Appello: la nuova scuola è senza geografia
Appello: la nuova scuola è senza geografia L'associazione italiana insegnanti di geografia invita a sottoscrivere un appello per non far scomparire la materia dall'insegnamento scolastico. A da...
Appello: la nuova scuola è senza geografia
L'associazione italiana insegnanti di geografia invita a sottoscrivere un appello per non far scomparire la materia dall'insegnamento scolastico.
A dare l'allarme sono scienziati, esponenti del terzo settore, scrittori e, naturalmente, insegnanti: la riforma della scuola attualmente in corso tende a penalizzare la geografia.
L'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) invita a sottoscrivere un appello destinato al ministro Letizia Moratti e alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati.
"Nei programmi della Scuola media (ora Scuola secondaria di primo grado) già approvati le ore a disposizione della materia infatti sono state ridotte e si teme che nei programmi per la Scuola superiore la geografia possa essere del tutto assente" spiega Adriana Frijio, presidente della sezione Piemonte dell'AIIG .
Ecco il testo dell'appello:
Al Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca Letizia Moratti.
Alla VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) della Camera dei Deputati.
Avendo la VII Commissione della Camera dei Deputati riconosciuto "l'opportunità di acquisire il punto di vista del più ampio numero di soggetti coinvolti nella riforma" intendiamo esprimere il nostro parere riguardo allimportanza dellinsegnamento geografico nel Secondo ciclo della scuola secondaria.
Nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati della Scuola secondaria di Primo grado, recentemente approvate, viene affermato che il passaggio dal Primo al Secondo ciclo di istruzione "esprime, sul piano epistemologico, un valore simbolico di rottura che dispiegherà poi le sue potenzialità nellistruzione e nella formazione del secondo ciclo". Uno dei punti chiave di tale "rottura", viene indicato nella "presa di coscienza, dellinesauribile complessità della realtà". E chiaro che un obiettivo formativo così vasto non si esaurisce in un arco scolastico di tre anni, ma deve essere perseguito nell'intero ciclo della Scuola secondaria.
La Geografia, in quanto scienza delle relazioni, che prende in considerazione le diverse società umane nel loro rapporto con l'ambiente e con il resto del mondo, dà un importante apporto a questo fondamentale obiettivo formativo. In questo contesto la visione delle realtà tipica della Geografia, che si allarga "dalla parte al tutto e dal tutto alla parte", appare fondamentale per la crescita culturale di giovani che vivono in un mondo in cui genti e paesi sono collegati da relazioni sempre più intense.
Infatti le trasformazioni in atto nel mondo d'oggi: rapidità delle comunicazioni, mondializzazione delle conoscenze, della politica e dell'economia, presenza sempre più rilevante di culture altre nella nostra vita quotidiana, diffusione della cultura ambientale, esplosione del turismo, rendono indispensabile la conoscenza delle diverse realtà umane e ambientali esistenti sulla Terra. Un mondo, quello contemporaneo, da conoscere e capire nell'immediatezza dell'attuale, un mondo che richiede tutte le conoscenze proprie della Geografia.
Ma la Geografia oltre alla funzione formativa di base fornisce anche competenze indispensabili per inserirsi in un mondo del lavoro sempre più globalizzato, nel quale occorre muoversi conoscendo le diverse realtà locali che lo compongono, i loro ambienti e le loro caratteristiche umane ed economiche.
Per questi motivi riteniamo che la Geografia debba essere presente nel quadro delle materie fondamentali dall'inizio al termine di tutti i cicli della nuova scuola riformata.
Elenco primi firmatari
Piero Angela divulgatore scientifico
Adriano Agnati responsabile rapporti istituzionali del Touring Club Italiano
Giorgio Nebbia ecologo, professore emerito Università di Bari
Piero Bianucci giornalista scientifico
Marco Demarie Direttore Fondazione Giovanni Agnelli
Mario Deaglio economista
Umberto Eco
Mario Fazio giornalista, già Presidente di Italia Nostra
Cosimo Lacirignola Direttore Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari
Claudio Magris scrittore
Luca Mercalli meteorologo, divulgatore scientifico
Andrea Pininfarina imprenditore, Presidente dell'Unione industriale di Torino
Fulco Pratesi Presidente de WWF
Mario Tozzi geologo, divulgatore scientifico
Tullio Regge fisico
Claudio Smiraglia Presidente del Comitato Scientifico del CAI
Alfredo Somoza Presidente AITR
Rodolfo Zich Presidente Istituto Boella, già Rettore del Politecnico di Torino."