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AprileOnLine: Altro che stelle, per ora solo buchi neri

Università e ricerca. La manovra economica, così com'è dà il colpo di grazia all'intero sistema

29/07/2006
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Aprileonline

Eusebio Tolu *

Il 9 Novembre 2005 al Centro Congressi Cavour a Roma nasceva il forum permanente dei DS per l’università e la ricerca. L’obiettivo primario era quello di elaborare proposte per dare un contributo alla stesura del programma dell’Unione del futuro governo del centro sinistra. E poi il 12 Giugno 2006 “uscimmo fuori a riveder le stelle”, avevamo vinto le elezioni ed il nuovo governo muoveva i primi passi.
Il giorno 12 Giugno è stata una bella giornata, che ha visto la partecipazione di centinaia di ricercatori universitari e no che da tutta l’Italia arrivarono all’Hotel di Roma. Con il Ministro Mussi ed il sottosegretario Modifica ascoltammo e commentammo con entusiasmo e tanta speranza la bellissima relazione introduttiva di Tocci. Tante belle parole e nobili propositi. Il Ministro Mussi nel suo notevole intervento ha voluto sottolineare che il Governo di Centrosinistra avrebbe tenuto fede gli impegni sull’Università e sulla Ricerca nel rispetto di quanto scritto nel programma. Il Ministro Mussi e Modifica hanno parlato di ricerca sulle cellule staminali, del Consiglio europeo della ricerca, del VII programma quadro, del rilancio degli enti di Ricerca, del rilancio e della autonomia delle Università.
Nella discussione i problemi legati all’Università sono emersi con prepotenza. La presenza anche di tanti non iscritti al partito, gli interventi variegati, le posizioni diversamente espresse, hanno avuto un denominatore comune: la critica per ciò che non funziona ma anche la voglia di cambiare in meglio, di proporre rimedi, trovare soluzioni con l’obiettivo comune di rilanciare con forza l’immagine dell’Università. Con la consapevolezza che nelle Università si formano i giovani alle professioni e si costruisce la classe dirigente del futuro e che pertanto deve essere messa nelle migliori condizioni per potere adempiere con successo ai compiti istituzionali propri di ricerca, di formazione. Tutti chiedono che le normative, le leggi, le risorse finanziare siano all’altezza della situazione di una Università che vogliamo, non soltanto negli slogan di massa e di livello.
Si pretende, con il Ministro Mussi in prima fila, che il governo, non si limiti a correggere le storture introdotte dalla legge Moratti, ma che dia risposte di alto profilo per costruire l’Università del futuro integrata nella società della conoscenza e in grado di competere con il sapere globale. Quindi promozione della Ricerca Scientifica inn’anzi tutto. Investire in ricerca e in formazione non soltanto è obbligo istituzionale e morale dello Stato ma è la condizione irrinunciabile per avviare lo sviluppo. Recuperare il gap di conoscenza con gli altri paesi significa innanzi tutto comprenderne il processo, la società attuale con le mutazioni in atto. L’Italia deve dotarsi degli strumenti per promuovere lo sviluppo moderno e non sussidiario del proprio territorio.
Serve pertanto un'innovazione duratura, produttiva e non casuale delle strutture Universitarie e degli enti di ricerca, del loro modo di lavorare, della produzione culturale, della loro mentalità. Serve un’innovazione che tenga conto della realtà dei giovani in formazione nelle scuole ed Università, per prepararli ad un “dopo” che spesso non c’è o che c’è solo per pochi, magari in realtà diverse da quelle per le quali sono stati formati. L’innovazione riguarda tutto, la comunicazione, la pubblica amministrazione, l’informazione, la trasparenza, lo snellimento burocratico. Conoscenza, innovazione, ricerca e cultura dunque rappresentano la chiave di volta dello sviluppo. Qualunque investimento deve tenere presente questi obiettivi. E’ questa la vera sfida. Già qualunque investimento!! Che delusione!
Leggo sui quotidiani: Atenei contro la manovra del decreto Bersani: no ai tagli Mussi si schiera con le Università: o cambia o vado via. La Crui aveva infatti chiesto di "includere le Università tra gli enti dispensati dal taglio di spese per consumi intermedi". Il Ministro Mussi aveva accolto la richiesta ma non è servito a niente e le Università saranno obbligate a ridurre le spese per affitti, canoni, servizi. Il provvedimento se non ci saranno correttivi è molto grave. Darebbe il colpo di grazia all’intero sistema Universitario già vicino al collasso. Che dire di più se, non sperare che le cose si mettano a posto. Intanto mi permetto di esprimere la solidarietà al Ministro Fabio Mussi.
*Professore ordinario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Sassari


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