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Aprile on line-Darwin non sbagliava. Lo dice la Bibbia

Darwin non sbagliava. Lo dice la Bibbia Scienza e religione. Un articolo di ''Civiltà cattolica'', la rivista dei gesuiti, riapre il confronto tra ''evoluzionisti'' e ''creazionisti''. Il caso degl...

18/11/2005
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Aprileonline

Darwin non sbagliava. Lo dice la Bibbia
Scienza e religione. Un articolo di ''Civiltà cattolica'', la rivista dei gesuiti, riapre il confronto tra ''evoluzionisti'' e ''creazionisti''. Il caso degli Stati Uniti
Paolo Giorgi

La Bibbia è un libro dalla natura religiosa, non scientifica. E' quindi sbagliato leggere le vicende narrate nella Genesi come il racconto di quanto effettivamente accaduto alle origini del Cosmo. A dirlo è l'autorevole voce di "Civiltà Cattolica", rivista dei gesuiti, che con un articolo pubblicato questo mese mette una seria ipoteca sul dibattito (incredibilmente tuttora in corso) tra evoluzionisti, cioè la stragrande maggioranza degli scienziati del mondo, che sposano la teoria darwiniana della selezione naturale, e i creazionisti, che invece leggono alla lettera la Bibbia, dai famosi sei giorni della Creazione ad Adamo ed Eva.
"E' gravemente erroneo scrive senza mezzi termini padre De Rosa, autore dell'articolo e segno di non conoscenza della natura ('religiosa' e 'non scientifica') della Bibbia vedere una contraddizione o, peggio, un'opposizione tra ciò che afferma la Bibbia sull'origine dell'uomo e ciò che dice la teoria dell'evoluzione corretta in senso spiritualista". Questo perché il testo biblico, sottolinea De Rosa, è una raccolta di racconti che servono a rivelare ''chi è l'uomo nel suo rapporto con Dio, qual è la sua natura in rapporto agli altri esseri viventi, qual è la sua condizione spirituale e, infine, qual è il suo destino". "Risposte profonde conclude il gesuita ai grandi problemi dell'esistenza umana, ai quali la scienza non può né deve rispondere".
Una presa di posizione importante, netta, in qualche modo necessaria: è infatti il caso di ricordare che in recenti dichiarazioni un "pezzo grosso" della Curia come il cardinale Schonborn ha indicato proprio la teoria del "disegno intelligente" come la più coerente con l'insegnamento cattolico, poiché non ammette nessuna mutazione casuale. Per capire che la lotta tra due fazioni vaticane (per comodità definibili "progressista" e "conservatrice") è più accesa che mai, basti pensare che lo stesso Schonborn non esitò, per sostenere la sua tesi, a definire "vago e poco importante" il messaggio di Giovanni Paolo II del 1996, con il quale per la prima volta un Pontefice riconosceva che, effettivamente, l'evoluzionismo non poteva essere bollato come "mera ipotesi".
A cavalcare l'onda "creazionista", uno dei cavalli di battaglia dei "teo-con" americani, ci ha pensato naturalmente il ministro Letizia Moratti, che come noto nel 2004 cancellò dai programmi delle scuole medie ogni riferimento a Darwin, per poi promettere di reinserirlo a furor di popolo (anzi di scienziati). Che il tema sia tutt'altro che marginale, lo dimostra anche una recente indagine sociologica, secondo cui il 25% della popolazione italiana ritiene che la Bibbia vada presa alla lettera. Una percentuale che sale al 50% tra chi ha un basso titolo di studio. Leggendo questi dati, un deputato di An (Pietro Cerullo), si è affrettato a promuovere una "Settimana antievoluzionistica".
A questo punto, se è lecito leggere "Civiltà Cattolica" come la voce "ufficiosa" della Santa Sede, si apre anche un problema con le confessioni non cattoliche che proliferano negli Stati Uniti (tra cui gli Avventisti, e soprattutto i "Cristiani rinati" cui aderisce l'ex alcolista Bush) e che, come accennavamo, sono accese sostenitrici del creazionismo. Insieme a sparuti gruppi di scienziati "dissidenti", che hanno elaborato le tesi più incredibili: tutte le specie animali, dall'uomo al dinosauro, sarebbero nate insieme, e se gli strati geologici dicono il contrario, è per via di un gigantesco "vento" dovuto al Diluvio Universale, che ha rimescolato le carte creando una stratificazione letta erroneamente dai darwinisti come prova delle fasi evolutive. L'uomo, naturalmente, non discende affatto dalla scimmia, è stato creato già così (tanto che ci fu polemica tra i creazionisti sulla fondamentale domanda se Adamo avesse o no l'ombelico: prevalsero i "sì"). La Terra, a dispetto anche qui delle rilevanze geologiche, non ha 4,5 miliardi di anni, ma appena 6.000. Dio ha creato il tutto, noi compresi, il 23 ottobre del 4004 a. C., secondo i calcoli tratti dalla Genesi.
Tutto questo può far sorridere, ma come è noto negli Stati Uniti proseguono i tentativi dei creazionisti di farsi accreditare come teoria antagonista dell'evoluzionismo, tanto che Bush in persona, nello scorso agosto, ha appoggiato la campagna per estendere a tutti i distretti scolastici statunitensi l'insegnamento creazionista. Un insegnamento non religioso, ma scientifico, perché "compito dell'educazione ha detto Bush è esporre alle persone le differenti scuole di pensiero".
Per fortuna, le Corti giudiziarie (a partire dalla Corte Suprema), gli insegnanti e gli scienziati americani hanno reagito con fermezza. Tanto che nel solo Kansas viene detto ai bambini che le due teorie si equivalgono. Tuttavia, stando a un sondaggio Cbs, il 55% dei cittadini americani crede nel creazionismo e non a Darwin. Questo non nell'Ottocento, ma oggi nel 2005.


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