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Aprile On Line-Dopo lo sciopero, il Cantiere

Dopo lo sciopero, il Cantiere Oggi manifestazioni contro la finanziaria, domani il convegno di riviste e Flc-Cgil sul ''sapere come bene comune''. L'istruzione e la ricerca sono penalizzate come il ...

25/11/2005
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Aprileonline

Dopo lo sciopero, il Cantiere
Oggi manifestazioni contro la finanziaria, domani il convegno di riviste e Flc-Cgil sul ''sapere come bene comune''. L'istruzione e la ricerca sono penalizzate come il lavoro
Marzia Bonacci

Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani lo ha definito "sacrosanto". Il sesto sciopero generale contro la politica finanziaria promossa dal governo si svolgerà oggi in tutta Italia, nella modalità di una astensione dal lavoro (dalle 4 alle 8 ore) che coinvolgerà le attività pubbliche e private. Decine e decine di manifestazioni nelle piazze italiane, con il segretario della Cgil che interverrà a Roma, dove è prevista una grande mobilitazione, e con gli altri due segretari sindacali, Savino Pezzotta della Cisl e Luigi Angeletti della Uil, che parleranno rispettivamente a Milano e Palermo. L' Italia si ferma, dunque, per protestare contro la finanziaria 2006, nata con l'obiettivo di pareggiare il bilancio attraverso grandi tagli ed ingenti decurtamenti alla spesa pubblica. Vittima sacrificale di questa politica della "sforbiciata" sarà certamente il settore della cultura e della formazione. Proprio ieri il Senato ha infatti confermato il taglio di più di un miliardo per scuola, università e ricerca. Le cifre stabilite da investire e da detrarre sono allarmanti.
Nel settore dell'istruzione la spesa prevista ammonta a un tetto massimo di 565 milioni, contro i 766 della manovra economica del 2005. Tra i capitoli che subiranno un consistente taglio, pesantemente colpito risulta il settore delle supplenze brevi: quelle di 15 giorni per i docenti delle medie e delle superiori, di un solo giorno per le maestre delle materne e per il sostegno e di 5 giorni per gli insegnanti delle elementari. Questa diminuzione del budget relativo alle supplenze frequente emergenza nella realtà scolastica costringerà i presidi e i direttori ad accorpare le classi, ridistribuendo temporaneamente gli alunni, durante l'assenza del personale scolastico. Anche l'aggiornamento del corpo docente, il funzionamento didattico-amministrativo, l'autonomia degli istituti, la sicurezza negli edifici e gli interventi per gli alunni diversamente abili verranno penalizzati.
Non andrà meglio per l'università e il settore della ricerca a essa collegato. "Ancora una volta questo governo ha scelto di tagliare la cultura e il sapere. Il maxiemendamento approvato con l'intera legge finanziaria riduce di 400 milioni di euro le risorse per l'università e taglia del 15% i fondi per la ricerca di base" ha affermato Enrico Panini segretario generale della Flc Cgil (Federazione lavoratori della conoscenza). A guardare le cifre non gli si può dar torto. Una riduzione di 75,1 milioni di euro colpirà le risorse per il finanziamento ordinario delle università statali; mentre 6 milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno sono previsti per il Fondo ordinario per gli enti di ricerca; 60 milioni verranno sottratti all'edilizia universitaria e 34,6 milioni verranno decurtati all'investimento per le attrezzature e la ricerca scientifica. Il fondo unico da ripartire per gli investimenti nell'università e nella ricerca e il fondo per la ricerca di base vedranno 146,5 milioni di euro in meno. 528 mila euro e 92 mila euro saranno invece sottratti al fondo per il piano triennale di sviluppo universitario e a quello per il diritto allo studio. Tutto questo, al termine di un progressivo disimpegno economico che lo Stato ha portato avanti nel corso di questi ultimi anni.
Possono, però, cantare vittoria le strutture private a cui il governo concederà 8,577 milioni di euro, grazie anche alla penalizzazione di circa 28 milioni di euro subita dalle scuole pubbliche nel 2005. La macroscopicità di questo maltrattamento dell'istruzione e della ricerca è stato indirettamente ammesso dallo stesso ministro Letizia Moratti, quando già nell'ottobre scorso dichiarava l'esistenza di "una comune consapevolezza della necessità di contenere la spesa pubblica per la difficile situazione economica del paese. In quest'ottica si sono dovute operare scelte difficili". Purtroppo le parole del ministro non sono di alcun aiuto. La difficile condizione in cui versa la sperimentazione e la ricerca, nonché la condizione della scuola e dell'università, rimangono un dato inconfutabile e, soprattutto, incontrastato.
Proprio ieri si è svolta in tutta Italia la "Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole". Secondo Legambiente, Cittadinanzattiva, l'Flc Cgil e lo stesso ministero dell'istruzione pubblica 40 mila edifici scolastici sarebbero in condizioni allarmanti e pericolose. Metà delle scuole per esempio non è ancora in possesso delle più elementari certificazioni (idoneità statica, agibilità igienica e prevenzione incendi) basilari per qualsiasi politica di sicurezza.
A portare all'attenzione il tema della ricerca, dell'università e della conoscenza contribuirà l'iniziativa di sabato, con inizio alle 9. 30, organizzata a Roma presso l'aula magna della Facoltà di ingegneria (S. Pietro in Vincoli) dal "Cantiere delle riviste" e intitolata "Conoscenza, bene comune". L'incontro, maturato dal riconoscimento della condizione agonizzante in cui versano la ricerca e l'istruzione italiana, aspira a rilanciare non solo una politica statale di finanziamento e incoraggiamento verso la conoscenza, ma a fare della stessa cultura un patrimonio per l'acquisizione dei diritti di cittadinanza e per una democrazia consapevole, analizzando anche il rapporto che la lega al mondo del lavoro.


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