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Aprileonline: Continua l'onda

Proseguono, anche se con minore entità, le proteste mentre si fa sentire l'"effetto Maroni": scattano le prime denunce.

01/11/2008
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Aprileonline

Verso il 14 Novembre Venerdì 31 ottobre. Applausi al presidente Napolitano a Milano. Dagli studenti la richiesta di farsi "garante affinché scuola e università pubbliche vengano ascoltate". Proseguono, anche se con minore entità, le proteste mentre si fa sentire l'"effetto Maroni": scattano le prime denunce. La cronaca della giornata

Giornata milanese all'insegna del dialogo sul tema dell'istruzione per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha ribadito "il ruolo insopprimibile dell'università e della ricerca" e ha detto di avere colto dai rettori e dagli studenti incontrati oggi la volontà di aprirsi a un "confronto concreto". Il Presidente è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del nuovo edificio della Bocconi e quindi ha incontrato i rettori degli atenei della Lombardia nella sede dell'università Statale. Enrico Decleva, a capo dell'ateneo di via Festa del Perdono e presidente della Conferenza dei rettori, ha poi riferito che anche per Napolitano "i tagli previsti nel 2010 non sono sostenibili per il sistema universitario". In ciascuno dei due atenei capo dello Stato ha inoltre incontrato delegazioni studentesche, che gli hanno consegnato due lettere per chiarire le proprie diverse posizioni sul tema della scuola e dell'università: no ai tagli per entrambi, ma giudizio diverso sulle proteste di piazza.

Gli studenti della Bocconi, hanno chiesto l'intervento del Presidente per invitare le forze politiche ad affrontare "in modo organico la questione universitaria e ad aprire un dibattito che porti a una riforma profonda del sistema vigente". "L'attuale metodo di ripartizione delle risorse - contestano i bocconiani - è motivo di grande insoddisfazione. La prevista riduzione del fondo di finanziamento ordinario colpisce indiscriminatamente i centri di eccellenza così come le università che offrono una formazione di livello decisamente inferiore". Gli studenti hanno poi sottolineato l'importanza della "garanzia al diritto allo studio che consente agli studenti di scegliere liberamente l'università solamente in base alla qualità e non ai vincoli imposti dalla condizione economica". E hanno anche preso le distanze dalla prevaricazione dello stesso diritto da parte di alcune minoranze.

Anche gli studenti dell'università Statale di Milano hanno consegnato una lettera aperta a Napolitano per chiedere al Presidente di "intervenire affinché la strumentalizzazione delle proteste non offuschi il merito delle problematiche che stiamo sollevando" e un invito "ad approfondire con attenzione i profili di costituzionalità dell'appena convertito decreto 137".
Dichiarandosi "estremamente preoccupati delle ricadute che i tagli previsti dalla legge 133 e dal decreto 112 causeranno all'università pubblica", gli studenti hanno chiesto al Presidente "di fare tutto ciò che è nelle sue mani perché da un lato il Governo eserciti le proprie prerogative nel rispetto degli altri organi costituzionali e dall'altro siano garantiti i diritti fondamentali di noi cittadini, tra i quali risalta appunto il diritto alla protesta". Alla Statale, dove il capo dello Stato si è recato in visita privata per incontrare i rettori delle università lombarde, Napolitano è stato accolto dagli applausi di un centinaio di studenti.

Il Presidente quindi ha incontrato una delegazione di tre studenti eletti nella lista Sinistra universitaria, che gli hanno espresso l'auspicio che il "movimento" studentesco che si oppone ai provvedimenti del Governo sia avvertito come "pacifico e costruttivo". "E' stato un incontro molto piacevole e interessante - ha poi raccontato uno dei delegati -, il Presidente ha ascoltato in modo attento e si è creato un dialogo vero fuori dalle regole del protocollo. Il capo dello Stato ci ha chiesto di arrivare al nodo della questione e di avere un approccio più completo al problema nel suo insieme, cioè di non fermarci a contestare le scelte del singolo ministro o il singolo provvedimento".

