte le cose che non vanno perché in questo modo il Paese sarà messo al riparo da un ritorno del terrorismo". Per poi aggiungere, sulla città epicentro dell'insorgenza: "Padova è uno degli epicentri, ahinoi, di questa rete di insorgenza ed ha un destino complicato. Se vado indietro nel tempo vedo Padova come capitale di tanti estremismi, di tante forme di violenza, quasi un destino che incombe - sottolinea Epifani -, un destino che non si riesce a schiodare. Questo naturalmente continua a rappresentare un problema, non solo per il sindacato, come normalmente si pensa. Ma sono processi che riguardano tutti: istituzioni, forze politiche, imprenditori, forze della cultura. E' un problema del paese, non solo di una città".
Epifani ha concluso rivendicando l'autorità del suo sindacato, il più importante d'Italia: "Non accetteremo che si indebolisca la Cgil e le sue strutture, su questo non transigiamo". E con un attestato alla Cgil: "Abbiamo ricevuto rispetto dalla Confindustria e dalle proprie strutture: non hanno mai usato questa vicenda contro il sindacato. Le imprese sanno che cosa è e che cosa rappresenta la Cgil. Abbiamo avuto anche confronti duri ma leali. Con Confindustria - han proseguito - ma Confindustria sa che non si può governare senza di noi, la forza produttiva del paese. E' stato un riconoscimento del nostro ruolo".
"Non accetteremo che si indebolisca la Cgil e le sue strutture: su questo non transigiamo". Lo ha detto, con forza, il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, chiudendo, a Mestre, un convegno del sindacato. "Adesso bisogna operare e vigilare per mettere al sicuro la nostra organizzazione ed e' chiaro - ha precisato dal palco, riferendosi ai brigatisti - che questi si sono infiltrati e noi siamo vittime; dobbiamo fare in modo che la Cgil non sia piu' oggetto di infiltrazioni".