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Ansa-PENSIONI: LEADER SINDACATI, BERLUSCONI NON DICE VERITA'

PENSIONI: LEADER SINDACATI, BERLUSCONI NON DICE VERITA' ''Le scelte del Governo sulla Finanziaria e sull'ulteriore riforma del sistema previden-ziale ribadite dal Presidente del Consiglio nel messagg...

30/09/2003
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ANSA

PENSIONI: LEADER SINDACATI, BERLUSCONI NON DICE VERITA'
''Le scelte del Governo sulla Finanziaria e sull'ulteriore riforma del sistema previden-ziale ribadite dal Presidente del Consiglio nel messaggio televisivo di ieri sera sono da noi non condivise, in quanto drammatizzano il problema della previdenza e non corrispondono alla verita'''.
Lo affermano i leader di CGIL, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti in una nota congiunta.
''Le scelte del Governo, infatti si spiega nella nota - non trovano fondamento nei fat-tori di equilibrio della spesa previdenziale, ma sono dettate unicamente dal bisogno di coprire con questa manovra la propria incapacita' di rispettare una corretta politica di finanza pubblica. In questo modo si fanno pagare alle lavoratrici ed ai lavoratori errori e responsabilita' che, invece, sono alla base della decisione di intervenire in maniera cosi' pesante e immotivata sulla riforma Dini. Le scelte del Governo - affermano i tre segretari generale di Cgil, Cisl e Uil - portano infatti ad un innalzamento obbligatorio dell'eta' di pensionamento, ignorando tutte le ragioni che rendono, invece, necessaria una forma piu' flessibile e volontaria di scelta da parte dei lavoratori, soprattutto se si pensa a quelle forme di lavoro piu' faticose, dure ed usuranti''.
''Le scelte del Governo - prosegue la nota intendono inoltre scardinare, anche a re-gime, l'eta' di pensionamento flessibile, prevista dalla riforma Dini. Tutto cio' e' aggra-vato dalle decisioni che le aziende operano di liberarsi di lavoratori che gia' a 50 anni vengono considerati vecchi e inutilizzabili per le attivita' produttive. Il percorso propo-sto dalle organizzazioni sindacali - aggiungono Epifani, Pezzotta e Angeletti - resta, invece, quello piu' valido e piu' equo: garantire da subito la possibilita' di costruire una previdenza integrativa per tutti i lavoratori pubblici e privati; intervenire per correggere le immotivate differenze delle aliquote contributive fra tutti i lavoratori e per arrivare, su questa strada, alla verifica del sistema previdenziale nel 2005, gia' prevista dalla riforma Dini''.
I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil chiedono quindi ''a tutti i lavoratori, ai giovani, ai pensionati di mobilitarsi in difesa di un sistema che non va stravolto, pena l'acuirsi di tensioni nel mondo del lavoro, proprio mentre permangono inaccettabili privilegi e la totale assenza di un disegno organico di riforma degli ammortizzatori sociali. La stessa decontribuzione, prevista dalla delega, mette a rischio per il futuro il pagamen-to delle pensioni in essere. E anche le imprese - prosegue la nota - devono riflettere con attenzione, perche' il sistema proposto dal Governo delinea una rigidita' che con-trasta con una corretta flessibilita' nell'uso della forza lavoro senza la quale è gioco-forza che il conflitto si scarichi nel rapporto fra lavoratori e imprese. Per queste ragio-ni - conclude la nota - i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil intendono proporre alle segreterie unitarie che si riuniranno nella prossima mattinata di sabato mattina la pro-clamazione dello sciopero generale di 4 ore per la giornata di venerdì 24 ottobre''.


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