Lasciando l'università al termine degli incontri, Napolitano ha fatto sapere agli studenti che risponderà alle loro richieste appena avrà "un po' di tempo, comunque nei prossimi giorni". "Gli studenti mi hanno portato e dato un documento - ha aggiunto Napolitano - e io ho trovato nelle loro parole la stessa volontà positiva emersa dall'incontro con i rettori. La volontà di aprirsi anche a una seria riflessione e a un confronto concreto sulle proposte di cambiamento nella valutazione del ruolo insopprimibile dell'università e della ricerca". Alla domanda dei cronisti su quali promesse abbia fatto agli studenti, Napolitano ha risposto: "Io non faccio promesse".

L'uscita del Presidente della Repubblica dall'università milanese è stata salutata dai calorosi applausi di un centinaio di studenti, che hanno anche lanciato uno slogan: "Giorgio, mettici una pezza tu". Più tardi il Presidente si è recato in visita privata alla storica libreria antiquaria Rovello, e qui il capo dello Stato ha riferito ai presenti, tra i quali Umberto Eco, Guido Rossi e Ferruccio De Bortoli, di avere colto da studenti e rettori preoccupazione per il futuro degli atenei, ma anche grande disponibilità al dialogo e al confronto. L'auspicio di Napolitano è stato infine che anche la controparte abbia lo stesso atteggiamento di disponibilità.

Lo sciopero generale di ieri ha rallentato ma non esaurito la protesta, soprattutto nel mondo dell'università e della ricerca. Che anzi rilancia in vista della presentazione della nuova 'riforma' Gelmini e dello sciopero di settore del 14 novembre.
Ma sono in dirittura d'arrivo anche le prime informative, denunce e fascicoli aperti per chi ha impedito lo svolgimento delle lezioni, come aveva annunciato ieri, e ribadito oggi, il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

LE POLEMICHE SU PIAZZA NAVONA: sono scaturite dall'informativa data al parlamento dal sottosegretario all'Interno Nitto Palma, sugli scontri a piazza Navona di mercoledì, ricostruzione che ha chiamato in causa gli studenti della sinistra, mentre tutte le testimonianze parlato di incidenti scatenati da giovani fascisti di Blocco Studentesco. Dura la reazione di opposizione, associazioni di studenti e sindacati, con tanto di confronto acceso in Parlamento e sui media.

NUOVO INTERVENTO DI MARONI: "Abbiamo una relazione dettagliata sugli avvenimenti che si sono svolti dall'inizio delle manifestazioni ad oggi in ogni singola scuola. Valuteremo con saggezza, prudenza, ma anche con il rigore che serve, ogni azione perché si devono rispettare le leggi".

PRIME DENUNCE: Sei studenti fra i sedici e i diciassette anni, sono stati bloccati, e denunciati, nella notte dai carabinieri nella periferia di Roma, mentre tentavano di chiudere con le catene il portone d'accesso di un liceo. A Treviso il questore ha annunciato denunce per cortei non autorizzati, a Bologna ci sarà una informativa sugli scontri di ieri e sono stati aperti 15 fascicoli su quanto avvenuto nei giorni scorsi. E a Firenze la Digos ha mandato un rapporto in Procura sull'occupazione, avvenuta sempre ieri, della stazione di Campo di Marte.

ANCORA PROTESTE: Lezioni in Galleria a Milano, in piazza del Quirinale a Roma, volantinaggi a Firenze, assemblee negli atenei napoletani, occupazioni a Potenza e a Palermo, manifestazioni in Calabria, con tanto di 'lezioni universitarie alternative' tipo 'Ndrangheta university'. Dopo la valanga di proteste degli ultimi giorni, si è andata normalizzando la situazione, anche se rimangono in varie forme le contestazioni alla Gelmini.

APPELLO RICERCATORI PRECARI: Appello a Napolitano, dei ricercatori precari del Cnr e di altri enti pubblici di ricerca. In una lettera che ha finora raccolto 2.500 firme chiedono di non bloccare il processo delle stabilizzazioni.

REGIONI RIBADISCONO NO A COMMISSARIAMENTO: "Bloccheremo ad oltranza la conferenza Stato Regioni se il governo non accetta le nostre condizioni sul piano di ridimensionamento voluto dal ministro Gelmini". Lo ha annunciato la coordinatrice degli assessori all'istruzione Silvia Costa.

PEZZOTTA DIFENDE FONDO PER PARITARIE: il leader della Cisl Pezzotta ha chiesto a Berlusconi di mantenere la parola sulle "scuole cattoliche paritarie", in particolare sulla marcia indietro sui tagli previsti in Finanziaria, 133 milioni su un fondo complessivo di 534.


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