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Ansa-SCUOLA: DOCENTE-MASSA ADDIO, SERVE PROFESSIONISTA DIDATTICA

SCUOLA: DOCENTE-MASSA ADDIO, SERVE PROFESSIONISTA DIDATTICA IL PUNTO DI VISTA DELLA CONFINDUSTRIA IN UN DOCUMENTO L'insegnante-massa deve cedere il passo al professionista della didattica; l'app...

17/10/2003
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ANSA

SCUOLA: DOCENTE-MASSA ADDIO, SERVE PROFESSIONISTA DIDATTICA
IL PUNTO DI VISTA DELLA CONFINDUSTRIA IN UN DOCUMENTO

L'insegnante-massa deve cedere il passo al professionista della didattica; l'appiattimento va superato premiando il merito (dei docenti) e valorizzando il talento (degli alunni). Sono questi, in sintesi, i messaggi emersi dal Convegno ''Valorizzare la professione degli insegnanti e modernizzare il management della scuola'' organizzato dalla Confindustria e svoltosi oggi nella sede del ministero dell'Istruzione.
Tappa inevitabile verso i traguardi indicati e' una razionalizzazione delle risorse anche attraverso una riduzione, graduale, del numero degli insegnanti e lo smantellamento di radicate consuetudini. Un passaggio che non sara' indolore e che
probabilmente dovra' vincere resistenze culturali e sindacali. Il loro punto di vista, gli imprenditori italiani lo hanno esposto in un documento sottoscritto dalle Confindustrie di altri 7 Paesi europei. Un documento che parte da una premessa: per migliorare la qualita' dei sistemi educativi il ruolo degli insegnanti e' cruciale; ciononostante in molti Paesi il riconoscimento sociale e il ruolo degli insegnanti sono in declino; cio' non solo mette a rischio la qualita' dell'insegnamento ma confligge con l'obiettivo di fare dell'Europa la piu' competitiva e innovativa economia della conoscenza del mondo (Dichiarazione Ue di Lisbona 2000). La riforma proposta dalla Confindustria - ha spiegato Silvio Fortuna, delegato Education dell'associazione imprenditoriale - si basa su due pilastri: restituire appeal alla professione dell'insegnante e rendere piu' moderna l'organizzazione della scuola. Come? Per quanto riguarda gli insegnanti, i suggerimenti della Confindustria sono chiari: gli insegnanti dovrebbero essere scelti e assunti dalle singole scuole e non piu' dallo Stato (naturalmente tra quelli abilitati); gli attuali contratti di lavoro sono troppo rigidi, i necessari aggiustamenti (a seconda dell'approccio educativo e dell'organizzazione del lavoro) possono essere fatti piu' facilmente se il contratto e' stipulato tra la singola scuola o l'autorita' locale e l'insegnante; ai prof vanno offerte maggiori possibilita' di carriera (insegnanti junior, senior e coordinatori); una percentuale del budget della scuola, per esempio il 10% delle remunerazioni, dovrebbe essere destinato a premiare le performance eccellenti di insegnanti o gruppi di insegnanti ('no' quindi agli aumenti indifferenziati per tutti);
l'aggiornamento in servizio dovrebbe essere considerato una normale attivita'. Ma i soldi per fare tutto cio'? ''Non servono piu' risorse, basterebbe un uso piu' razionale di quelle che ci sono'' ha assicurato Attilio Oliva, Presidente dell'associazione Trellle, secondo il quale, invece, maggiori finanziamenti servono, e con urgenza, per le universita' che sono al collasso. Quanto alla modernizzazione dell'organizzazione scolastica rivestono un ruolo-chiave i dirigenti scolastici, leader didattici e, nello stesso tempo, capi della gestione amministrativa e dello sviluppo delle risorse umane. Dovrebbero essere selezionati dalle singole scuole o dalle autorita' locali, essere valutati a intervalli regolari e spetterebbe a loro il compito di creare le condizioni per promuovere lo sviluppo professionale dei docenti. Quello degli imprenditori e' un contributo che non si ferma al pezzo di carta presentato oggi. Sono pronti anche a rimboccarsi le maniche in prima persona (o quasi) incoraggiando i loro dipendenti ad assumere il ruolo di insegnanti-ospiti (tra i suggerimenti della Confindustria c'e' anche quello di affiancare ai docenti-docenti, altre figure professionali che via via si rendano utili), offendo visite alle aziende o aggiornamento in servizio agli insegnanti, organizzando scambi di esperienze su aspetti di comune interesse come potrebbe essere, ad esempio, la gestione delle risorse umane, sedendo in seno agli organi di governo della scuola per dare un impulso alle attivita' scolastiche sulla base della loro esperienza in azienda. Un pacchetto di proposte, quello della Confindustria, largamente condiviso dal sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea cha ha tirato oggi le somme del convegno ricordando che tanti degli spunti emersi oggi sono stati gia' in arte abbozzati nella riforma targata Moratti: dalla chiamata diretta degli insegnanti, al sistema di valutazione delle scuole, alla pluralita' di figure docenti (vedi tutor). ''E stiamo lavorando con i sindacati - ha concluso - per capire se gia' dal rinnovo del biennio contrattuale sara' possibile introdurre elementi per differenziare gli stipendi''.


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