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Ansa-Novità sul passaggio alle regioni

SCUOLA: VALDITARA (AN), PASSAGGIO A REGIONI DA APPROFONDIRE (ANSA) - ROMA, 10 GEN - Il passaggio del sistema dell'...

11/01/2002
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ANSA


SCUOLA: VALDITARA (AN), PASSAGGIO A REGIONI DA
APPROFONDIRE
(ANSA) - ROMA, 10 GEN - Il passaggio del sistema
dell'istruzione professionale dallo Stato alle regioni
va meglio
approfondito, distinguendo da caso a caso. A
sostenerlo e' il
responsabile Scuola di An Giuseppe Valditara.
''Con riferimento a notizie relative al passaggio
di tutto il
sistema dell'istruzione professionale, attualmente
statale,
dallo Stato alle regioni - ha affermato Valditara -
esso dovra'
essere meglio approfondito, distinguendo da situazione
a
situazione''. (ANSA).

SCUOLA: RIFORMA; ISTRUZIONE PROFESSIONALE PASSERA' A
REGIONI
MORATTI HA ILLUSTRATO PROGETTO A RAPPRESENTANTI
REGIONI
(ANSA) - ROMA, 10 GEN - L'istruzione professionale
passera'
in blocco dallo Stato alle regioni.
E' questo, in sintesi, quanto ha annunciato il
ministro
Letizia Moratti ai rappresentanti delle regioni nel
corso di un
incontro servito a fare il punto sul progetto di
riforma
generale della scuola.
In particolare, secondo quanto si e' appreso, il
piano messo
a punto dagli esperti del ministero e che la Moratti
sta
discutendo con i suoi interlocutori regionali prevede
il
trasferimento graduale (e concordato nell'ambito anche
della
cosiddetta 'cabina di regia') agli enti regionali di
tutto cio'
che attiene la responsabilita', la gestione e
l'organizzazione
degli istituti di formazione professionale, nessuno
escluso, che
attualmente interessano il 25% dell'intera popolazione

scolastica italiana.
Finora, invece, in materia di istruzione
professionale la
potesta' esclusiva era dello Stato, cioe' pubblica.
Tuttavia,
con la nuova legge l'area di istruzione professionale
e
tecnologica passera' si agli enti locali, ma rimarra'
comunque
di carattere pubblico.
Il passaggio di competenze e potesta' alle regioni,
secondo
quanto si e' appreso, dovrebbe essere accompagnato da
un
ulteriore provvedimento, che verra' perfezionato
d'intesa con la
conferenza stato regioni, nel quale il ministero
dell'istruzione
-che comunque continuera' a esercitare la vigilanza su
tutta la
materia- precisera' diritti degli studenti e dei
docenti, e
criteri e limiti di omogeneita' dell'istruzione
professionale.
In pratica, lo Stato esercitera' una forma di
controllo per
garantire che non ci siano disparita' soprattutto in
materia di
di standard qualitativi fra gli istituti di alcune
regioni e
quelli di altre, e interverra' laddove disparita'
dovessero
verificarsi.
Analogamente, sul piano dei diritti individuali,
sempre
secondo quanto si e' appreso, il progetto prevede
-come peraltro
gia' e' oggi- che non venga modificata la
possibilita', sia per
gli studenti sia per i professori, di passare
dall'istituto di
una regione a quello di un'altra, e dal canale
professionale a
quello dell'istruzione e viceversa.
Altra proposta ancora e' quella che prevede la
possibilita'
di accesso all'universita' anche agli studenti
provenienti da un
istituto professionale, previo esame di stato. I
diplomi avranno
valore nazionale e la spendibilita' dei medesimi a
livello
nazionale e comunitario.


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